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[+] [Tortona,] 9 Sett.bre [193]9
Anime ! Anime !
Ai cari miei figlioli Polacchi,
La grazia di Dio, i suoi divini conforti e la Sua pace siano sempre con noi,
o miei cari figli!
Ho ricevuto con immenso piacere la vostra buona lettera e,
benché non vi possa scrivere a lungo, non voglio tardare a farvi sentire
come io sia vicino a voi, in questo dolorosissimo momento della vostra amata Patria.
Il giorno della vostra partenza ho sentito così vivo dolore,
che
ho dovuto gettarmi per parecchie ore sul letto: ed
ho fatto portare in mia camera
la bandiera polacca, ed essa è ancora qui, e vi resterà distesa lungo tutta una parete.
Qui si parla di voi, si pensa e si prega per voi, cari miei figli,
e per la vostra Nazione; - non potete immaginarvi quanto si sia accresciuto
il vincolo dolce e strettissimo del nostro fraterno affetto,
specialmente dopo la vostra partenza e nell’ora tragica che la vostra Patria attraversa
Sono molto grato a don Pensa, e a don Piccardo e a tutti i nostri per i conforti
che vi danno, e ritengo come fatto personalmente a me ogni cura,
ogni riguardo che usano a voi, cari miei figli della gloriosa e cristiana Polonia.
La mattina della vostra partenza ho telegrafato a Varsavia che eravate partiti; -
poi ho scritto, per posta ordinaria e per via aerea al Nunzio che eravate fermi a Venezia,
in attesa che vi fosse dato il lascia-passare. Non so se le mie lettere saranno giunte.
Ma ora temo che tutta la Polonia venga travolta e conquistata dalla Germania,
e penso che non potrete ritornare. - Varsavia sarebbe già caduta!
I giornali dicevano che Zdunska Wola è stata bombardata, e che un sacerdote
rimase ucciso all’altare e molti fedeli; temiamo che possa essere uno dei nostri.
Non possiamo avere notizie delle nostre Case: anche la nuova Casa di Varsavia
e la nuova vasta Colonia agricola poco lontano dalla capitale Varsavia
saranno cadute in mano nemica; certo i soldati dell’una e dell’altra parte
avranno
portato via tutto;ora, io,
don Sterpi e tutti viviamo in angosciosa trepidazione.
Fidiamo in Dio! E così penso sarà del vostro animo. Cari miei figli Polacchi,
in questo tremendo momento, dubito assai se voi potrete ritornare nella vostra Patria;
se tutta la Polonia cadesse nelle mani e sotto il dominio tedesco, -
piuttosto che andare a trovarvi sotto il dominio straniero in Polonia,
è meglio essere liberi in Italia, fuori della Polonia, o in Italia o anche all’Estero,
dove il campo è vasto, e dove vi sono milioni di polacchi che hanno bisogno di voi
per mantenersi fedeli a Dio ed alla Patria vostra.
Perché i due novizî non abbiano a perdere l’anno di Noviziato,
è meglio e urgente che ritornino direttamente alla Moffa. Se andavate subito in Polonia,
si poteva, forse, ottenere la esenzione provvisoria dal servizio militare
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pel tempo necessario per finire il Noviziato, e ciò per mezzo del Nunzio; ma,
ritardando,
e non sapendo quando è
che potrete riprendere il viaggio, - e non sapendo
dove andrete, poiché tutte le nostre Case saranno invase dall’esercito Tedesco,
e non trovandosi più ora il Nunzio a Varsavia, - per questo meglio è che i due novizî
non si mettano a pericolo di perdere l’anno di Noviziato.
Così anche Navroschi mi pare che potrebbe tornare, per intanto,
a Fano in attesa degli avvenimenti. Però lo lascio libero: è un consiglio che do,
non è un ordine. Solo ho bisogno di saperlo subito se ritorna a Fano,
per non mandare là un altro sacerdote. Così pure se tra di voi, cari miei Polacchi,
ci fosse uno o più di uno, che, rebus sic stantibus et omnibus perpensis in Domino,
pensasse di sospendere l’andata in Polonia, me lo scriva con santa libertà: -
tutte le nostre Case in Italia e fuori sono vostre Case, o carissimi miei Polacchi.
Don Orione si sente, un giorno più dell’altro, vostro Padre in Cristo
e vostro difensore e confortatore. Confidate nel Signore! Non avvilitevi,
perché
la Polonia certo risorgerà! Pregate con fede: e
gettatevi con piena fiducia
nelle mani della Divina Provvidenza e della Madonna di Cestocowa!
Chi ha fede, chi confida in Dio, non perirà in eterno!
Le vie del Signore sono elevate, ed egli conduce da lontano i suoi disegni:
la Polonia risorgerà, per compiere la missione di fede e di civiltà cristiana
che la Divina Provvidenza le ha dato, e la nostra Congregazione, benché ora così piccola,
un giorno aiuterà molto la rinascita cristiana della Polonia, e parecchi di voi la vedranno,
ma bisogna pregare e vivere di fede ai piedi della chiesa.
Questa è una grande prova e tribolazione per la vostra terra e per quanti vi amano,
ma è colle prove e tribolazioni che il Signore vuole provare la nostra fedeltà
ed esercitare le virtù come degli individui e così dei popoli.
Colle tribolazioni Dio ci fa prendere sperimento di noi stessi, della nostra nullità
e miseria, perché, persuasi di ciò, ci rivolgiamo in umiltà a Lui solo e confidiamo in lui.
La confidenza, la fiducia in Dio sia, o miei figli della Polonia,
il balsamo per i nostri cuori, e Gesù vi dia rassegnazione, coraggio e costanza,
e
tenga sempre lontano da voi lo sbigottimento, e
ogni avvilimento e languidezza.
Domani è il nome di Maria: - invochiamo tutti la potenza di questo santo nome,
e sia esso un celeste sollievo alle nostre sofferenze - Maria sia la nostra speranza
e la nostra capitana, come è la nostra tenerissima madre.
Vi conforto e vi abbraccio in osculo Sancto e uno ad uno,
vi benedico tutti e ciascuno. Tutti questi vostri fratelli della Casa di Tortona
vi fanno animo e vi salutano cordialmente - Pregate per noi.
Vostro aff.mo in Gesù Cristo
Don Orione della Div. Provv.za
P. S. Tanti saluti in Domino a don Pensa, a don Luigi Piccardo
e a tutti i nostri di Venezia.
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