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[l’azzurro corsivo è grafia d’altri]
+ Anime e Anime !
dall’Oceano Atlantico il dì 24 di giugno 1922, mentre per la bontà del Signore,
vado in Italia, di ritorno dall’America Latina, oggi, benedetto 50.mo anniversario
del mio Battesimo, e mentre si sta attraversando la linea dell’Equatore.
Alla buona Figliuola del Signore e del U. P. San Benedetto
la Rev.ma madre suor Geltrude C.sa S. Prado, Abbadessa di S. Maria O.S.B.
in S. Paolo del Brasile.
Pax et bonum! Pace e ogni bene dal nostro Dio e Salvatore e Padre Gesù Cristo,
a Lui solo ogni onore e gloria nei secoli; grazia, pace e ogni bene a lei Rev.ma madre,
e a tutto il Monastero di S. Maria, che ha voluto accogliere me,
peccatore e indegno pellegrino della Divina Provvidenza con tanta fraterna carità.
Io umilmente ringrazio Iddio del dolce ricordo che porto di voi,
e in ogni preghiera voglio supplicarla sempre per tutte voi, - come confido che vorrà fare
lei, Rev.ma madre, e tutte loro, onde io vada salvando l’anima mia e servendo
a Nostro Signore con più fedeltà e gratitudine e carità, e così serva la Santa Chiesa
di Roma, la Chiesa, di Gesù Cristo, nostra Madre, con umile fedeltà e con grande amore
di figlio senza limite devoto, per la grazia di Nostro Signore.
Rev.ma Madre Badessa, io ho ricevuto alcuni giorni prima della mia partenza,
la Sua gradita lettera del 6 giugno, e anche i 20 mil reis, che, nella sua carità
ha voluto inviarmi, e di tutto la ringrazio nel Signore.
Ho celebrato, prima di partire da Rio, la Santa Messa al Sacro Cuore di Gesù
per tutta codesta santa comunità, e recando ogni pia intenzione di lei!
Anche dopo che sono a bordo, che è dal 19 corr., ho sempre avuto la consolazione
di poter celebrare, e mi sono ognora ricordato del Monastero di S. Maria,
come dei miei fratelli e benefattori di S. Benito di S. Paolo.
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E così farò sempre. Non mi fu possibile scrivere prima, e le chiedo scusa.
Ella chiede un piccolo scritto, e mando la presente lettera,
e mi è di ineffabile consolazione nel Signore risponderle dall’Oceano, oggi,
che è il dì del mio Battesimo e mentre il vapore sta attraversando oggi
la linea dell’Equatore, che vorrebbe essere linea di divisione come di emisferi
e così di continenti e di popoli - io a gloria di Dio confesso che invece mi sento portato
dalla carità di N. Sig.re Gesù Cristo ad abbracciare spiritualmente da questo punto -
come sacerdote di Cristo - tutti popoli e tutte le genti in Dio. E di qui voglio innalzare
al cielo il cantico dolcissimo della carità fraterna in Cristo, Dio e Salvatore nostro; -
il cantico della vicendevole carità di quanti amiamo o vogliamo amare e servire umilmente e fedelmente al Signore; - quel cantico stesso che la S. Chiesa ci pone sulle labbra
ai Vespri della V feria
che è il giorno che ci ricorda il grande Sacramento della Carità, l’Eucarestia.
Mando qui unito, il breve commento al Salmo CXXXII, che è il salmo appunto
della carità fraterna. Esso è per i miei fratelli, e figli in G. Cr. che ho lasciato in America,
al Brasile come in Argentina, è il ricordo che mando loro dal mare e in Domino.
E
prego la sua carità di farlo avere
pervenire per raccomandata,
al Sac. Angelo De Paoli
Casa de Preservacão Rua Francisco Eugenio 228 in Rio de Janeiro.
Egli ha comodità in casa di farlo dattilografare, e di inviarne poi copia
ai nostri fratelli, come gli scrivo a parte. Ma la mando a lei, Rev.ma madre
perché, se ella crederà, la voglia leggere, e Iddio voglia metterci il tutto che ci manca,
e le dia quel maggior conforto e bene che le anime nostre abbisognassero,
e che la sua gloria e misericordia trionfi sempre su la nostra grande miseria.
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Che nell’unione e ardore della carità di Gesù Cristo, e per la sua santa grazia,
possiamo tutti cantare con una sola voce, con una anima, con un solo cuore,
l’amore di Dio, della Chiesa e della anime!
Che davanti alla concordia della nostra Fede e dei nostri cuori nella carità,
sia annientata la rovina che il nemico vuol portare contro di noi.
Che
come uno solo è il corpo del Signore e uno solo il calice per
redimerci nel
e stringerci nell’unità del suo sangue, e così la carità divina di Gesù crocifisso,
di Gesù Sacramentato sia sempre fonte e vincolo di unità nel Signore
pel vostro s. monastero.
Siate o Rev.ma madre, molto devota di SS. Epifanio, ma vogliate, oserei dire,
essere ancora più devota e seguace della carità e longanimità e tolleranza
di San Giov.Grisostomo.
Basta, adesso vedo che vado fuori di riga, e allora finirò
perché è tanta la mia miseria che, volendo dire qualcosa della carità, finirei ancora invece
di mancare alla carità, e più di arrivare ad offendere questa dolce virtù pur parlando
di quegli intrepidi difensori della Fede che tutta diedero la vita per l’amore di Dio
e per la S. Chiesa di Dio.
Che la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza come, dice l’Apostolo,
custodisca i nostri cuori e i nostri pensieri in Gesù Cristo.
Preghino per me, e Iddio della pace sia sempre con noi e con tutti!
Abbiate fiducia nel Signore, Rev.ma madre, Egli vi consolerà.
A Roma e a Montecassino mi ricorderò di tutte e di ciascuna in Gesù Cristo.
Siate sempre concordi e forti nella carità di Dio.
Ho bisogno dell’orazione di lei, Rev.ma Madre e di tutte.
La grazia del Signore in tutto vi rimuneri!
Da povero sacerdote e da poverissimo seguace de N. Padre S. Benedetto,
invoco su di lei, su tutte le sue religiose e sull’intero Monastero di S. Maria
ogni aiuto e benedizione e la mano di Dio vi ricolmi di ogni bene.
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A lei Rev.ma Madre Badessa, dev.mo servitore in Gesù Cristo
e nella Santa Madonna.
Sac. G. Luigi Orione
della Divina Provvidenza.
Copia autentica fatta da me sac. Carlo Pensa su l’originale in 6 fogli grandi
di lettera - 12 pagine, oggi 21 agosto 1948 in San Paolo del Brasile,
che custodiscono le suore benedettine nel Monastero di S. Maria in S. Paolo.
Per l’autenticità Irmã Rosa de Queiro Ferreira,
Abadessa do Mosteiro de Santa Maria
Saõ Paulo, 23 de agosto de 1948
[bollo a secco del Monastero di Santa Maria in San Paolo]
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