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Tortona, 11 Aprile 1938 - XVI
Ai miei cari eremiti fra Igino, fra Giuseppe e fra Pio ogni grazia da Dio
nel santo gaudio della Pasqua di resurrezione
Pax vobis! la pace sia con voi!
Sono
tanto lieto di venire a voi o almeno
col presente scritto,
mentre ho pur grande il desiderio di venire a voi di persona.
E
spero che il Signore mi darà en questa
gioia di rivedervi sul Soratte entro un mese
o
poco più, mentre e
intanto, mando avanti il caro fra Lavoro, quasi a farmi da
battistrada
Cari miei eremiti, che tanto amo nel Signore come figli di predilezione, -
vogliate sempre pregare per me, e gradite la santa benedizione di buona Pasqua,
che vi mando con effusione di dolcissima carità.
Frate Lavoro è destinato pel Soratte, ma, forse, alla mia venuta avrò bisogno
che uno di voi passi a formare meglio un altro Eremo, poiché mi pare che, per ora,
al
Soratte tre potrebbero bastare; vuol di
che dire che vedremo poi insieme
quando sarò con voi, e tutto si farà in Domino.
Quello che sommamente Vi raccomando è la perfetta osservanza dell’orario
e la massima diligenza nelle pratiche di pietà. E poi vi esorto a mantenere tra di voi
una grande concordia, lo spirito di unione e di pace, la vera carità fraterna.
Compatitevi nei vostri difetti: pensate che tutti abbiamo le nostre debolezze
e che senza peccato non c’è nessuno. Corregetevi l’un l’altro, ma con amore fraterno,
senza amarezza, senza offendervi mai, ma edificandovi con ogni buon esempio e umiltà,
aiutandovi a vicenda in ogni cosa da veri Religiosi e da veri fratelli in Gesù Cristo,
amandovi santamente, e tutti in ugual modo, come fanno gli angeli del Signore
Vi metto nelle mani di Maria SS. nostra celeste madre,
e vi benedico tutti con cuore di padre.
Buona Pasqua! e arrivederci presto
Vostro aff.mo nel Signore
Don Orione della Div.na Provv.za
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