V052T057 V052P093



[l’azzurro è dattiloscritto]


          Roma, il 29 Maggio 1930.


 Ascensione del Signore!


 Al mio caro fratello don Domenico Draghi e al sacerdote Mosca

e agli eremiti della Divina Provvidenza che sono a S. Alberto di Butrio,

nonché a tutti quelli che convivono insieme ad essi.

 «La pace del Signore sia con voi!».

 Mio caro don Draghi, è vivo mio desiderio che, d’ora avanti,

a tutti quelli che incontrerete rivolgiate questo cristiano e fraterno saluto:

«La pace del Signore sia con voi!».

 E così direte voi entrando nelle case, come pure quando qualcuno

giungerà all’Eremo di S. Alberto. In ogni circostanza e sempre il vostro primo saluto

sia il saluto della pace usando quella santa espressione.

E così chi va in questua dia il saluto della pace, come l’ho detto sempre.

E il vostro parlare sia semplicissimo e senza ricercatezze, in umiltà e dolcezza.

 La pace è bene supremo, desiderato da tutti gli uomini buoni,

ed è grande conforto ai cuori. Se sarete poi interrogati, rispondete che la pace:

 l°) Bisogna averla con Dio, 2°) con, gli uomini, 3°) con sé stesso.

 l°) La pace con Dio si ha osservando i suoi comandamenti,

e seguendo umili e fedeli la sua santa chiesa.

 2°) La pace con gli uomini si ha vivendo rettamente.

 3°) La pace con sé stesso si ha mediante la testimonianza di buona coscienza.

 La pace è un dono di Dio e fonte di ogni bene.

 Essa è frutto di carità. E noi dobbiamo custodirla crescerla in noi

e nelle case della Piccola Opera, e approfittarne per lodare e magnificare il Signore,

dilatando in Dio il nostro cuore, affrettando il passo nella via de’ suoi comandamenti,

dietro la guida della santa chiesa, nostra madre.

 Per questa pace l’anima riposa nel suo Dio, né si dà all’ozio,

ma vigila contro i suoi nemici: fa quanto può in umiltà e carità verso i suoi fratelli,

            V052P094


e tutto a loro vantaggio e prega il Signore con maggior raccoglimento.

Questa ineffabile pace, vero dono di Cristo, ci fa vivere distaccati dalle voci terrene

e ci trasporta con l’anima in cielo. Proviamo questa bellissima pace,

che solo Gesù Cristo ha dato ed ha lasciato ai suoi discepoli e che nessuno del mondo

mai ci potrà dare, quando noi riportiamo tutte le nostre cure nel sostanziale

e nel massiccio cioè in Dio, considerando tutto il resto con indifferenza

e solo di passaggio.................La pace quindi.......................... o miei cari,

non dipende dalle cose esterne, ma da noi stessi, dal valutare che noi facciamo

per quello che pare il possesso di quel bene che contiene tutti i beni

e che li sopravanza infinitamente.

 Per trovare questa pace bisogna comunicare in semplicità e verità

non volendo altro che Dio, cioé la nostra santificazione nella carità,

che è amore santo di Dio e del prossimo. E godremo quindi con gran pace

se tutti rispetteremo con tutto il nostro spirito e la nostra vita in Dio,

e staremo in quel mare di carità dolcemente pure per l’eternità.

Nel distacco da tutte le cose corruttibili e illusorie, e nell’esercizio umile,

ma laborioso e dolcissimo della carità verso i fratelli bisognosi e abbandonati,

noi gusteremo quanto soave, quanto grande è la pace del Signore.

 Quando c’è l’umiltà e la carità, che fanno di noi tutti un cuore solo

e un’anima sola, allora è che si spande nei cuori e nelle nostre case

la pace dello Spirito Santo, e fuori si diffonde il soave odore dei discepoli di Cristo.

Camminiamo, o fratelli, nella pace del Signore e faremo un immenso profitto!

 Pregate per me!

 «La pace del Signore sia con voi!»

Vi benedico e conforto con cuore di padre in Gesù Cristo

¨