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Al Sacerdote della Div.na Provv.za
don Nowicki figliolo carissimo nel Signore,
La grazia di Dio e la sua pace siano sempre con te
e con tutti codesti cari miei figli in Gesù Cr.!
Ho
ricevuto la gradita tua, che subito ho
comunicata comunicai a sua Eccell. rev.ma
il nostro amato Visitatore apost.co. - Ti ringrazio delle notizie che mi hai dato,
e mi farai un gran piacere se vorrai scrivermi almeno una volta al mese.
Or
dunque è bene che tu e gli altri nostri
fratelli i sacerdoti
nostri della Polonia
sappiate che vi scrivo per incarico del rev.mo padre Visitatore,
e
che le disposizioni che do sono desiderî
e ordini suoi suoi.
Egli ha stabilito che i novizî, i quali sono in Polonia,
vengano
a fare il loro Noviziato in Italia, dove già è preparato il posto
per essi loro,
a Bra, Villa Moffa, presso Torino.
E
Q questa disposizione superiore compie un grande desiderio mio,
che
è di avere più vicino a me i miei cari Polacchi, che ho sempre
tanto amato.
Insieme con i Novizî manderai quei chierici studenti sia di filosofia che di teologia,
che avendo già fatto il loro Noviziato e avendo quindi già i voti religiosi,
non
sono strettamente necessarî in
Polonia per l’assistenza o per l’insegnamento
nelle Case di Polonia.
Bisognerebbe che essi partissero quanto prima per essere qui
prima
di Natale della novena
di Natale.
Insieme con essi manderai qui don Podgórski
se egli non è strettamente necessario in Wladislavia.
Ed io manderò in Polonia, quanto prima, il sacerdote don Francesco Zewiski e,
insieme con lui, verrà anche un sacerdote italiano con qualche chierico
che tu manderai alla Colonia agricola di Sgradonisca, dove sono destinati.
E tu prenderai tua sede a Sdunska Wola.
Ti
pregherei di scrivermi subito quali ve
in quanti sono che verranno,
quanti novizî e quanti studenti.
Tra gli studenti professi che dovresti mandare, non mandare
quelli
che non avessero già fatto buona prova, o
che qui non fossero di buon esempio,
ma
che ti lasciassero dei
dubbî sulla loro vocazione e stabilità.
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Io qui mi occuperò dei chierici polacchi con grande e paterno amore,
ma bisogna che quelli che manderai abbiano già buono spirito,
e
che diano edificazione religiosa e tengano alto
l’onore religioso della
Polonia.
Io
vi ti prego, mio caro
don Nowicki e cari miei sacerdoti Polacchi,
di non guardare a difficoltà, ma di secondarmi in questa opera,
benché ci verrà a costare abbastanza sacrificî, poiché grande sarà il bene che ne verrà
in
Polonia alla nostra cara Congregazione, e il
grande il bene che ne verrà
alla nostra amata Patria.
Qui
a Venezia, a Genova e a Roma abbiamo dato ai chierici
ottimi
insegnanti professori: io desidero vivamente che i miei cari chierici
polacchi
abbiano
una formazione religiosa ben seria e ben compita e santa,
ed
abbiano una istruzione compita e siano colti,
quali
la santa sede ci vuole, e che crescano religiosi infiammati d’amori
di Dio
e
delle anime. Voi, Polacchi dovrete prepararvi a far fronte a molti
nemici della vostra fede
e
a molti nemici del progresso della vostra Patria, voi dovete
prepararvi a vincerli,
con
la croce e nel nome di Dio e della SS. Vergine.
Onde
vivamente desidero che i nostri chierici polacchi tornino in Polonia
animati
da buono spirito, con la lorica della fede ben forte, ornati di
virtù,
di
eccellente dottrina e di scienza, e siano buoni polacchi, buoni
patrioti,
degni
figli di quella Polonia che fu sempre piena di fede, devotissima alla
sede apostolica
e
forte propugnacolo contro i nemici di Dio e della croce.
Io
ho sempre avuto una vera predilezione per i Polacchi
e
Voi tutti ben lo sapete che non mi sono stancato mai, che non ho mai
dubitato,
anche
dopo amarissimi disinganni. e
Io
dunque mi occuperò con paterna sollecitudine di quanti verranno qui,
con
quel sano amore con cui un giorno San Filippo Neri si occupò di
fondare in Roma,
sotto
Papa Gregorio XIII, il primo Collegio pei polacchi.
Attendo,
adunque.
Ho appreso, con vivo dolore, che don Buwyuski è caduto malato:
ho pregato e prego per la sua guarigione: datemi sue notizie,
e
fategli pervenire le espressioni più since
sentite del mio conforto
E così, tornato in questi giorni dai santi Esercizî Sp.li
ho ricevuto lettera da don Enrico Demrik, che dice di sentirsi gravemente malato, -
io
gli scriver risponderò,
ma intanto prego te, caro don Nowicki,
di fargli sapere che preghiamo per lui: che gli mando, con grande affetto,
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ogni
conforto nel Signore, - che spero potrà p
riprendere presto vigore e sanità:
che
e, intanto, mi fate
fatemi sapere come si mette la malattia,
che sp.
Ringrazio
Mi hanno fatto molto piacere dei saluti di S. Em. il
Cardinale Hlond - Primate della Polonia
e spero di venire in Polonia a ringraziarlo di
presenza.
Si,
in Che il voto di sua Emin.za rev.ma si
compia: noi siamo per i poveri,
e
per i più poveri e più abbandonati ad pauperculos: e in Polonia la
Divina Provvidenza fonderà per le mani immacolate di Maria SS. molti
Istituti di beneficenza
a
pro del degli umili, dei piccoli e della povera gente -
Abbiate
fede, o miei figli della nobile Polonia: Iddio farà cose grandi
nel
vostro Paese, perché la vostra Patria è una nazione dalla fede pura
e intrepida,
una
nazione generosa e pia, che è stata e sarà sempre il baluardo della
fede cattolica.
Io
volgo sempre il mio pensiero con grande amore alla cara Polonia,
per
quello che essa ha sofferto, per la sua religione e per la sua
libertà,
e
per l’armonia che sa porre tra l’amore della chiesa e quello
della Patria
¨