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           9 maggio 1924


 Gentilissimo sig.r Avvocato,


 Ho terminato letto ora di leggere la gradita lettera di v. signoria che porta

la data di jeri, sono e vengo a ringraziarla vivamente.

 Le sono molto tenuto dell’opera che ella va svolgendo per la rinascita del Collegio

San Giorgio. Dio La Lacrimosa la ricompensi. il Signore

 Anche l’apertura dell’istituto tecnico sarà di molto grande vantaggio a Novi, che è

città industriale alle porte di Genova.

 Ella che sa a quanti giovani le tecniche hanno aperto una via onorata nella vita,

può ben certo valutare il beneficio che ne verrà a tante famiglie.

 Confido nell’aiuto di Dio e dei buoni, e mi accingo a venire a Novi animato

da quello spirito alto che vince nel col bene ogni difficoltà.

Che Iddio mi dia quella fede che al dir dell’Evangelo, smuove anche le montagne

e conduce a cose grandi; mio unico mio fine è di concorrere ad educare all’onesto vivere

cristiano e civile la gioventù.

Per questo f Affronterò qualunque sacrificio perché il collegio San Giorgio

e l’istituto tecnico siano abbiano a fiorire e siano tali da ben ben meritare tutta la stima

stima dalle famiglie e dalla città.

 Quanto ai Salesiani, ritenga, che sig.r Avvocato, che la parola che ho data,

è uno strumento et nunquam divellar.

 Niuno mai mai mi smoverà dal proposito di aprire a Novi ogni la via ai Salesiani

quali Maestri favorire sempre quanto più potrò i Salesiani, di aprire loro la via di Novi

se essi desiderano venire.

 A me di sedicenne Don Bosco disse, prima avanti di morire:

«Noi saremo sempre amici».

Ho Durante tutta la mia vita, ho la coscienza di aver cercato di non essere indegno

di sì grande dell’onore di sì grande amicizia.

Domani, a giornata già finita questo

E spero di potermi presen tanto che a molti sono parso più

La ringrazio di ogni

E se Ella ritenesse

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