V052T120 V052P206
Amiamo la Santa Madonna !
Ai benefattori miei e dei poveri del Piccolo Cottolengo Genovese,
nella festa del Beato Cottolengo, 30 Aprile 1933.
A chi entra nella Casa Centrale del Piccolo Cottolengo di Genova,
che è a via Bartolomeo Bosco n. 2 B, oltre il cancello che va a Santa Caterina,
la prima cosa che si presenta è la Madonna della Guardia.
È una devota statuetta posta nello sfondo del piccolo atrio d’ingresso.
La Santa Vergine attira il primo sguardo e il primo pensiero di chi entra
in quell’umile asilo di carità, ed è così vicino alla porta che la chiamano famigliarmente:
la Madonna portinaia. Essa infatti stà a guardare la porta e a custodia
del Piccolo Cottolengo che è tuo, tutta roba sua. Davanti alla Madonna della Guardia
si ricevono i poveri, e preghiamo la Santa Madonna di volerli accogliere
e benedire maternamente. E quelli che vanno e vengono si inginocchiano quasi sempre
a salutarLa con un’Ave Maria.
Anche sua Eminenza Reverendissima il sig. Card. Arcivescovo,
che il sabato santo volle fare ai nostri poveri la graditissima sorpresa
di quella sua visita cosi cordiale, così paternamente affettuosa, e portar loro,
con la benedizione di buona Pasqua, l’offerta generosa della sua carità,
anche sua Em. il Card. Arcivescovo entrando si inginocchiò
e si raccolse in umile preghiera ai piedi della Santa Madonna della Guardia.
È dal Beato Cottolengo che abbiamo imparato a ricevere i poveri,
che chiedono d’essere ammessi ai piedi della Madonna.
Egli li accettava e li faceva subito inginocchiare a recitare un’Ave.
Entravano così nella Piccola Casa della Divina Provvidenza
come sudditi della Madonna. Maria infatti è realmente nostra Madre e Regina.
L’Opera del Cottolengo è stata concepita ai piedi di un altare di Maria SS.
ed è nata da una sua diretta ispirazione; non temere io sarò con te!
V052P207
Queste parole erano nel cuore del Beato quando, il 2 Settembre 1827,
rientrando nella sacrestia del Corpus Domini di Torino, col volto illuminato esclamava:
La grazia è fatta! Benedetta la Madonna! andiamo avanti la Madonna è con noi!
La prima Casa acquistata ebbe nome dalla Divina Provvidenza
e sotto questo titolo fu dedicata al Signore; ma la seconda fu subito intitolata
«Casa della Madonna» Sulla porta di tutte le Case fu messa l’immagine della Madonna.
In lode alla Vergine, eletta dal Cottolengo a patrona speciale
e madre di tutti i suoi ricoverati, compose egli stesso una coroncina,
insegnando loro a ripetere cinquanta volte la giaculatoria, umile e ardente:
Vergine Maria, madre di Gesù fateci Santi! Ma un titolo di Maria,
particolarmente glorioso, era specialmente preferito dal Beato Cottolengo,
poiché gli sembrava che contenesse il presagio sicuro della vittoria anche dell’opera sua.
Nella chiesa della Piccola Casa Egli collocò infatti un bel quadro
dove era dipinta la Madonna del Rosario col bambino Gesù tra le braccia.
Una statua che la rappresentava, gli fu poi donata dal parroco di Cavoretto.
L’arrivo di quella statua alla Piccola Casa fu solennizzato con una grande processione,
che ogni anno si ripeteva nella prima domenica di ottobre.
Quella processione era la più grande che si facesse; gli storpi, i sordomuti, gli orfani,
i derelitti seguivano in lunghe file la loro madre e regina, portando candele e fiori.
Benedicendo il suo popolo prediletto.
Ella passava trionfalmente e si faceva l’aurora di ogni cuore.
Verso la fine della sua vita il Beato compì un pellegrinaggio alla Madonna di Oropa.
Quando tornò, fece erigere una cappella che fu consacrata con lo stesso titolo,
e volle raccogliere in essa tutte le Immagini dei più celebri Santuari della terra
dedicati a Maria.
Quel Santuario riuscì una sintesi splendida di tutte le glorie Mariane,
un tributo di lode per tutti i miracoli della Madre di Dio
Le immagini dei Santuari di Maria, modeste immagini di carta,
chiusi in semplici quadretti che ornavano la cappella al tempo del fondatore
sono ora nell’atrio.
V052P208
Anche oggi vi è una gabbia di canarini, i cantori della Madonna;
sono i successori di quelli che il Beato stesso come sappiamo nutriva bene
perché cantassero bene.
Ma più che in ogni altro luogo, la Madonna aveva il suo trono
nel cuore del Beato Cottolengo dove ella sedeva come regina e madre!
La Madonna dei fiori, la Madonna delle grazie, la Madonna della sua stanza,
la Madonna del Rosario e di Oropa, la Madonna della Divina Provvidenza
erano le pietre miliari del suo cammino. Ai piedi della Madonna erompeva umile
e fervida la sua preghiera: Voglio essere il vostro divoto, il vostro caro figlio;
Deh! Maria mettetemi sotto il vostro manto, ma sono troppo peccatore, e non merito tanto,
mettetemi almeno sotto i vostri piedi.
Parlando di lei, i sui occhi si riempivano di lagrime,
e dalla sue parole traboccava un’amore immenso. Per me diceva,
so che devo amare dopo Dio, la mia madre, la Madonna, la madre di tutti gli uomini.
Poi alzava gli occhi al cielo e soggiungeva: Oh! Santa Madonna, fateci santi.
Anche il Piccolo Cottolengo di Genova, o miei cari, è nato ai piedi della Madonna,
guardando la santa Madonna, amando e pregando la Madonna. Amiamo,
Amiamo tanto la santa Madonna. O Genova città di Maria,
tu fosti cara al Beato Cottolengo e a suo fratello padre Alberto, domenicano,
che fu parroco a S. Maria di Castello, perché sei la città di Maria. Lascia o Genova,
che nella festa del Beato Cottolengo io ti ringrazi per la tua grande carità
verso i miei cari poveri: lascia che mi congratuli con te, e ti saluti con le storiche parole
che a Te rivolgeva il grande San Bernardo il cantore della vergine e madre
«Umile ed alta più che creatura» in eterno sarò memore di te, popolo divoto,
gente onorata, città illustre!
O Genova città di Maria, Città della Madonna della Guardia,
Città degna dell’amore di Dio e degli angeli, tanto cara alla vergine celeste,
sî benedetta nei secoli.
Don Orione
V052P209
Alle benefattrici e ai benefattori
Susciti Iddio in Buenos Aires e in tutta la nobile Repubblica Argentina
molti cuori generosi, aperti al bene, che vengano a coadiuvarci in questa Opera
di cristiano amore verso i fratelli più miseri.
Vogliano tutti pregare per noi, e ricordare con benevolenza i nostri cari poveri:
essi,
memori e grati pregheranno sempre per i loro
benefattori, e le loro benedizioni
li seguiranno e conforteranno in tutti i giorni della vita.
A quanti si adoprano pel Piccolo Cottolengo Argentino conceda Iddio
vita
in ogni bene in lunga ed ogni bene il cento per uno
in terra
ed eterna ricompensa in cielo!
Madre, regina e custode del Cottolengo Argentino è Maria, madre di Dio,
la santa Madonna della Divina Provvidenza.
Sac.te Luigi Orione
dei Figli della Divina Provvidenza
¨