V051T090 V051P163



 Eccellenza Rev.ma,


 Ho sempre sperato, fino all’ultimo, di poter anch’io partire pel Brasile (con)

insieme [a] questi miei due sacerdoti, don Raffaele Ballino e don Francesco Casa,

che umilmente presento a Vostra Eccellenza Rev.ma; e così avrei così avuto

la consolazione di ossequiarla, e trasmetterLe il piacere di rimetterle personalmente

la lettera e il plico che Don il buon can.co don Borgia mi diede pochi giorni sono a Roma.

 Circostanze impreviste ritardano la mi obbligano invece a ritardare la mia venuta,

che non è rimane se non temporaneamente differita.

 Prego Vostra Eccellenza di degnarsi accogliere con la sua ben nota carità

e di benedire a questi due miei fratelli in Gesù Cristo, sacerdoti che vengono invio per dare

perché diano un po’ di ajuto agli altri che già si trovano costà, e dei quali so

che Vostra Eccellenza Rev.ma conosce il don Angelo De Paoli.

 Essi vengono, col divino ajuto pieni di buona volontà di lavorare,

con la divina grazia, per la gloria di Dio e la salute delle anime, e spero faranno bene,

come hanno fatto bene sin qui.

 Si degni per altro V. Eccell. Rev.ma avvalorarli della sua benedizione

e de’ suoi consigli: io li metto nelle sue mani e faccia e voglia far loro da Padre.

Io li Nella speranza che Iddio mi conceda di pres che non passi molto tempo

senza che mi sia dato di riverirLa di poterla di presenza riverire. Io li metto

 Eccellenza Rev.ma io li metto nelle sue mani come nelle mani di un

del loro vero padre in Cristo, e la supplico di gui degnarsi guidarli con i suoi consigli,

correggerli con santa libertà ove occorresse, e avvalorarli della sua paterna parola

e benedizione.

 Non le so dire quanto le sono grato, a Vostra Eccellenza Rev.ma,

di ogni sua paterna bontà e carità per noi, che io ben conosco.

 Avrei voluto inviare ajuto di personale prima d’ora,

ma la guerra me lo ha sempre impedito.

 Le sarò eternamente grato di quanto farà per ess il Loro nostro bene

¨