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[strappata] San Remo


Al M. Rev.do Sig.re

Sac. Carlo Sterpi (o chi per esso)

Convitto S. Romolo - Sanremo


 Se il Direttore fosse assente, la presente sia letta da chi ne fa le veci, a tutti - subito.


 +         G.A.P.M !

          Instaurare omnia in Christo !

          Epifania del [1]908


 Miei cari figlioli nel Signore,


 Come è piaciuto alla bontà di Dio di mandare altra volta qualche segno

per prepararci a delle prove dolorose, così mi pare o cari figlioli,

che questo anno benedetto in cui siamo per divina grazia entrati sia per essere per me

e forse per tutta la nostra piccola Congregazione un anno di molte e molte tribolazioni.

 Io temo non temo però, o miei cari figlioli, i dolori e le prove

che piacerà alla divina misericordia di mandarci, ma ciò che io temo

è il poco spirito che si manifesta al presente in alcuni nostri fratelli.

 Vedo che non si ama la povertà, quando è un miracolo della divina Provvidenza

che ciascuno abbia a tavola pane e minestra per saziarsi, - eppure anche avendo di più,

per bontà del Signore, vi è degli ammorbati che mai sono contenti

perché non curano lo spirito di mortificazione e non considerano di essere in Casa

di Provvidenza e di povertà religiosa.

 Voi, o miei figlioli, ben sapete le miserie e i debiti di ogni casa.

 Poco si ama l’obbedienza, e più si pensa a salire o a ricevere presto gli ordini,

che a rinnegare sé stessi; poco si ama la carità, e si mormora,

e si sparla di questo e di quell’altro.

 So che qualcuno gironzola con facilità, che con facilità alcuni escono

e vanno per bibite ai caffè, e di tutt’altro si occupano che di curare lo spirituale,

e di tutti si occupano e di tutto si interessano eccetto che di curare sul serio sé stessi

e di emendarsi e di darsi ad amare davvero il Signore: ora questo non va bene.

 Per carità, non mi fate sentire più tali cose!

 Per carità, stiamo uniti con Dio; non gli diamo disgusto

perché noi non abbiamo per noi altro che Dio; ma Dio, se alcuno seguiterà a fare così,

lo abbandonerà, e anche la Congregazione non sarà benedetta dal Signore,

ed io molto ne temo, se non ci emendiamo.

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 Ognuno pensi a sé, e cerchi di emendarsi. E a chi non piace la Congregazione

e l’osservanza della vita comune, se ne vada con Dio.

Io sto molto contento di quei fratelli che se ne sono usciti; perché le pecore infette

infettano le altre.

 Non importa che restiamo pochi; Dio non vuole che siamo molti,

ma che siamo buoni e santi.

 Torno a dire: i dolori saranno forse grandi: = ognuno non gli dia causa - Preghi =

vigili su sé stesso = e attenda con umiltà e volontà deliberata e forte a farsi santo.

 Abbiamo bisogno di orazioni, e solamente la Madonna ci può aiutare,

ma anche le orazioni poco ci serviranno se non leviamo i difetti e lo spirito di leggerezza

e lo spirito di leggerezza e lo spirito di leggerezza

e abbracciamo per amore di Gesù crocifisso la mortificazione e l’obbedienza e la carità.

 Io per me sento che forse presto me ne vado, - tocca a voi, o figlioli miei,

mantenere la Congregazione e non lasciare che si perda lo spirito di vita umile, povera,

mortificata e ardente di carità e sacrificio che la deve animare e far prosperare

a gloria di Dio e della s. chiesa.

 Se ci portiamo bene, Dio sempre ci assisterà, statene sicuri;

e quanto siamo più poveri, più disprezzati più afflitti e perseguitati, faremo maggior bene,

e maggiore sarà il premio che Gesù Cristo ci darà in cielo.

 Benedico tutti, uno per uno, e prego che vi riempia ciascuno del suo santo amore.

 Ognuno preghi ogni giorno per me, mentre io più volte al giorno

lo fò per ciascuno di voi, o figlioli miei carissimi.

 Gesù e Maria SS. vi benedicano!


           Sac. Luigi Orione

           della Div. Provvidenza


 Tortona, dai piedi della nostra S. Madre del Paradiso.


 P. S.  Mai uscirete dalla Casa a passeggio se non in tre, e anche per commissioni,

se appena è possibile, non andate soli.


 N. B.  Vi adunerete tutti sacerdoti e chierici in cappella e,

detta la 3a parte del S. Rosario, leggete per due volte la presente lettera.

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