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Anime e Anime !
Tortona, il l9 Marzo l928
festa di S. Giuseppe
Ai
venerati e cari sacerdoti, caro don
Alessandro chierici e aspiranti
della Casa di Zdunska Wola in Polonia
La grazia e la pace di nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con voi
e
con tutti di codesta codesti cari figli
gli alunni di codesta Casa e
con i vostri
come pure sui nostri benefattori!
Mi
Il ritorno di don Biagio Marabotto mi fa più vivo e
più dolce
il
sentimenti della spirituale paternità che a voi mi lega. Ondo
Onde, lontano dalla persona,
mentre
vi tengo tuttavia però
presenti nell’anima, e mi
è oggi caro rendere più stretto
il
nostro vincolo spirituale rivolgendovi qualche
la parola dell’affetto paterno in Cristo
a confortarvi nel cammino santo a cui siete avviati.
E
prima di tutto mi rivolgo a voi, o carissimi sacerdoti pola
polacchi
della Piccola Opera della Divina Provvidenza, a voi che Gesù benedetto
volle
chiamare ha chiamati a lavorare e a faticare nella
vita attiva,
che egli stesso condusse nei tre ultimi anni della sua terrena peregrinazione,
e a
voi raccomando me e a
voi dico: vediamo Avanti
in Domino! ma stiamo attenti
che
le cure esterne, e anche
lo studio e o il lavoro
non ci inaridiscano lo spirito, poi.
Noi possiamo piantare e innaffiare, ma Dio solo può dare l’incremento.
E però il mezzo più efficace di riuscire nelle nostre opere, di aiutarle
e farle prosperare è sempre quello di pregare con umiltà e fervore,
e di supplicare Iddio a benedire le nostre fatiche.
Nisi Dominus aedificaverit domum, in vanum laboraverunt qui aedificant eam.
La umiltà e obbedienza nel lavoro, la vita intemerata, la rettitudine d’intenzione
e
obbedienza nel lavoro e la preghiera fervorosa e
costante sono saranno
sempre
i
grandi mezzi con per
ottenere il sigillo di Dio sulle nostre fatiche.
Che Gesù si degni di benedire tutti i vostri passi e renda santamente efficace
e fruttuoso il vostro sacro ministero!
A
voi poi, o ben amati chierici, in cui
e aspiranti, nei quali stanno
le più belle speranze della nostra Congregazione, specialmente per la Polonia
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e per le missioni, a voi raccomando quel complesso di spirituali esercizî di pietà
che nelle prove della umiltà e della obbedienza, nel raccoglimento dell’orazione,
nella
pratica della pietà e vita religiosa nel lavoro
per, nel coraggio della mortificazione
e
rinnegamento pieno di voi stessi, e
nella dolcezza della
vostra oblazione
del
vostro olocausto a Gesù e alla santa chiesa per le mani e
attrav di Maria SS.
e attraverso la piccola Congregazione, cui vi siete dati, vi rendano così forti e generosi,
così
ben piantati formati e
piantati nella vita religiosa che nessuna forza nemica
vi possa mai scuotere.
Ma
a tutti io non saprei mai raccomandare
abbastanza l’ubbidienza
e la dipendenza umile e gioconda in ogni cosa.
Ben so che questa sacra parola obbedienza è suono ben noto ai vostri orecchi:
ben so, o cari miei figlioli, sacerdoti, chierici e aspiranti, che voi la volete praticare,
e vi sforzate di praticarla amorosamente, e beati voi!
Ma non vi sia grave che, mentre mando a voi il sac.te Biagio Marabotto
quale mio vicario per la Polonia e vostro immediato Superiore,
io
richiami a tutti alla
memoria di tutti il dovere della vostra fedeltà
nelle
vie della umile obbedienza reli.
Questo dovere prenderà, son sicuro,
nella vostra mente e nel vostro cuore un nuovo e più profondo senso,
e più nuova e profonda efficacia, meditato alla luce che irradia da Gesù crocifisso,
del quale, nella prossima settimana santa, udrete ripetere nella sacra liturgia
che fu obbediente usque ad mortem, mortem autem crucis.
E,
insieme con la piena e de filiale
obbedienza, vi Sup vi
esorto alla caldamente
a vivere in carità fraterna e unione di cuori.
Tutto vince l’obbedienza: vir oboediens loquetur victorias. (Prov. XXI, 20)
E tutto spero e tutti ci sostenga la carità: Charitas omnia sperat, omnia sustinet
(I Cor. XIII, 7/). Carità ed obbedienza stringa dunque sempre più
e
perfezioni i nostri vincoli santi: il vincolo tra voi
l’uno e l’altro di voi:
tra voi e il vostro Direttore don Biagio Marabotto: tra voi tutti e me,
vostro amantissimo Padre: tra noi tutti quanti e i Vescovi e la chiesa: tra noi tutti quanti
e il capo della chiesa, il Papa, Vicario di Cristo in terra, senza la cui benedizione
riesce
a nulla ogni cura, ogni impresa e,
ogni fatica.
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Ai
i piedi di questo augusto padre io sono
andato per ben tre volte
poco più di un mese fa in tre udienze private: prostrato ai suoi piedi,
ho deposto la più umile e più affettuosa devozione filiale mia e vostra.
Ed egli si degnò di benedire largamente a me e a voi tutti confortandomi
con espressioni quanto mai piene di paterna benevolenza.
Nella
piena fiducia che a ciascuno di voi gradirà
la benedizione
del
nostro santo Padre Pio XI sarà di gran
riempirà il cuore di gioia spirituale
e di
soavi consolazioni, e gli e
a tutti sarà di sti incoraggiamento
a sempre meglio corrispondere alla grazia della celeste vocazione:
anch’io
umilmente vi benedico, mentre mi
raccomando me
e
tutti gli altri vostri fratelli della Divina
P Congregazione
alle
alla carità delle vostre preghiere. Ita multi unum
corpus sumus in Christo!
(S. Paolo ai Romani XIII, 5)
E
la la pace e la grazia di Multi unum corpus in Christo!
Gesù
Cristo Signor nostro
siano sia sempre con
tutti e con ciascuno di voi!
Vi sono in osculo Christi e nella santa Madonna
aff.mo
¨