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[l’azzurro è dattiloscritto]


Riservata


Copia


 [+]        Anime e Anime !

         [Tortona] 19 novembre 1930


 Caro D.r Perea, amico carissimo,


 La pace di Dio sia sempre con lei, caro d.re, e le dia consolazione grande!

 Sino ad oggi ho pregato perché il Signore desse buon viaggio a lei,

mio ottimo amico, e al nostro caro padre Dondero e a tutti,

che navigavano insieme con voi.

 Spero che la Santa Vergine dei Fiori vi avrà condotti sani e salvi a Montevideo,

e con l’anima sempre più infervorata d’amore alla Madre di Dio.

 A quest’ora penso che già sarà stata la Sig.ria Vostra da Sua Eccell. Rev.ma

Mg.r Arcivescovo, e che p. Josè Zanocchi sia venuto, e abbiate combinato ogni cosa

in Domino. Onde tutto proceda sempre con questo spirito di unione e di concordia

nel Signore, prego umilmente ogni giorno.

 Ho ricordato con piacere l’ultimo numero della Rivista Mariana

"La Virgen de las Flores", che riporta l’articolo già apparso nel "Bien Publico",

e invita per la XIII Peregrinazione a la Floresta pel 21 dicembre.

 Con quanta gioia dell’animo vorrei anch’io poter di persona essere presente

al vostro grande, annuale Pellegrinaggio! Mi unirò a voi tutti,

o devoti della Vergine dei Fiori dell’Uruguay, in ispirito, e in quel giorno benedetto

seguirò anch’io, passo passo, la immagine storica nella sua solenne traslazione!

E dacché la sua grande e intelligente bontà me lo permette, le dirò, caro D.r Perea,

che m’è venuto un pensiero, che rispettosamente le manifesto. Non crederebbe ella,

ottimo amico, di far invitare dal Sindacato de Iniciativas, per quel giorno

e ad un atto tanto solenne, Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Arcivescovo? -

Così che egli stesso, che è tanto divoto di Maria SS., con la sua presenza,

con la sua parola, con la sua autorità onde Dio lo ha rivestito, apra del santuario

la nuova era; e darà il più valido impulso e incoraggiamento pel nuovo santuario stesso

e per istituzioni di fede, di beneficenza, di civiltà e progresso che dovranno sorgere

alla Floresta.

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 Nei passati giorni, mentre pregavo per la nuova fondazione della Floresta,

io ho pensato: perché mai, quasi sei anni sono, la Santa Madonna ha volto

che mi incontrassi in Italia, e proprio in uno dei suoi Santuari, là a Pompei,

con Mg.r Arcivescovo di Montevideo e col D.r Perea? E là, davanti a quella immagine

tanto miracolosa? E le confido, o mio amico, che m’è venuta come una luce tutta interiore

e spirituale, e solo ora ho compresa l’alta ragione di quell’incontro.

 Lei deve sapere che io fuggivo dall’incontrarmi col vostro arcivescovo,

che pure amavo e amo tanto in Domino; egli era stato a Tortona, e aveva cercato di me,

ma io non lo volevo incontrare, e avevo fatto di tutto per non incontrarlo,

e andavo in Sicilia, lontano, così ero sicuro che non lo avrei incontrato.

Ma la Santa Madonna, che voleva diversamente, mi ha fermato al Santuario di Pompei,

e là, mentre lasciavo l’altare per uscire, lui entrava! Che colpo è mai stato per me!

Che voleva dunque la Vergine Celeste da noi? Non preparava, non preordinava forse

con quell’incontro, (non voluto da me, riottoso alla volontà di Dio e tanto peccatore

miserabile) un suo disegno? Non voleva forse la Vergine misericordiosissima

affidarmi una missione tutta Marianna nell’Uruguay a mezzo di Sua Eccellenza Rev.ma

Mg.r Arcivescovo e presente Vostra Signoria, che avrebbe poi predisposto il terreno?

 Quanto sono mirabili le vie di Dio! E la Vergine Celeste, -

come la chiamava il Beato Don Bosco - ci univa in quel giorno, in quell’ora ai suoi piedi,

certo per dire a me; o uomo di poca fede, perché fuggi? Sei uno straccio e sei un nulla,

ma la tua debolezza e miseria e il tuo nulla, se ti devono far temere di te,

non ti devono avvilire. Fermati ai piedi della Madre di Colui, che dà vita al nulla,

e dà forza ai deboli, e copre di misericordia anche te, uomo peccatore.

La Madre di Dio è pur Madre tua; vedi? tengo nelle mani il Rosario, cioè rose, fiori,

grazie anche per te e per tutti che mi invocano, e sono Grande, quia fecit mihi magna,

Qui potens est, e ho, per grazia, la potenza stessa di Dio. Non fuggire, o uomo di poca fede,

che ho una missione da darti e un orizzonte vasto si apre lontano, davanti a te e ai tuoi figli!

- Non ondeggiare, appòggiati alla Colonna di Dio che è la Chiesa:

appòggiati all’Arcivescovo, ai Vescovi, che sono colà l’Autorità di Cristo e della Chiesa,

e non temere, va avanti tra quelle terre nel nome della Divina Provvidenza.

Susciterò degli uomini che apriranno le vie di Dio, cuori grandi, cristiani e generosi,

che ti verrano incontro a sostenere la tua piccolezza. Avanti, o omiciattolo da nulla!

Iddio sceglie i deboli per confondere i forti, e ciò che non è, per confondere ciò che è.

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 Abbandonati alla Divina Provvidenza e alla Santa Madonna, e non fuggire davanti

a Dio, che ti chiama: va a fare del bene: un nuovo vasto campo di fede, di carità,

di cristiano lavoro e di civiltà si apre.

 Avanti, avanti, nel Nome di Maria!

 Questo sento che voleva dirmi la Santa Madonna in quel giorno, con quell’incontro,

ai suoi piedi benedetti, là al Santuario di Pompei.

 Oh! quanta consolazione mi verrebbe se Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Aragone

si degnasse di venire a La Floresta, a moralmente trasportare e a collocare lui stesso

la immagine storica! E a darci la prima sua solenne benedizione di Padre e di Pastore! -

Perché, come Iddio ha tratto dalla terra i figli di Abramo, così la benedizione di Dio,

che scenderà dalle mani del vostro arcivescovo, farà sorgere bello, divoto,

il nuovo Santuario della Vergine dei Fiori, che sarà monumento degno della fede

della vostra nobile terra, e trono di grazie.

 Vada, caro mio Dottore e Amico, vada insieme coll’Egr. Sig. Presidente

del Sindacato de Iniciativas, - vada fidente da Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Arcivescovo,

ché, se egli potrà, verrà. E lo voglia pregare, anche a nome mio, che si degni venire

ad onorare di sua paterna presenza la XIII peregrinazione a la Floresta, il 21 dicembre.

 La venuta dell’arcivescovo, sento, sento caro dottore, che piacerebbe assai

alla SS. Vergine. E a Sua Eccellenza e a tutti, che prenderanno parte

all’annuale pellegrinaggio, ne verrà grande consolazione spirituale.

 E le ossa del pio don Antonio Bersanino esulteranno di gioia!

 Ed ora, per non abusare della sua benignità e pazienza, ottimo D.r Perea,

finirò con una notizia che le farà piacere.

 Il 5 dicembre sul "Giulio Cesare" partiranno da Genova per l’Argentina

le mie prime sei suore, "Le Missionarie della Carità", le prime che varcheranno l’oceano.

Deo gratias!

 Chissà che la Divina Provvidenza non ne porti poi anche all’Uruguay?

 Gradisca, carissimo sig. dottore, i miei più cordiali, fraterni saluti;

a me si uniscono nel salutarla don Sterpi, don Perduca e ogni altro mio sacerdote,

nonché il sig.r Ing. Paolo Marengo.

 All’illustre sig. Presidente del Sindacato de Iniciativas e a tutti i membri

che lo compongono, ogni rispetto; e così al padre Montagna e ai miei sacerdoti.

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 Ma, soprattutto, la prego de’ miei più devoti e filiali ossequi

a Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Arcivescovo, cui bacio con venerazione il sacro anello.

 Ed ora invoco su di lei, caro e impareggiabile Dottor Perea, e su tutta la sua distinta famiglia, la più ampia e consolante benedizione di Dio.

 Di lei, caro dottore, dev.mo e aff.mo amico e fratello in X.sto


          Sac. Luigi Orione

          della Div. Provv.za

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