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[l’azzurro è dattiloscritto]


Per l’Istituto Manin


          Sia lodato Gesù Cristo!

          Anime e Anime ! !

          Tortona, 8 Giugno 1927


 Ai miei cari sacerdoti, chierici ed aspiranti della Piccola Opera

della Divina Provvidenza: alle rev.de suore «Missionarie della Carità»,

al personale addetto alle nostre Case di Venezia e del Veneto.


 La grazia e la pace di G. Cristo Signor nostro, siano sempre con noi!

 Ormai saprete, o miei cari, che don Sterpi, amatissimo fratello mio nel Signore,

Fondatore e Superiore dell’Istituto Artigianelli in Venezia,

e particolarmente delegato dalla Piccola Nostra Congregazione al Governo

ed ispezione delle Case della Piccola Opera che sono in Venezia e nel Veneto,

ha dovuto, purtroppo, con vivissimo dolore mio e di tutti, lasciare, momentaneamente,

il suo campo di lavoro, per gravi ragioni di salute.

 Egli si trova ora nella piccola Colonia agricola di S. Antonio alla Barriera di Nizza -

Cuneo -, dove lo hanno accompagnato i voti e le preghiere di tutti, e di dove, speriamo,

possa presto ritornare, pienamente ristabilito in salute.

 A questo effetto ordino che, in ogni Casa si reciti una Salve Regina per lui,

nelle orazioni del mattino e della sera; ai sacerdoti poi raccomando

anche che facciano ogni giorno uno speciale Memento nella Messa.

 Ed io vi terrò informati dell’andamento della sua malattia

e spero mandarvi migliori notizie.

 E di proposito ho voluto riportarvi qui il suo recapito, perché desidero

che tutti gli possano scrivere parole di conforto e di doverosa gratitudine.

 Del bene ne ha fatto tanto, e ne ha fatto a tutti!

Che Iddio lo conservi lunghissimi anni!

 E ora, poiché non potrò sempre trovarmi presso di voi,

come ben vorrete comprendere; - né sarebbe bene, d’altronde,

lasciare codesto gruppo considerevole di Case senza un superiore

ed ispettore immediato al quale possiate, con facilità e tranquillità,

rivolgervi per consiglio e Direzione: così, dopo aver invocato lume da Dio

e dalla nostra santa Madonna, madre e sola celeste fondatrice

di questa Piccola Congregazione della Divina Provvidenza, alla quale Iddio,

nella sua misericordia, ci ha chiamati, - nomino, nel nome benedetto del Signore,

mio Rappresentante per le Case di Venezia e del Veneto, - fino a che don Sterpi non ritorni

o ad altre disposizioni, - il sac. Carlo Pensa, attuale Direttore dell’Istituto Manin,

membro del Consiglio della nostra cara Piccola Congregazione. Egli è già conosciuto

da voi, e tenuto universalmente dai nostri in molta considerazione.

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Il don Pensa è figlio e fratello in X.sto di mia piena fiducia, degno, per molti titoli,

di tutta la mia e vostra stima.

 So di potervi dire che non avrei potuto dare al nostro don Sterpi un sostituto migliore:

né più gradito a lui: né più accetto all’Eminentissimo Card. La Fonfajne,

Patriarca di Venezia, nostro venerabile padre.

 Don Pensa non mi ha dato, in tanti anni, un dispiacere, ma moltissime consolazioni:

in lui umiltà di spirito, pietà sentita e prudenza di governo: dottrina cattolica

soda e sicura: attaccamento al Papa, ai Vescovi, alla santa romana chiesa senza limite

(senza di cui non si è figli della Divina Provvidenza); divozione tenerissima

alla SS. Vergine, proprio da figlio: vita esemplare: mortificazione e sacrificio di vita:

fedeltà ed amore grande alla Congregazione, al bene della Congregazione

e di tutti i suoi membri: conoscenza dei nostri bisogni.

 Ecco il fratello che vi do, interinalmente, per Ispettore -

sicuro di farvi cosa gradita, e di fare il vero bene della nostra Congregazione

specialmente nel Veneto, dove, grazie a Dio essa è abbastanza diffusa.

 Io metto me, lui e voi tutti nelle mani della Madonna, nostra amabilissima madre

e fondatrice. E metto me e tutti voi ai piedi della santa chiesa di G. Cristo e dei Vescovi; - noi, prima di tutto, siamo e vogliamo essere figli, soldati, stracci della santa chiesa,

del Papa e dei Vescovi, - senza del Papa e dei Vescovi siamo nulla,

e non vogliamo essere nulla.

Confidi il don Pensa sempre più nella Divina Provvidenza e nella santa Madonna,

e Iddio sempre lo assista con la sua grazia e lo aiuti a portare con pazienza il peso

del suo carico e le sollecitudini del suo, più ampio ufficio. Egli santificherà così sé stesso

e voi, e sarà lampada ardente, che illuminerà i passi dei nostri giovani e di molti altri.

 Gesù Cristo premia sempre largamente le fatiche di chi lavora umilmente per lui

e per la chiesa, come pure per la nostra Piccola Congregazione. Lavoriamo, o miei cari,

lavoriamo con carità grande verso Dio, verso i fratelli, verso le anime, e specialmente

a salvezza dei piccoli e dei poveri di G. Cristo, - e ne avremo dalle mani di Gesù

larga ed eterna mercede.

 E studiatevi, o miei cari, di corrispondere alle sante premure sia di don Pensa, che dei

singoli vostri immediati Direttori e Superiori, con amore e divozione di figli in X.sto.

 E tutti poi, cor unum et anima una, in questo momento per me

e per la Congregazione tanto doloroso, sia per la malattia di don Sterpi

che di altri nostri sacerdoti e fratelli distinti (don Giuseppe Adaglio, don Luigi Piccardo,

fra Igino, frate Ave Maria, a più titoli venerandi): sia per altre prove difficili

che stiamo attraversando: - fate, dico, di aiutare concordi e di sostenere

la Piccola Congregazione, cercando, con ogni vostro filiale amore, di darle conforto.

Ravvisate nei vostri Superiori come in immagine, Iddio stesso,

e riteneteli quali vivi strumenti per i quali il nostro Istituto, sostenuto dalla divina grazia

e dalla benedizione della chiesa, va diventando santamente operativo, raggiungendo,

per ignem et acquam, il suo fine. Amate i Superiori e siate loro grati delle sollecitudini

che si prendono per il vostro bene, e, sopra tutto, per ignem, et acquam, il suo fine.

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amate i Superiori e siate loro grati delle sollecitudine che si prendono per il vostro bene,

e, sopra tutto, raccomandateli al Signore ogni giorno.

Ma, tornando particolarmente a don Pensa, non dubito, o miei carissimi,

che riguarderete don Pensa come già don Sterpi e ve ne ringrazio.

 Abbiate con lui cuore aperto e comunicazione frequente, sia per quanto riguarda

le vostre persone, i vostri bisogni, che per rispetto a tutti gli affari. Nulla nascondete;

nulla tacete mai! Non agite di vostra testa, ma camminate in docile ubbidienza

con lealtà e semplicità. Bisogna avere confidenza con i Superiori;

proporre umilmente ogni cosa che ci par buona, ma essere anche disposti ad una negativa.

Questo è eccellente esercizio di sottomissione e d obbedienza: esercizio -

ed è quello che è il più - di vero buono spirito religioso e di umiltà.

 Con don Pensa, come con i rispettivi vostri Superiori locali, siate sempre umili,

uniti di spirito e concordi nella carità di G. Cristo. E Iddio sarà con voi, con noi tutti.

E le Case della Congregazione fioriranno!

 Io poi vi dico che avrò siccome personalmente a me fatto

ogni dimostrazione di rispetto, di riguardo, di benevolenza filiale

che avrete per don Sterpi, come per don Pensa.

 E Iddio vi benedica tutti, come io, povero e miserabile peccatore, toto corde

vi benedico.

 Coraggio, cari miei figlioli, e avanti in Domino! - con fede grande,

con abbandono grande nel Signore, con umiltà grande e carità più grande!

«Portatevi bene nel Signore, e camminate sempre umilmente uniti e concordi

alla presenza di Dio, sotto lo sguardo del Signore»

 È il ricordo incancellabile che ci ha lasciato la grand’anima di Pio X,

gloria immortale del Veneto e di Venezia, quando, nell’ultima udienza

che quel santo Papa ha concesso a me, a un gruppo di sacerdoti nostri,

e ad una schiera di nostri alunni, (solo qualche mese prima che se ne andasse a Dio), -

si mostrò così paternamente padre verso la Piccola Opera della Divina Provvidenza: -

quel Papa, del resto, che già aveva veduto, personalmente corretto e approvate

le nostre Costituzioni, e che si era degnato di ricevere nelle sue mani benedette

i miei voti perpetui.

E la parola ultima e sacra di quel santo Papa veneto,

è la parola d’ordine che oggi dò a voi tutti qui, nel concludere.

 E la pace del Signore sia con voi! E tutti ci conforti nella perseveranza

della nostra celeste vocazione la santa Madonna, la grande madre di Dio e nostra,

signora e madre della Divina Provvidenza.

 Nella dolcissima, incorruttibile carità di Cristo, abbraccio don Pensa

e in particolarissimo modo Lo conforto e benedico: abbraccio poi spiritualmente tutti,

e vi supplico di pregare sempre per me!

 Vostro in n. S. G. Cristo crocifisso e in Maria SS.

aff.mo


        Sac. Luigi Orione

        Superiore dei Figli della Div. Provvidenza

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P. S.  Questa lettera venga dai Direttori e Superiori delle singole Case del Veneto

letta al personale riunito in chiesa, - appartenga il personale o non appartenga

alla Congregazione, - poi per qualche tempo, sia messa a disposizione

del personale stesso perché ne faccia sua norma.


          Sac. Luigi Orione

          dei Figli della Div. Provv.za

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