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Bs. Aires, 8 Luglio 1936
Spirito di pietà
Carissimi miei figli nel Signore, la grazia di Dio a le sua pace siano sempre con noi!
Il desiderio ardente di procurare il bene della nostra Piccola Congr.zione in generale
e il bene di ciascuno di noi in particolare mi porta a raccomandarvi caldamente,
cari miei in Gesù Cristo, di coltivare molto lo spirito di pietà.
Sarò breve, anche perché già si fa notte, e se non spedisco la presente
prima delle 22, essa non prenderebbe più l’avion. E questi sono giorni di lavoro, -
onde non ho potuto scriver prima.
La pietà, o miei figli in X.sto, nutre l’anima e la rende forte contro le tentazioni: -
la pietà tempera ogni dolore e addolcisce ogni amarezza. - Essa,
come parmi d’avervi già detto, deve essere ignita e, insieme, solida -
non debb’essere sentimentale né a gocce di rugiada. - Fino a tanto che saremo fervidi
nella pietà e zelanti nella osservanza degli esercizî proprî della vita religiosa,
principalmente nella orazione e nel ricevere i SS. Sacramenti,
il nostro cuore starà bene col Signore: - conserveremo il petto caldo e affocato d’amore
a Dio, e vivremo uniti con Dio anche nelle varie occupazioni del nostro officio e,
se siamo sacerdoti, nelle molteplici cure del nostro sacro ministero: -
avremo buona armonia con tutti, saremo lieti e contenti della nostra vocazione. -
Al contrario - cominceremo a dubitare della via che abbiamo preso,
anzi
proveremo forti tentazioni, e, f Dio
nol voglia, diventati languidi e
negligenti,
si
finisce di diventare dei infelici
disgraziati disertori
Fino a tanto che la pietà fiorisce, fiorisce l’anima e la soavità del profumo religioso
si sparge attorno a noi, - ma quando si diventa tiepidi, quando si decade
dallo spirito di pietà anche i religiosi cadono e le Congregazioni più rispettabili
diventano come atrofizzate, decadono e vanno a fracassare.
La pietà è un dono dello Spirito Santo, come tutti sapete,
un gran dono che ci fa vedere e sentire Dio come dolcissimo Padre,
ce lo fa amare e servire con affetto tenerissimo, con delicatezza spirituale,
con divozione profonda e filiale ineffabile. Essa, secondo S. Paolo «ad omnia utilis est»
ed è sorgente viva di grazie e di benedizione e per la vita presente e per la vita futura
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È lo spirito di pietà che regola saviamente le nostre relazioni col Signore,
che in Lui ci porta ad onorare non solo il Dio nostro, ma il redentore e il Padre.
Ed è anche lo spirito di pietà che santifica le nostre relazioni col prossimo,
giusta quel detto di S. Francesco di Sales che «le anime veramente pie
hanno ali per innalzarsi al Signore con la orazione, ed hanno piedi per camminare
tra gli uomini con una vita lieta, amabile e santa»
Felice colui che possiede e coltiva in sé lo spirito di pietà,
egli sa convertire tutto in amore di Dio e del prossimo.
Invece il Religioso che non avesse spirito di pietà, non sarebbe altro
che un simulacro di religioso, una parvenza, un fantasma di religioso,
se non un sepolcro imbiancato.
Cari miei figli, col praticare la pietà e viverla la nostra vita diventa una gioia serena,
diventa «perfetta letizia» e noi ci eleviamo, in qualche modo, a quella stessa vita
di cui godono i beati del cielo.
Che anzi, quando poi si fanno i voti religiosi i vincoli santi diventano più stretti,
più intimi, più solenni: lo spirito di pietà ci trasporta a divenire realmente, direi,
tutta una cosa del Signore.
E quando sopravvenissero giorni e ore amare, - le prove di Dio,
allora sentiremo quanto necessaria, quanto confortante è la pietà.
Non è forse lo Suarez che scrisse che la perseveranza finale sarà infallibiter
data a chi ha vero spirito di pietà?
«Vae tibi, si fons devotionis in te siccatus fuerit!» Guai, guai a te,
se in te venisse a seccare la sorgente della divozione, della pietà!
Badate però, o cari chierici, che altro è la pietà e altro sono le pratiche di pietà:
queste sono mezzo e quella è fine; gli esercizî di pietà tengono viva la pietà,
e di frequente la rivelano, essi servono sempre mirabilmente ad alimentarla
la finirò, non farei più a tempo
¨