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           [Venezia 1920?]


 Il sac. Raffaele Brunelli sta molto a disagio negli istituti della Div. Provv.za

e con insofferenza, quasi e si lagnandosi dello stato in cui lo tiene il S. Uffizio.

 Sulla sua condotta morale non risulta piû nulla, almeno da dopo che è a S. Severino

Marche, di grave, e e lo dico con piacere.

 Però l’insieme del suo spirito mi non fa del bene sull’animo a pregare dei religiosi,

specialmente chierici; gli piace mangiar bene e spesso la sua lingua va in là

più del conveniente...

 Onde a rivolgoere umile preghiera a codesta S. Congregazione

perchè me ne voglia sollevare....


[la presenza di uno stesso brano, fa pensare che la 1° parte sia minuta della 2°]

...presente che la Congregazione della Div. Provvidenza, pure in tempi così critici,

lo mantiene di pianta, poichè non è a dire che egli dica la S. Messa secondo l’intenzione

del Superiore, o dia pel suo vitto qualche cosa.

 Quindi, dato l’insieme del suo spirito, e le continue brighe sue per buttarsi

a lavorare fuori del chiuso dei nostri istituti, - e visto che del bene ai nostri chierici

non ne fa, perchè s’interessa di tutto e di tutti, e dentro e fuori di casa, - con pericolo

ancora di qualche scandalo, - gli ho detto nella visita d’ispezione fatta alla casa

di San Severino Marche che voglia provvedersi altrimenti.

 Onde rivolgo umile preghiera anche a codesta S. Congregazione del S. Offizio

di degnarsi allegerirmi di questo peso.

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 Con grato animo mi professo di lei, Rev.mo Monsignore.

 Dev.mo e obbl.mo servo in G. Cr.


       Sac. Luigi Orione  dei figli della Div. Provv.za