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[dattiloscritto]

Una parola di presentazione


 Efeso, l’antica, ridente città della Ionia, era celebre già per il tempio di Diana,

e per i genî che fra le sue mura avevano veduta la luce, ftra i quali il filosofo Eraclito

e il pittore Apelle: celebre poi per le sue glorie cristiane, per essere stata una chiesa

illustre, fondata dallo stesso apostolo S. Paolo, che le diede a primo Vescovo

il suo prediletto Timoteo, e le indirizzò poi una sua Epistola; per avere ospitato

l’apostolo San Giovanni e la Vergine Maria, a lui affidate da Gesù morente.

 Ma un’altra gloria è toccata ad Efeso, che oggi particolarmente interessa

la cristianità: nell’anno 431 si teneva colà il terzo III° Concilio Generale della Chiesa

per condannare la eresia di Nestorio, il quale voleva ammettere in Gesù Cristo due persone,

la divina e la umana. Quell’eresia, oltre a distruggere il mistero dell’incarnazione

e a scalzare tutto l’edificio della redenzione e della fede, toglieva a Maria SS.

la base granitica della sua dignità grandezza, il più eccelso privilegio

che la aveva esaltata sovra tutte le creauture, e la fede elevandola alla dignità

di Madre di Dio.

Se in Cristo vi è la persona umana, Maria non è che la madre di un uomo.

Essa è vera madre di Dio - perché in Gesù Cristo vi è l’unione delle due nature,

l’umana e la divina, in un’unica Persona: sì che ella ha veramente generato secondo

la carne una persona Divina, quella del Verbo, nella natura umana che il Verbo assunse,

per farla vivere in se medesimo della stessa vita, dell’unica personalità divina.

 Per Maria passò perciò il Verbo incarnato siccome raggio solare

per cristallo purissimo.

Gesù Cristo è perciò vero Dio e vero uomo: Dio fatto uomo: le due nature

costituiscono in lui una sola ipostasi o sia una sola persona, sì che v’ha un solo Cristo,

un solo Figliuolo, un solo Signore.

Ond’è che, per tale unione di due nature senza confusione la Chiesa nel Concilio

di Efeso ha assicurata la verità del dogma cattolico, ha definito definendo contro Nestorio

quanto già il Papa San Celestino I aveva in Roma decretato, che cioè a Maria compete

l’altissimo titolo di (Deipara) Maria è vera Madre di Dio, poiché il Verbo eterno

si fece carne (Verbum caro factum est) nel seno verginal immacolato purissimo

della Beatissima  Immacolata Vergine sempre Immacolata.

Se dunque La Divina Maternità è però il centro delle grandezze, e la ragione di tutti

i privilegi di santità, di gloria e di potenza in Maria; e il Concilio di Efeso deve ritenersi

come la prima pagina della mariologia, la prima e più alta manifestazione ufficiale,

solennissima del culto che i secoli cristiani hanno poi sempre tributato

alla Madre del Signore.

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Devoti di Maria.

 Voi sentite già non solo l’importanza storica e dogmatica ma tutta altresì la dolcezza

mistica e la gioia spirituale che per noi tutti racchiude quella data del Concilio di Efeso

della quale ricorrerà nel prossimo 1931 il XV centenario.

E sentite altresì il dovere di non lasciar trascorrere la solenne carissima ricorrenza,

senza celebrarla nel modo più degno.

 Gli è appunto per questo, per preparare i nostri cuori a quella dolcissima

manifestazione commemorazione, che esce questo Periodico.

Gli intenti particolari, il programma, i metodi saranno spiegati più largamente,

man mano, dai valenti che sono incaricati delle Direzione e della Redazione

di «Mater Dei».

 A me fu domandata chiesta una parola di presentazione, ed io l’ho detta,

sebbene l’ultimo tra i figliuoli di Maria; l’ho detta con grande slancio di amore filiale

e gioia grande, con la dolcissima soavissima speranza e l’augurio fervidissimo

che questo Periodico concorra efficacemente a preparare l’Italia nostra - la terra classica

di Maria - a cantare degnamente le glorie, le grandezze, la bontà della gran Madre di Dio.

 O Maria, o santa Madonna che siete vergine madre, e Madre di Dio,

lasciate che io vi saluti con l’generoso invitto difensore della Chiesa e della Fede e vostro

vostro San Cirillo Alessandrino, quale «lampada che arde e splende e mai non si spegne»:

voi «per cui il Cielo trionfa e il tentatore è vinto»: «per cui tutte le chiese del mondo furon

fondate l’unico Figliuolo di Dio, che è la Luce del mondo, ha illuminato quelli che sedeano nelle ombre della morte».

 O Santa mia cara, ex Santa Madonna, degnatevi gradire i propositi, le fatiche

di chi consacra a voi lo studio e la penna, il cuore e la vita: benedite alle santissime

intenzioni: sorreggete nel nobile arringo: sono tutti unanimi animi pieni di amore per voi e

di adorazione pel vostro Divin Figliuolo Gesù e per voi: pieni di amore per il Papa,

«il dolce Cristo in terra» e per i Vescovi, per la Chiesa, per i fratelli : non cercano

che la gloria di Dio e vostra, e il bene delle anime, cui voi siete madre, speranza e salvezza!

Amici, Ave Maria, Mater Dei e avanti!

 Tortona, 21 novembre, festa della Presentazione di Maria SS., 1928


      Sac. Luigi Orione O. D. P. della Divina Provvidenza

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