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Cari benefattori e benefattrici.
Vengo a rendervi conto di una parte del bene che, con la grazia di Dio,
si è potuto compiere nel 1932, all’ombra del nostro caro Santuario;
lo faccio a sola gloria di Dio, onde mi aiutiate a ringraziarlo
e anche... Perché non dirvelo? per infondere in voi sempre maggior slancio
e coraggio ad aiutarmi.
Non sarò lungo: mi limiterò a chiamare la vostra attenzione sul nuovo vasto edificio,
veramente provvidenziale, che è sorto come per incanto, presso al Santuario,
e che ci renderà particolarmente memorabile il 1932. Parlo di quella costruzione detta:
Seminario della Madonna della Guardia innalzata su proprietà
già del compianto sign. cav. Mauro Panzarasa, generosamente passata a noi,
in ossequio ai desideri del Cavaliere, della distinta sua consorte
e la signora Veglia ved. Panzarasa, indimenticabile mia benefattrice.
Il nuovo edificio, nelle mie intenzioni, non è che un’ala di quello che sarà poi
il vero Seminario della Guardia. L’ala attuale è lunga 70 metri per 15,50 di altezza,
e a tre piani, con travature tutte in ferro, divisa in ampi dormitori,
con grandi aule per studio e ricreazione, cucina refettorio ecc.
tutto si è come le esigenze moderne, l’igiene e l’educazione dei giovani richiedono.
Esso è comodamente capace di 200, tra giovanetti e chierici, e già fu invaso,
prima ancora che alcuni lavori fossero ultimati, ed è al completo.
Benché la manovalanza sia stata tenuta dai nostri bravi chierici, muratori,
falegnami, fabbri, che nel lavoro si diedero il turno, alternando alle pratiche di pietà
e allo studio, la santa fatica, laus et labor: ora et labora, pur tuttavia quell’edificio,
che non è ancora portato al suo compimento, costa già un trecento mila lire.
E si è speso ancor poco, grazie alla vigile, esperta e anche.... dinamica direzione
del nostro caro sig. Michele Bianchi, chiamato ora a Genova a dirigervi i lavori
della nuova Casa di Carità che si edifica a Quarto dei Mille per altri 500 poveri.
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Quando i lavori dell’ala Seminario della Guardia saranno ultimati ho in animo
di fare una solenne inaugurazione con invito a tutte le autorità, e a voi miei cooperatori,
nonché alla cittadinanza tortonese. Pur tacendo dunque di altro bene che,
con la grazia del Signore si è fatto pel Santuario nel 1932, ho tenuto doveroso,
benefattori e benefattrici, mettervi al corrente della nuova costruzione,
perché sappiate dove vanno le offerte che mi mandate.
La nuova Casa, come v’ho detto, è già piena di poveri fanciulli e di poveri chierici;
essi pregano per voi, o miei benemeriti benefattori e benemerite benefattrici,
e per voi si pregherà sempre.
Se Don Orione e i figli della Divina Provvidenza hanno potuto fare si deve,
dopo Dio e l’assistenza troppo evidente della beata Vergine, si deve, dico,
alle vostre generose offerte.
E ve ne ringrazio di cuore!
Vostro Don Orione
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