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+ Anime e Anime !
Tortona, il 9 Maggio 1914
Cari miei figlioli in Gesù Cristo e Maria SS.
Vi ringrazio nel Signore della vostra affettuosa accoglienza,
e del buon esempio che mi avete dato, e prego il Signore di mantenere in voi,
e di crescere il buono spirito religioso. Io nulla più desidero che diventiate buoni
è perfetti religiosi, fondati nello spirito dell’Istituto nostro, che è spirito di umiltà
e di rinnegamento di noi stessi.
Pur troppo, o miei cari figli, questo spirito di sacrificio, di mortificazione,
di preghiera, di annegamento di noi stessi, di carità coi fratelli e di vera umiltà mi parve
in
questa ultima mia visita che non sia abbia
ancora penetrato abbastanza in qualcuno
di voi, mentre in altri, a gloria di Dio e a bene della nostra piccola Congregazione,
già vidi che va molto bene radicandosi questo buono spirito religioso.
La radice dei mali che ho notato in alcuni è una certa vanità
una certa leggerezza di spirito di contraddizione e di mancanza di carità.
Nel vostro parlare dovete essere dolci e mai mai, ma mai usare coi compagni
dell’acrimonia e della ostinazione.
Avete
Alcuni hanno ancora molto del secolaresco, e
parlate troppo di cose
che non sono spirituali, e che non edificano per la santità.
Siate semplici, miei cari figli: siate sempre come bambini nelle mani
del vostro Superiore, e non nascondete mai nulla della vostra anima a lui.
Dobbiamo sempre essere come fanciulletti, ma non avere la leggerezza
dei fanciulletti, averne il candore dell’anima, la semplicità, la confidenza, la fede,
la generosità, l’umiltà. Se saremo sempre fanciulletti a questo modo entreremo,
come dice il Signore nel Vangelo, nel regno dei cieli, che è il regno degli umili
che non hanno volontà propria: ma la cui volontà è quella di Dio. Dio ci manifesta
e si compiace di abitare in quelli che sentono la loro nullità, che diventano come nulla
per l’amore di Dio.
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E la Sua volontà si rivela e si compie in quelli che hanno rinnegata e vinta
la volontà propria, e che non sanno volere altro, se non lo stesso volere di Dio.
Così, o cari miei figlioli in G. C. mi ha fatto tanto tanto pena vedervi
quasi tutti dormire durante la s. meditazione.
Come ci faremo santi, senza meditazione?
Per carità, fate fate forza a voi stessi: chi dorme in quel modo in chiesa
non si fà santo. Iddio Deus promisit coronam vigilantibus, non dormientibus.
Ne ho portato una dolorosa impressione, ve lo dico nel Signore.
Guai alla Congregazione se cresceste così indolenti e pigri nella meditazione
Il vostro Superiore è autorizzato ad anticipare il riposo alla sera
o crescere quello del pomeriggio, purché si ottenga di fare bene la s. meditazione.
Anche per quelli che venissero nuovi nella Casa, sarebbe di scandalo vedere tanti
dormiglioni e dormire del continuo, anche senza vedere fare nessuno o ben poco sforzo
quando il Superiore, per destarvi, suona (e fin più volte) il campanello.
Ho visitato molte Comunità religiose non ho mai visto cosa simile.
Così vi supplico di curare anche di più la nettezza, l’ordine dei letti e ove dormite,
e la puntualità vi raccomando nel trovarvi in chiesa e ai varî lavori o offici.
Ricordiamo, o miei cari, che lo dobbiamo fare pel Signore,
e che Iddio non benedice né può gradire le opere fatte negligentemente.
Cari miei piccoli fratelli, cerchiamo la santità, ma subito non aspettiamo più:
non tardiamo!
La santità! il desiderio della santità! tutto verrà dietro a questo:
i disegni di Dio si compiranno sopra di me e sopra di voi tutti.
La s. chiesa: il Papa: il popolo credente e il popolo ancora selvaggio:
i non battezzati come i battezzati; i giusti come i poveri peccatori
non hanno da sperare altro che dalla santità Ora la chiesa ha bisogno di un gruppo di santi.
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Ebbene, questa è la volontà di Dio, volontà certa sopra di noi che ci facciamo santi.
Haec est voluntas Dei, sanctificatio vostra la faccia del Signore:
la Provvidenza del Signore è tutta rivolta verso quelli che sono generosi
qui volunt nimis che vogliono farsi santi. Ma il Paradiso non è dei pigri,
non è dei poltroni: è di chi fà violenza a sé stesso, di chi prega, di chi si rinnega
di chi vive di umiltà e vive di carità.
Io desidero anche assai che studiate, ma ricordate che il corso più importante
è quello della virtù: Siate santi! Se avete sempre presente il fine della nostra vocazione,
fine sì semplice e sì sublime: se vi metterete subito e tutti a reprimere in voi stessi
ogni sentimento di vanità, ogni discorso o parole di vanità, di mondanità
di leggerezza secolaresca: se eviterete le questioni e le dispute animate,
parlando con grande diffidenza di voi stessi, parlando con semplicità, con dolcezza,
con arrendevolezza alla verità e autorità altrui: se bramerete di stare nascosti
e di essere veramente disprezzati per lo amore di Cristo Signor nostro benedetto:
voi, allora, sì che vi farete santi, Deo adiuvante.
E in questa speranza, e confidando che farete per la intercessione della SS. Vergine
grande profitto in questo mese di maggio, vi benedico tutti e ciascuno, e sono in Gesù Cr.
in Maria SS. e nell’amore al Vicario di Gesù in terra.
Aff.mo vostro fratello e padre nel Signore.
Sac. Luigi Orione della D. P.
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