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 +        Anime e Anime !

         [Tortona,] 14 febbraio 1938 - XVI


 Cari miei chierici,


 Il Signore sia sempre con noi!

 La lingua latina è la lingua della chi santa sede e della chiesa: -

noi dobbiamo cercare di sostenerla quanto più si può.

 Insieme con le certe lingue orientali essa la lingua latina

fu ordinata dalla Provvidenza e scelta ad esprimere gli oracoli della divina rivelazione

e del Vicario in terra di Gesù Cristo della sede apostolica.

Voi, o miei Cari chierici, voi già la dovete usate in classe,

per nello nello studio della filosofia e della teologia; ma non basta.

Anzi P più sarete padroni della lingua latina, e più vi sarà reso facile

lo stesso studio delle sane dottrine filosofiche e teologiche.

 Oggi è necessario prendere gli uomini per la via dell’intelletto.

 Mentre, quindi, vi R raccomando quanto so e posso lo studio del latino,

e dispongo vi consiglio e prego che due giorni alla settimana, martedì e venerdì,

durante le ricreazioni e in refettorio, i chierici di teologia, filosofia

e di V e IV ginnasiale parlino in latino. Non è un ordine, che dò,

ma è un consiglio e una preghiera che non dubito vorrete accogliere,

e me ne ringrazierete un giorno.

 In Italia O ora la si studia non più solo nei ginnasî e licei pubblici,

ma fi anche nei corsi tecnici, tanto fu è ritenuta necessaria dal Governo ai fini della unità,

cultura e della potenza della Nazione.

avete coltivato coltivate nelle classi ginnasiali e liceali, e voi la usate pur nello studio della filosofia e teologia, - ma, per noi, non basta.

 Intanto, più sarete padroni della lingua latina, e più vi sarà reso facile lo studio delle dottrine filosofiche e teologiche

 Ma la madre chiesa ci parla in latino: uno del vincoli, più dolci e più stretti,

che tiene uniti unite molti tutti le diocesi e molti popoli del mondo occidentale a Roma

è anch la lingua latina, noi siamo latini coll’ispirazione come nell’anima nel sangue,

nel carattere, nell’anima, così nello spirito nella concezione nell’arte siamo latini

nelle virtù nella cultura.

 E anche l’America Latina benché, sgraziatamente,

ha abbia lasciato lo studio della lingua latina, continua è rimasta latina

per la chi la nostra religione che la vincola a Roma.

Dobbiamo Ricordiamo sempre che Il periodo aureo della letteratura latina

in cui fiorirono quasi tutti i migliori al tempo stesso di Gesù Cristo -

da Cicerone a Cesare a Sallustio, a Virgilio ad Orazio, sino

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«Attraverso tutto il m Medio evo, fino a Dante, fino a Petrarca

la latinità splendeva come un faro sull’occidente d’Europa»,

dice l’Ussarni: «latino voleva dire civile». Lo stesso sforzo della nazione germanica

di voler fondare un impero universale si appoggia alla tradizione romana,

a Virgilio, il poeta di Augusto, a Lucano, il poeta di Cesare -

ricordiamo che Roma ha spartito ai popoli la lingua sua

i romani fecero la loro lingua regina per tutto l’occidente

e per una parte non piccola del settentrione e dell’Africa

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