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Caro Prevosto e amico,
Riferendomi al colloquio avuto con te alcuni giorni prima di porre
la firma al compromesso per l’acquisto del collegio S. Giorgio,
ritengo doveroso farti avere copia esatta sia del compromesso che della Convenzione
passata
tra il Municipio di Novi e me, e anche copia di una dichiarazione che
scritta
che
io ho deposto nelle
mani di Mg.r Vescovo.
Essa riguarda i Salesiani.
Come
vedi Tu fai parte dell’Opera Oneto; ti mando questi
detti atti
perché
tu veda se i Salesiani si sentissero di cominciare
sostituirmi anche subito.
Essi potrebbero cominciare nel Collegio S. Giorgio e poi vendere il S. Giorgio
e trasferirsi nel nuovo edificio che farete.
Ripeto
che io Io ho iniziato le pratiche col Municipio solo
quando seppi
che
il Prof.r Peretti era
già era stato dai Salesiani a Torino e gli risposero
avevano risposto
che non potevano venire e quando sentî che, visitato che ebbero il S. Giorgio,
avevano
detto che non faceva
andava per loro.
Ma
ora essi non verrebbero al S. Giorgio che provvisoriamente e
poi possono potete
possono venderlo.
Per
me fare del Io ho parlato molto in Municipio,
com’era, del resto, mio dovere.
In
Municipio Ho detto, e può testimoniarne il Sindaco e
i tre assessori Peretti,
Curletti,
e Manassero, i Salesiani sono cer
mille volte più forti di me,
e
fare po faranno mille
volte più bene di me. io an
Per
questo e per la gratitudine che loro
devo a Don Bosco e a loro son sono
lieto
sarei
veramente felice di spianare loro la strada perché
vengano a di Novi.
Prima
di cominciare io a far delle spese, ho ritenuto fosse bene
bene
questo mio passo.
Tu
se credi, riunisci
intenditi con i membri dell’Opera Oneto, vedete subito
i Salesiani: vi mando i miei patti, e poi se si combina con essi, fammelo sapere.
Che se essi oggi non venissero, sappiano che io sono sempre pronto
a ritirarmi domani.
Quello che importava era di impedire che il collegio S. Giorgio cadesse per nove
anni
in altre mani. laiche
d’altri. E
tu sai Che se credi
E non dico di più.
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