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...nei
momenti attuali, e la vostra solenne
promessa «di voler voler
servire il Signore
ed i
Superiori con massima fedeltà e col massimo fervore dei vostri
nostri cuori»
come
mi scrivete, mi ha recato non piccola
consolazione al mio giugere dall’America.
Cari
miei sacerdoti e
chierici Polacchi, figli e fratelli miei nel Signore,
da
me sempre tanto e tanto amati, voi ben sapete quanto
e quanto vi ho sempre amato
in
Gesù Cr., e quanto ho
amato e ami ami la vostra Polonia:
né
mai io ho dubitato del vostro santo affetto in Cristo
e del vostro attaccamento
alla
Congregazione: io non ho mai tanto
che neppure lontanamente,
ho
mai voluto accennare alle diserzioni e dolori sofferti, perché
voi che siete r
da alcuni venuti meno, e ciò per senso di paterna delicatezza verso voi, o figli miei.
rimasti
umili e fedeli alla vostra vocazione.
Ho sempre pregato per voi e per tutti.
Né
mai mi sono pentito d’avere amato anche quelli che poco
furono poco memori
e
grati. furono causa di perturbamenti e
peggio -
Sempre
ho pregato per voi, per tutti e per ciascheduno
ciascuno di voi,
pieno di fiducia e di speranza.
Ed
esorto ancor voi Né mai, ho creduto o
figlioli dobbiamo credere perdute
le
fatiche e i sacrificî fatti per Iddio e
per le anime, ma dobbiamo aspettare
con fede,
con viva sicurissima fede e con infinita speranza in colui, che ha sperato in noi -
Ora
però la mia speranza e confidenza in
Dio e in voi, o miei cari,
e
nel vostro migliore sempre avvenire
e progresso religioso si va fa
più grande
poiché
a giorni voi avrete
costì la il conforto e
il valido l’aiuto
del
nostro ven Visitatore
apostolico, il quale viene a voi nel nome di Dio
e
del suo vicario in terra, accompagnato da don Sterpi.
nel vivo desideri
Egli
viene per prendere piena conoscenza
diretta delle nostre povere
Case
della
Piccola Opera [della] Divina Provvidenza
in Polonia, di questa ogni
situazione
di
persone e per darsi conto di cose e compiere così la
sua sacra visita Apostolica.
Io
lo seguirò seguo con
lo spirito e con l’orazione.
Di
una cosa Vi prego, o cari miei figlioli in Gesù Cr.,
di
avere la questa sacra
visita come una delle più grandi grazie che ci fa il Signore
e quale un grande tratto di materna bontà giorni di luce e di benedizione
vogliate tesoreggiare questa e di farne grande tesoro:
ordino
speciali preghiere al che
si invochi ogni giorno lo Spirito Santo
col
Veni Creator e la SS. Vergine di Cesto
sotto il v tanto venerata
titolo in Polonia
col titolo di Cestocovia.
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Riceverete
il Il Visitatore sia ricevuto con le manifestazioni
di venerazione
più sincere abbiate con lui la più grande confidente apertura d’animo:
sì
che tutto egli veda, che tutto
egli sappia, in umiltà, verità e carità -
Egli
viene come un padre, e ma
anche dove devesser giudice,
sarà sempre molto padre
Accettate
far di ogni sua
disposizione, ogni consiglio, come vi venisse da Dio
Abbiamo bisogno che la Piccola Opera si metta a posto, e dobbiamo cominciare da noi,
da me specialmente, ed io, con l’aiuto di Dio, lo farò.
Voi pregate per me, come farò io per voi, che possiamo tutti corrispondere
degnamente alla grazia insigne della nostra vocazione
Dobbiamo vivere conforme alla nostra vocazione religiosa, a qualunque costo,
o
miei figli. E chi non si sente sentisse
di essere vero religioso
e
figlio della Divina P. mi faccia la carità di ritirarsi, ma non devî
gli altri, e non
brighi,
non
s’intigri intrighi
più, e non impedisca
il cammino degli altri per non gravarsi l’anima.
Su,
preghiera e coraggio miei,
o figli della nobile Nazione Polacca,
da me come voi tutti ben sapete, sempre tanto sostenuta, difesa e amata:
il
mio amore alla per voi
e per la vostra cattolica Nazione
non
è cominciato con la guerra europea e o
con la vostra liberazione,
ma
anni assai anni prima,
e sempre ho affrettato con la
l’orazione e
mortificazioni
la vostra libertà e indipendenza nazionale.
Or su, dunque, o miei figli, lasciate che faccia mie le espressioni
che l’apostolo scriveva agli Efesini e che la chiesa cita nella S. Messa di oggi:
«Obsecro Vos in Domino ut digne ambuletism vocatione qua vocati estis[»]
Vi scongiuro pel Signore che camminiate cioé che tutti viviate degnamente,
secondo la vocazione a cui siete stati chiamati, con tutta umiltà e mansuetudine,
con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri per la carità, solleciti di conservare
l’unità dello spirito, mediante il vincolo della pace
Dunque umiltà, opposta alla superbia, fonte di discordia
Mansuetudine, opposta all’ira
Pazienza, opposta all’impazienza, che non sa tollerare le ingiurie ricevute
Carità
- opposta allo zelo smoderato, che
volubile incostante contrario
allo spirito della Piccola Opera
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Lo
Sia il nostro zelo debb’essere
illuminato, discreto: non dobbiamo
lasciarci
lasciamoci
ingannare da uno zelo che non fosse secundum scientiam.
E guardarci
da
uno zelo che ma frutto di forse
presunzione e di vanità
Queste
Le? quattro virtù dell’umiltà,
della mansuetudine, della pazienza
e
della carità fraterna
conserveranno l’unità di spirito, ossia
degli animi,
che
importa unità di pensieri e di sentimenti. E questa umiltà si ha
avrà
per
mezzo del vincolo della pace.l
La pace è il dono di Cristo e il fonte di ogni bene:
è il frutto della carità, carissimi miei figli e fratelli, sì, è il frutto della carità
e si ha quando si vive distaccati da noi e dalle cose terrene e con l’anima in cielo.
Quando vinciamo l’amor proprio, quando non vogliamo altro
che
quello che vuole Dio e la sua chiesa, nostra
madre, godremo sempre la pace di Cristo,
che contiene ogni bene.
Ecco,
che o miei figli, che
il Padre visitatore viene a voi per portare a voi la pace
e la
benedizione del Signore: Egli viene per formare
formarci sempre più
e
sempre meglio di voi un
solo corpo mistico in X.sto, un solo spirito,
come
ancora siete stati chi siamo
stati chiamati, secondo l’espressione di S. Paolo,
a una sola speranza per la nostra vocazione. Viene per farci buoni e veri religiosi
e
perché La nostra unione non debb’essere
sia solo esterna,
ma
ancora interna nello stesso Signore, nella
nella vita della stessa fede,
e
nella pratica della stessa carità e
vocazione, come uno è il fine a cui siamo stati
chiamati,
in forza della stessa nostra vocazione
E
Dio sa quanto mi caro
sono lieto di anima
animarvi a questo altissimo
e santo fine, oggi, 12 settembre, festa del s. nome di Maria.
Scrivo
a voi, dopo aver che
stamattina ho parlato ai nostri chierici di qui,
compresi, grazie a Dio, parecchi polacchi, sul dolce nome di Maria
e
come sulla istituzione di Papa Innocenzo XI istituiva
questa festa
allo
per scopo di abbia
render grazie a Dio per le misericordie impartite
per
la ad intercessione della beatissima Vergine nella
liberazione di Vienna
dall’assedio
dei Turchi, nel 1683 per opera del vostro
valorosissimo
e
cristiano vostro re re Giov.
Sobieski, re di Polonia
Il
nome dei Polacchi era allora terribile
ai Turchi
Questi
Sobieski, fedele all’alleanza stretta col Papa,
al
primo annuncio dell’assedio posto a Vienna, volò
al suo soccorso, di Vien
ponendo
in oblio i torti ricevuti prima
dall’imperatore Leopoldo,
il
quale precipitosamente aveva
abbandonato era fuggito [da]
Vienna. Si trattava
di
tener fede al Papa e salvare tutta la cristianità
Il
12 sett.bre, ascoltata la Messa, Sobieski si comunicò gran
tratto e stetto con
tenendo le braccia in croce, poi disse ad alta voce:
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«Marciamo
contro il nemico con intera piena
confidenza, sotto la protezione protett
del cielo, e sotto l’assistenza della santa vergine»
Attaccò
da tre lati i Turchi, e vinse nel
nome di Maria vinse il nemico molto
più
forti forte di lui e
meglio armato armati di
lui e vinse
Lo
stendardo di Maometto fu fu
mandato a Roma, ad Innocenzo XI.
La strepitosa vittoria contro i nemici del nome cristiano fu opera di Dio
e della vergine: il Pontefice, i fedeli imploravano il soccorso di Maria contro i nemici
del nome cristiano, come aveva fatto S. Pio V avanti la battaglia di Lepanto.
E il vostro Re, Giovanni Sobieski, in mezzo agli applausi che riceveva
con
grande vera umiltà non
attribuiva se non a Dio e a Maria i
suoi trionfi le sue vittorie
Figlioli
e fratelli miei in Gesù Cr., nel nome di m
Maria
disponetevi
disponete i vostri cuori alla sacra visita
apostolica: in umiltà orazione,
spirito di sacrificio, tutti e solo desiderosi di morire a voi stessi per vivere a Cristo,
alla s. chiesa alla Congregazione facendo della vita un olocausto d’amore a Dio
e
alle anime nelle mani e
nel nome di Maria.
Discenda la benedizione del Signore sulle vostre anime insieme con la benedizione
della SS. Vergine di Cestocova.
Ho
sempre avuto grande molta
fiducia in voi, sapendovi di fede viva
e devotissimi della beata vergine, tanto venerata a Cestocova, ma ora la mia speranza
che
ciascuno di voi e le nostre Case di Polonia abbiano vera
a fare un passo avanti
e
ben decisivo nella vita e svilu
interiore e spirituale, nella formazione e progresso
veramente
religioso sul cammino di Dio, mi si fa più grande,
poiché voi, a cari
miei figli,
avrete
tra qualche giorno il grande
conforto e valido aiuto del voi avrete il
tra voi
il nostro venerato visitatore apostolico e padre l’Abate Caronti
che
vi egli viene sarà di
gross conforto e
validissimo aiuto a camminare spediti
per la diritta via del Signore.-
¨