V052T014 V052P019
[strappata] San Remo
Al M. Rev.do Sig.re
Sac. Carlo Sterpi (o chi per esso)
Convitto S. Romolo - Sanremo
Se il Direttore fosse assente, la presente sia letta da chi ne fa le veci, a tutti - subito.
+ G.A.P.M !
Instaurare omnia in Christo !
Epifania del [1]908
Miei cari figlioli nel Signore,
Come è piaciuto alla bontà di Dio di mandare altra volta qualche segno
per prepararci a delle prove dolorose, così mi pare o cari figlioli,
che questo anno benedetto in cui siamo per divina grazia entrati sia per essere per me
e forse per tutta la nostra piccola Congregazione un anno di molte e molte tribolazioni.
Io
temo non temo però, o
miei cari figlioli, i dolori e le prove
che piacerà alla divina misericordia di mandarci, ma ciò che io temo
è il poco spirito che si manifesta al presente in alcuni nostri fratelli.
Vedo che non si ama la povertà, quando è un miracolo della divina Provvidenza
che ciascuno abbia a tavola pane e minestra per saziarsi, - eppure anche avendo di più,
per bontà del Signore, vi è degli ammorbati che mai sono contenti
perché non curano lo spirito di mortificazione e non considerano di essere in Casa
di Provvidenza e di povertà religiosa.
Voi, o miei figlioli, ben sapete le miserie e i debiti di ogni casa.
Poco si ama l’obbedienza, e più si pensa a salire o a ricevere presto gli ordini,
che a rinnegare sé stessi; poco si ama la carità, e si mormora,
e si sparla di questo e di quell’altro.
So che qualcuno gironzola con facilità, che con facilità alcuni escono
e vanno per bibite ai caffè, e di tutt’altro si occupano che di curare lo spirituale,
e di tutti si occupano e di tutto si interessano eccetto che di curare sul serio sé stessi
e di emendarsi e di darsi ad amare davvero il Signore: ora questo non va bene.
Per carità, non mi fate sentire più tali cose!
Per carità, stiamo uniti con Dio; non gli diamo disgusto
perché noi non abbiamo per noi altro che Dio; ma Dio, se alcuno seguiterà a fare così,
lo abbandonerà, e anche la Congregazione non sarà benedetta dal Signore,
ed io molto ne temo, se non ci emendiamo.
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Ognuno pensi a sé, e cerchi di emendarsi. E a chi non piace la Congregazione
e l’osservanza della vita comune, se ne vada con Dio.
Io sto molto contento di quei fratelli che se ne sono usciti; perché le pecore infette
infettano le altre.
Non importa che restiamo pochi; Dio non vuole che siamo molti,
ma che siamo buoni e santi.
Torno a dire: i dolori saranno forse grandi: = ognuno non gli dia causa - Preghi =
vigili su sé stesso = e attenda con umiltà e volontà deliberata e forte a farsi santo.
Abbiamo bisogno di orazioni, e solamente la Madonna ci può aiutare,
ma anche le orazioni poco ci serviranno se non leviamo i difetti e lo spirito di leggerezza
e lo spirito di leggerezza e lo spirito di leggerezza
e abbracciamo per amore di Gesù crocifisso la mortificazione e l’obbedienza e la carità.
Io per me sento che forse presto me ne vado, - tocca a voi, o figlioli miei,
mantenere la Congregazione e non lasciare che si perda lo spirito di vita umile, povera,
mortificata e ardente di carità e sacrificio che la deve animare e far prosperare
a gloria di Dio e della s. chiesa.
Se ci portiamo bene, Dio sempre ci assisterà, statene sicuri;
e quanto siamo più poveri, più disprezzati più afflitti e perseguitati, faremo maggior bene,
e maggiore sarà il premio che Gesù Cristo ci darà in cielo.
Benedico tutti, uno per uno, e prego che vi riempia ciascuno del suo santo amore.
Ognuno preghi ogni giorno per me, mentre io più volte al giorno
lo fò per ciascuno di voi, o figlioli miei carissimi.
Gesù e Maria SS. vi benedicano!
Sac. Luigi Orione
della Div. Provvidenza
Tortona, dai piedi della nostra S. Madre del Paradiso.
P. S. Mai uscirete dalla Casa a passeggio se non in tre, e anche per commissioni,
se appena è possibile, non andate soli.
N. B. Vi adunerete tutti sacerdoti e chierici in cappella e,
detta la 3a parte del S. Rosario, leggete per due volte la presente lettera.
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