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 +         Messina (Arcivescovado)

          il 30 marzo 1909


 Dichiaro che il sac. Placido Moroni, fu presso di me a Tortona, e dopo a Sanremo,

dove stette assai più a lungo, forse sei o sette mesi, non ricordo bene più, e vi fece

una lunga e gravissima malattia che lo ridusse in pericolo di vita.

 Questo sacerdote lo accolsi che veniva da don Guanella, dal quale ebbi

buone informazioni, come ne ebbi da altri.

 Durante la sua permanenza a Tortona presentai le sue carte alla ven.da Curia e così

per la sua permanenza a Sanremo, ne parlai ed ebbi dal Vescovo di Ventimiglia

le richieste facoltà.

 Egli a Tortona non confessò mai, né mi ricordo di avere chiesto alcuna facoltà

perché predicasse o confessasse, anzi so di non averlo mai visto.

 Confessava invece, e credo facesse il Vangelo, alla Chiesa di S. Martino a Sanremo,

e so che era facoltizzato a ciò da quel Vescovo.

 Di lui non ebbi lagnanze da alcuno e, per quanto mi risulta visse da buon sacerdote.

 Diceva bene l’ufficio, e bene la Messa, e sovente si vedeva in chiesa a pregare.

 Sono stato a trovarlo, credo due volte, a Sanremo, durante la sua infermità,

e lo trovai molto rassegnato e disposto a fare la volontà di Dio.

 Di carattere era un po’ tonto, e ombroso, e fisso, - era anche molto grossolano

nei modi, e mi parve più di una volta poco mortificato nel mangiare, e di ciò con carità

e in segreto lo avvertî.

 Si rimetteva subito appena era corretto, e mostrava semplicità e umiltà.

 Ecco quello che posso dire di don Placido Moroni.

 In fede


         Sac. Orione Luigi  della D. P.

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