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Da Genova, il dì 8 gennajo 1930
Eccell.mo sig.r senatore
Dott.r José Vicente de Azevedo,
La grazia di N. Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!
Ho ricevuto solo da alcuni giorni la gradita lettera di Vostra Eccellenza,
data
da S. Paulo il 30 nov.bre 1929, e le sono assai tenuto della
benevolenza che
onde
la Sig.ria Vostra mi si
degna onorarmi.
Come
V. Eccellenza vorrà ricordare il perché io preferii
lasciar perdere
la
generosa offerta munifica
donazione che ella con «scrittura di compromesso»
mi fece il 19 maggio 1922, malgrado che un’altissima autorità mi avesse consigliato
di
agire diversamente. Allora e poi dopo
mi sono astenuto dal dare corso e
soluzione
alla
nostra detta scrittura,
lasciando che la soluzione la avesse
venisse data da Dio,
nell’ora
di Dio. Tutti
Qualunque figlio della S. Chiesa, ma specialmente chi fa professione di vita religiosa,
deve ai vescovi, che lo Spirito Santo ha posto a reggere la Chiesa di Dio,
la più grande docilità di spirito e illimitata venerazione di figlio.
Così
il Nostro Signore mi ha
assistito con la sua santa grazia, e quindi ho commesso a Dio la
soluzione delle difficoltà che V. Signoria conosceva
sa ben con sapeva:
Iddio conosce le ore e i momenti delle sue opere.
Quando Sua Eccell. Rev.ma Mg.r Arcivescovo di S. Paolo don Duarte Leopoldo
e Silva venne in Italia, sono andato ad ossequiarlo all’arrivo a Genova
e
poi al Collegio Pio Americano Latino a Roma, ma egli nulla disse
manifestò
dei cambiati rapporti con Vostra Eccellenza, ed io ho detto allora tra me:
non
ho pregato abbastanza, non sarà ancora l’ora
il momento di Dio.
La
lettera che portava aveva con
la scritta «Di pieno accordo»,
cui
Vostra Sig.ria accenna, non era convalidata dalla firma
di Mg.r Sua Eccell.
Rev.
Mg.r
Arcivescovo, né da suggello vescovi o
timbro vescovile, episcopale,
- onde rimasi
in
attesa, e non venne conferma altro.
Ora se V. Eccellenza ha già presa la risoluzione di accordo con Sua Eccell. Rev.ma
don Duarte di realizzare il funzionamento del progettato Istituto per bambini poveri,
denominandolo «Officine di San Giuseppe», e invitando altro personale, io non ne rimango
lietissimo
affatto male, ma resto in Domino e in perfetta
letizia,
e
pregherò Iddio di ampiamente
largamente benedire al nuovo Istituto.
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Diversamente,
poiché prima della fine di Genna del
31 gennajo
parte
dall pel
Brasile padre Angelo De Paoli, che venne in Italia per la morte di
sua madre,
commetterò a lui di venire da Vostra Eccellenza per intendersi
e di recarsi pure da Sua Eccell. Rev.ma Mg.r Arcivescovo di S. Paulo don Duarte
per
mettersi a Vos disposizione
di Vos. Signoria e di Sua Ecc. l’Arciv. di S. Paulo,
poiché è nos. stile operare sempre da umili e fedeli figli della S. Chiesa di G. C., mettendoci nelle mani e ai piedi dei Vesc.
Le rinnovo vivissimi ringraziamenti, ed invoco sovra la S. Vos.
e
su tutti la Sua Nob. Famiglia ec. pi
an ogni celeste grazia
e le più ampie benedizioni del Signore.
E mi onoro sottoscrivermi di Vost. Ecc. obblig,mo
e dev.mo servitore in G. C. e nella S. Madonna
¨