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          [Tortona, 6 Ottobre 1918]


Verbale Verbale I Riunione Propaganda della dell I Riunione

dei Propagandisti diocesani dell’Unione Popolare


 Oggi all 15 si tenne a Tortona, in Episcopio, la I riunione

dei propagandisti diocesani dell’Unione Popolare.

 Scopo della riunione: l’unità delle menti e dei cuori dei propagandisti

intorno al programma di lavoro in Diocesi

Parola d’ordine Scopo del lavoro di: propaganda e parola d’ordine:

l’Unione del popolo con la chiesa. occorrendo possibilmente dare vita a quelle opere

che hanno carattere di propaganda popolare: casse rurali, o casse operaje,

istituzioni e associazioni a base sociale economico sociali, cooperative agricole

Non solo dobbiamo prevenire combattere il socialismo dove c’è;

ma Molto curarci di prevenirlo con opportune istituzioni

 Dove si può organizzare gli operai: con la buona volontà non si riuscì

ad organizzare i ferrovieri?

 Noi accettiamo tutto il buono che è nella vita moderna, anche quello

che può venirci dagli scomunicati, e lo innestiamo nella dottrina di Gesù Cristo.

Nel Dobbiamo svecchiarci anche nel modo di lavorare per le anime:

se vogliamo andare davvero al popolo e avere efficacia dobbiamo svecchiarci

in molte cose, e abbiamo bisogno d’un bagno di benintesa modernità.

 Noi non vogliamo distruggere la società come i socialisti; vogliamo curarla

con la una grande effusione di carità sopra tutto di Gesù Cristo con la fede

e la l’onesto vivere cristiano e civile, vogliamo curare il popolo per mezzo della giustizia

e della organizzazione e con soprattutto [non] trascurare i restî ma Ragioni per cui

si sente in giro un’aria incontreremo dell d’indifferenza, se non una sorda ostilità.

 Si sono raffinate tanto le armi degli avversari e noi non raffineremo

le armi della fede?

 La società si va sempre più allontanando dallo spirito cristiano.

Ebbene Gesù venne a quaerere et salvum facere quod perierat (Luc. XIX, 10)

 Il mondo prima veniva a noi nelle chiese, ora bisognerà cercarlo per vicos et plateas.

Se il popolo non è con noi, non sarà contro di noi?

 Bisogna farcela salutarmente col popolo Escludere ogni senso politico

dalla nostra propaganda, ma ternerlo ed appunto perché dev’essere cattolica.?

Vedere Non eccitare le passioni popolari sotto colore di riforme morali e cristiane,

il principale nostro scopo è la conservazione della religione nei paesi della diocesi.

Cercare che il popolo ritorni alla chiesa, dove egli se ne fosse alquanto allontanato,

mantenga le sue pratiche religiose, frequenti la chiesa e i sacramenti,

e senta ancora il suo parroco. e lo segua

 «È necessario, oggi più che mai, andare al popolo, afflitto da molti dolori

e insidiato nella fede da socialisti e settarî. Necessità che noi preti ci volgiamo


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con particolare carità agli uomini del popolo per raffermarli nella fede

dissipandone i contrarî pregiudizî e confortarli alla pratica della vita cristiana,

e indi di promuovere nel popolo quelle istituzioni che in ogni parrocchia

più si riconosce efficace al miglioramento morale e materiale del popolo.

Le istituzioni e il lavoro si giudicano dai benefizi.

Scopo della riunione: unità delle menti e dei cuori dei propagandisti diocesani

dell’Unione Popolare, e discussione di un pratico e ordinato programma di lavoro.

Fine della propaganda, e parola d’ordine: Unione del popolo con la chiesa.

 Si diede conto: a) di quelli che aderirono per un lavoro diretto personale;

b) di aderenti indiretti; c/ di quelli che, impediti, scusarono la loro assenza.

 I Conversazione molto famigliare e pratica; si parlò I della lettera

che il Presidente della Giunta diocesana manderà ai rev.di sig.ri parroci

per suscitare nel clero tutta quella cordiale fiducia che si risolva in un efficace appoggio.

 II Si esaminarono la cause di sfiducia verso il lavoro di propaganda,

per cui si sente in giro come un’aria d’indifferenza, se non di ostilità.

 Rimedi: b) buona volontà ci vuole di lavorare, e con un lavoro realmente indefesso

confondere affocare soffocare la diffidenza.

 a) essere convinti della bontà della causa. Si tratta di concorrere,

per quanto modestamente, a salvare il nostro popolo e la civiltà cristiana.

 c) Escludere nella propaganda ogni senso politico che può nuocere;

principale nostro scopo essendo quello di raccogliere sotto attorno alla bandiera

dell’Unione popolare gli uomini ancora praticanti della religione, e poi cercare di educare

in Cristo la coscienza morale, religiosa, civile e sociale del popolo,

per ritornare alla chiesa il popolo che già dalla chiesa si è allontanato.

 Molte chiese dei principali centri della diocesi si vanno da anni

e da prima della guerra spopolando di uomini. La società invoca un rimedio ai suoi mali,

e, per cercarlo si gitta in braccio al socialismo, che il quale è dottrina materialistica

che nega la religione e la morale, e va a distruggere la famiglia e la società.

 Si rideva 30 anni fa dell’utopia del socialismo, ma esso è divenuto una triste realtà.

Molti uomini disertano le chiese, attratti e pel socialismo rinunciano alla fede

e alla vita cristiana. Si deliberò nel Signore di non stare più tristemente guardando,

o fors’anco criticandoci tra noi, - e di gettarci nel fuoco dei tempi nuovi

per l’amore di Gesù Cristo, del popolo e del Paese.

 L’umanità, afflitta da tanti mali, ha bisogno di ristorarsi nella fede:

ha bisogno della co del cuore di Gesù Cristo.

Bisogna a Andiamo al popolo, e portiamogli in noi Gesù Cristo.

 Si parlò quindi dei centri principali dove svolgere la propaganda

prima del Convegno, e come praticamente svolgerla. Dobbiamo svecchiarci

anche nel modo di lavorare. Dobbiamo prendere prima un bagno spirituale

e poi un altro bagno di ben intesa modernità. Se vogliamo davvero avere in mano il popolo

e avere efficacia sopra le masse.

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 Il Vescovo molto paternamente e con amplissimo affetto ci ha benedetti.

E confidiamo che la sua sarà la benedizione del Signore d discenderà copiosa

sul nostro modesto lavoro e sui benefattori, se perché quando tutti, con la divina grazia,

ci abbiamo conformati ci conformeremo a Cristo nella umiltà dello spirito, nella penitenza

e carità della vita, ben consci della nostra pochezza e insufficienza.

 Ma ove un fervore nuovo di carità arda nei nostri animi petti,

il Signore supplirà ancor con la sua bontà e onnipotenza: Egli che ha cominciato

la buona opera saprà ben fare le cose per poi condurla a compimento fine e

miraxoli, e la nostra stessa debolezza diverrà il trofeo della gloria di Gesù Cristo.

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