V051T105 V051P183
23 genn. 1922
a Mg.r Vescovo di La Plata
Eccellenza Rev.ma e mio buon padre in Gesù Cristo,
Umilio
a Vostra Eccellenza i miei devoti
e filiali miei ossequî
ed umilio anche le mie scuse.
In
questi giorni io dovrei giungere in Argentina, come
e invece come le avevo detto,
e invece eccomi ancora qui.
Io
prego Vostra Eccellenza e ne
scrivo una parola anche al Cura di S. Ferdinando
di
perm usarmi la carità
e il compatimento se di
questo ritardo. un poco la mia venuta.
Sono
giunto a Rio de Janeiro solamente il 21 a sera, poiché appena
subito
dopo Natale è piaciuto alla bontà del Signore di farmi il regalo
per il Natale
le
Sante natalizio che mi ha ridotto all’inazione.
Prima
con furono alcuni
incomodi di salute volendo Nostro
Signore
farmi toccar con mano che nulla sono e nulla posso, e che è Lui che fa tutto;
è andato ancora un po’ avanti tanto che porto ancora tutta la schiena che dicono sia
come
una piaga. Però ora non ho febbre e posso lavorare
discretamente muovermi con discrezione e lavorare.
Ma
così finora non ho
più avevo potuto attendere a quello che il mondo
chiama lavoro,
e sono rimasto come è piaciuto a Nostro Signore.
Oh
sia sempre benedetta la bontà del
benedetto Nostro Signore!
Ecco mai che cosa è l’uomo!
poi vedendo il Signore che io non capivo niente e
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