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            [1916]


visitare l’Istituto, e mi pregò di prenderli qui o in qualche altro Istituto

da me dipendente.

Parecchi di questi poveri ragazzi mi vennero affidati in condizioni molto pietose,

e assai denutriti.

Non potendo tenerli tutti a Tortona, ne inviai una parte alla mia Colonia agricola

di Cuneo, dove frequentano, come questi di Tortona, le Elementari del Comune,

e dove li visitai domenica 13 giugno, e li trovai che stanno bene e contenti.

Noi ci teniamo in rapporto con le loro famiglie o parenti, quelli che ne hanno.

Qui però sono solo otto; un altro però, quindi un nono, a nome Ballidoro Antonio

del fu Pietro, e orfano anche di madre, nato a Seren (Belluno), alunno di 2da Elementare,

abbandonato da tutti tanto che dormiva per le stalle, una notte qua e una notte là, -

qui giunto in cattivo arnese e molto anemico e denutrito, prima lo mandai alla Villa già

dei Conti Moffa di Lisio, presso Bra, onde rifarlo in salute, e ora lo misi in montagna,

a Rocchetta Ligure presso quel parroco, Rev.do don Giovanni Grossi,

che fu già mio alunno.

Il fanciullo è ora così rifatto in salute, che non si riconosce più.

Unicamente perché lei, sig.r cav.re, me lo ha verbalmente richiesto, così dichiaro

che, per questi figli delle terre invase come per quelli che ho a Cuneo,

non ho mai sollecitato né ricevuto dalle Autorità dello Stato alcun sussidio,

pago di avere fatto il mio dovere di buon italiano.

Con devoto ossequio.

Suo aff.mo


            Sac. Orione