V052T128 V052P221
[Tortona, 6 Ottobre 1918]
Verbale Verbale
I Riunione Propaganda della dell
I Riunione
dei Propagandisti diocesani dell’Unione Popolare
Oggi all 15 si tenne a Tortona, in Episcopio, la I riunione
dei propagandisti diocesani dell’Unione Popolare.
Scopo della riunione: l’unità delle menti e dei cuori dei propagandisti
intorno al programma di lavoro in Diocesi
Parola
d’ordine Scopo del lavoro di: propaganda e parola
d’ordine:
l’Unione
del popolo con la chiesa. occorrendo
possibilmente dare vita a quelle opere
che
hanno carattere di propaganda popolare: casse rurali,
o casse operaje,
istituzioni
e associazioni a base sociale economico
sociali, cooperative agricole
Non
solo dobbiamo prevenire combattere
il socialismo dove c’è;
ma Molto curarci di prevenirlo con opportune istituzioni
Dove si può organizzare gli operai: con la buona volontà non si riuscì
ad organizzare i ferrovieri?
Noi accettiamo tutto il buono che è nella vita moderna, anche quello
che può venirci dagli scomunicati, e lo innestiamo nella dottrina di Gesù Cristo.
Nel
Dobbiamo svecchiarci anche nel modo di lavorare per
le anime:
se vogliamo andare davvero al popolo e avere efficacia dobbiamo svecchiarci
in
molte cose, e abbiamo
bisogno d’un bagno di benintesa modernità.
Noi non vogliamo distruggere la società come i socialisti; vogliamo curarla
con
la una grande effusione
di carità sopra tutto di Gesù Cristo con la fede
e la
l’onesto vivere cristiano e civile, vogliamo curare
il popolo per mezzo della giustizia
e
della organizzazione e con soprattutto
[non] trascurare i restî
ma Ragioni per cui
si
sente in giro un’aria incontreremo
dell d’indifferenza, se non una sorda ostilità.
Si sono raffinate tanto le armi degli avversari e noi non raffineremo
le armi della fede?
La società si va sempre più allontanando dallo spirito cristiano.
Ebbene Gesù venne a quaerere et salvum facere quod perierat (Luc. XIX, 10)
Il mondo prima veniva a noi nelle chiese, ora bisognerà cercarlo per vicos et plateas.
Se il popolo non è con noi, non sarà contro di noi?
Bisogna farcela salutarmente col popolo Escludere ogni senso politico
dalla
nostra propaganda, ma ternerlo ed
appunto perché dev’essere cattolica.?
Vedere
Non eccitare le passioni popolari sotto colore di
riforme morali e cristiane,
il
principale nostro scopo è la conservazione della
religione nei paesi della diocesi.
Cercare che il popolo ritorni alla chiesa, dove egli se ne fosse alquanto allontanato,
mantenga le sue pratiche religiose, frequenti la chiesa e i sacramenti,
e
senta ancora il suo parroco. e
lo segua
«È necessario, oggi più che mai, andare al popolo, afflitto da molti dolori
e insidiato nella fede da socialisti e settarî. Necessità che noi preti ci volgiamo
V052P222
con particolare carità agli uomini del popolo per raffermarli nella fede
dissipandone i contrarî pregiudizî e confortarli alla pratica della vita cristiana,
e
indi di promuovere nel
popolo quelle istituzioni che in ogni parrocchia
più si riconosce efficace al miglioramento morale e materiale del popolo.
Le istituzioni e il lavoro si giudicano dai benefizi.
Scopo della riunione: unità delle menti e dei cuori dei propagandisti diocesani
dell’Unione Popolare, e discussione di un pratico e ordinato programma di lavoro.
Fine della propaganda, e parola d’ordine: Unione del popolo con la chiesa.
Si
diede conto: a) di quelli che aderirono per un lavoro diretto
personale;
b) di aderenti indiretti; c/ di quelli che, impediti, scusarono la loro assenza.
I Conversazione molto famigliare e pratica; si parlò I della lettera
che il Presidente della Giunta diocesana manderà ai rev.di sig.ri parroci
per suscitare nel clero tutta quella cordiale fiducia che si risolva in un efficace appoggio.
II Si esaminarono la cause di sfiducia verso il lavoro di propaganda,
per
cui si sente in giro come un’aria
d’indifferenza, se non di ostilità.
Rimedi: b) buona volontà ci vuole di lavorare, e con un lavoro realmente indefesso
confondere
affocare soffocare la diffidenza.
a) essere convinti della bontà della causa. Si tratta di concorrere,
per quanto modestamente, a salvare il nostro popolo e la civiltà cristiana.
c) Escludere nella propaganda ogni senso politico che può nuocere;
principale
nostro scopo essendo quello di raccogliere sotto
attorno alla bandiera
dell’Unione popolare gli uomini ancora praticanti della religione, e poi cercare di educare
in Cristo la coscienza morale, religiosa, civile e sociale del popolo,
per ritornare alla chiesa il popolo che già dalla chiesa si è allontanato.
Molte chiese dei principali centri della diocesi si vanno da anni
e da prima della guerra spopolando di uomini. La società invoca un rimedio ai suoi mali,
e,
per cercarlo si gitta in braccio al
socialismo, che il
quale è dottrina materialistica
che nega la religione e la morale, e va a distruggere la famiglia e la società.
Si rideva 30 anni fa dell’utopia del socialismo, ma esso è divenuto una triste realtà.
Molti
uomini disertano le chiese, attratti e
pel socialismo rinunciano alla fede
e alla vita cristiana. Si deliberò nel Signore di non stare più tristemente guardando,
o fors’anco criticandoci tra noi, - e di gettarci nel fuoco dei tempi nuovi
per l’amore di Gesù Cristo, del popolo e del Paese.
L’umanità, afflitta da tanti mali, ha bisogno di ristorarsi nella fede:
ha
bisogno della co del
cuore di Gesù Cristo.
Bisogna
a Andiamo al popolo, e portiamogli in
noi Gesù Cristo.
Si parlò quindi dei centri principali dove svolgere la propaganda
prima del Convegno, e come praticamente svolgerla. Dobbiamo svecchiarci
anche nel modo di lavorare. Dobbiamo prendere prima un bagno spirituale
e poi un altro bagno di ben intesa modernità. Se vogliamo davvero avere in mano il popolo
e avere efficacia sopra le masse.
V052P222b
Il Vescovo molto paternamente e con amplissimo affetto ci ha benedetti.
E
confidiamo che la sua sarà la
benedizione del Signore d discenderà
copiosa
sul
nostro modesto lavoro e sui benefattori, se
perché quando tutti, con la divina grazia,
ci
abbiamo conformati ci conformeremo a Cristo nella
umiltà dello spirito, nella penitenza
e
carità della vita, ben consci della nostra pochezza
e insufficienza.
Ma
ove un fervore nuovo di carità arda nei nostri animi
petti,
il
Signore supplirà ancor con
la sua bontà e onnipotenza: Egli che ha cominciato
la
buona opera saprà ben fare le cose per
poi condurla a compimento
fine e
miraxoli,
e la nostra stessa debolezza diverrà il trofeo della gloria di Gesù
Cristo.
¨