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 Ai maestri


 La nostra religione ha la sua base granitica in un grande fatto storico:

la vita di Gesù. Cristo

 San Paolo ebbe anzi a scrivere che «altro fondamento non può gettarsi

fuor di quello, che già è stato gettato, che è Gesù Cristo» (I Cor. 3).

 Or se l’Apostolo ha ritenuto di poter dire questo di tutti e di tutto,

quanto più de’ fanciulli!

 La vita di Gesù, raccontata ai piccoli, in forma semplice e dilettevole,

è il miglior fondamento di tutta l’istruzione religiosa.

 Narrare la umile nascita, i fatti e i miracoli del Signore: esporre con la semplicità

del Vangelo le sue parabole: ripetere quelle similitudini così naturali,

ed così insieme così belle insieme di tanta ingenua e soave poesia: ricordare quella morte,

piena di tanto dolore e di tanto amore, oh quanto fa bene al cuore ed anche alla mente

del fanciullo!

 E un po’ di bene, diciamolo pure, - in lo fa anche a noi già adulti, un

un gran bene allo spirito.

 Dire ai fanciulli la divina bontà di Gesù verso i malati: da tante inf la misericordia

di Lai Gesù verso i deboli, i pecca peccatori: l’amore dolcissimo di Gesù ai bambini,

ai poverelli, a tutti gli afflitti, certo che è aprire il cuore dei piccoli ad amare Gesù,

è un disporre i loro animi a credere alla parola del Signore e della sua Chiesa,

e ad osservare, a suo tempo, più volentieri i precetti della religione.

 Nulla tanto gioverà di più a fare amare e seguire Gesù, che farlo conoscere.

 Nulla più, praticamente ed eff ed efficacemente, varrà ad educare ad onesto vivere

cristiano e civile i giovanetti, che edificare - con delicata mano - la vita loro morale

e religiosa, e civ su quella pietra maestra ed angolare che è Cristo:

«petra autem erat Christus», ha detto Paolo.

 Solo con lo studio devoto della vita di Gesù, e conducendo, lietamente

e soavemente, i fanciulli a conform modellare la vita loro sulla vita di Gesù,

noi li edificheremo in abitacolo di Dio. (Efes. II)

 E prepareremo così - e solo così - alle famiglie e alla patria dei figli degni.

 Onde ci sembra che molto saviamente, e con sapienza di pedagogista, abbia operato

il legislatore quando, posta la chi regge le sorti del Paese quando, posta la religione

a fondamento e coronamento degli studî elementari, ha volutamente prescrivere

che nella classe 3ª - che del corso primario forma come l’ossatura, - si apra avanti

al fanciullo la vita di Gesù, perché egli, venga in quella età che comincia a sapere

di decisivo, venga illuminato da tanta luce, e riscaldato da tanto amore.


 Venezia, Natale del 1923

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