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+ Anime e Anime !
Mar de Hespanha (Minas Geraes)
il 20 de dezembre 1921
Al mio dilettissimo e carissimo padre Faustino,
Pax Christi!
Non ebbi tempo a rispondere alla gradita sua lettera ultima, con cui mi inviava
anche la sua fotografia, quale segno della sua fraterna amicizia, e carità verso l’anima mia.
Io stavo sul partire e avevo già chiusa la lettera, che avrà ricevuto, e mi limitai
a scrivere alcune parole dietro la busta.
Ma ora, che sono qua giunto, la vengo a ringraziare ben di cuore,
o mio caro padre Faustino, e le dico che ho messo il suo ritratto sul mio tavolo,
vicino al crocifisso e alla Madonna SS., e così i miei religiosi conoscono la carità
che ci unisce in Domino.
Non ho altra mia fotografia che quella del Libretto di riconoscimento,
come si usa in Italia, ma i miei preti hanno voluto fare delle sciocchezze l’anno scorso,
in occasione del 25mo di Messa, e dirò ad essi che glie ne mandino una, e,
se passerà per le mie mani, volentieri ci metterò due parole pel mio caro amico p. Faustino.
Penso che non sarà vanità, dal momento che anche S. Francesco di Sales
si è
fatto fotografare, e, prendere
il ritratto per fare del bene e confortare le anime,
e il
Venerabile Don Bosco dava via le
sue fotografie ai fedeli della sua
diocesi
e
così so che faceva anche il Ven. Don Bosco ai suoi
missionarî e
cooperatori,
ed io in Argentina ho visto ultimamente in Bernal quella che egli diede a Mg.r Cagliero
da
portare ai suoi nel noviziato pr Missio
primi chierici dell’America.
Possiamo
anche noi dunque scambiarsi il nostro
ritratto i ritratti andando
con santa semplicità e da buoni fratelli in Gesù Cristo. E la ringrazio di nuovo
di questo suo pensiero: servirà a pregare l’un.............
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........... per l’altro, e a tenerci uniti nella carità di Gesù Signor Nostro.
Spero di passare qui il Santo Natale, fra questi miei cari orfani e chierici
e in quella beatissima notte canterò la S. Messa al popolo di Mar de Hespanha,
e nel prezioso sangue di Gesù voglio ricordare il mio caro padre Faustino
e il Rev.mo padre abate di S. Bento e di tutte quelle care anime, piene di tanta carità
verso di me, piene della divina carità del Verbo Agnello nato nella povera grotta
di Betlemme e poi svenato e derelitto in croce per noi.
Solo ai piedi di Gesù si trova la dottrina vera e la vita, e noi andremo al Padre
per Lui, che disse: Io son via, verità e vita.
Ah! pensando al Natale, non è vero, caro padre Faustino, che ci sentiamo confondere
e ci perdiamo davanti alla smisurata bontà di Dio, che ha presa la similitudine nostra,
per l’unione che ha fatta la natura divina con la natura umana?
Ah rompansi i cuori nostri a tanto fuoco e fiamma d’amore di Dio,
chè Dio è innestato nell’uomo e l’uomo in Dio.
O amore soavissimo e inestimabile di Gesù nella grotta di Betlemme,
menami tu e fammi da guida, e conducimi alla vera scuola della vera dottrina
di Gesù Cristo, alla sua prima e sublime scuola di Betlemme!
Insegnami che cos’è la povertà volontaria, che io ho professato e che non so ancora
praticare: insegnami, o santa grotta di Betlemme che cos’è l’umiltà, per cui si va a Dio,
e si può piacere a Dio: insegnami l’amore al nascondimento, mentre sono tanto un vanesio:
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