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+ Instaurare omnia in Christo !
G. P. A. M.
[20 - 10 - 1901]
Mio caro figliuolo in Gesù Cristo crocifisso,
Non ho avuto modo di poterti scrivere oggi, per grazia di Dio, tanto tanto lavoro:
a
pranzo non avevo ancora avuto tempo ad aprire la posta di stamattina.
e sì che il pranzo
fu
un po’ tardi.
Rispondo brevissimamente alla tua lettera riguardante il tuo buon compagno,
il Prof. Dutto.
Io gli allargherei le braccia e il cuore e alle stesse condizioni lo accoglierei
come fratello soavissimo.
Mi è venuto questo pensiero: questa casa è ad uso convento di S. Francesco
nella primitiva osservanza, anzi neppure ha il bello soave della quiete e pace religiosa
e la solitudine di quelle sante radunate di servi del Signore.
Ora la carità di N. Signore pur essendo per divina misericordia la stessa santissima
padrona nostra, come lo era del beato di Assisi, per noi ha ancora questo, che è priva
di quella luce celestiale per cui ella sa tanto fare amare il Serafino di Assisi e sospirare
i beati suoi tempi.
Qui è sotto forma diversa: una forma molto più cruda e meno attraente;
sfavilla
un momento ma poi bisogna sentirla fin nel semp
gridare assai disarmonico
di tutta questa turbe di figliuolo, i quali sono per altro qui per essa e vivono di essa.
Tu sai le condizioni nostre, la miseria nostra, la vita nostra: che ha tutte le spine
e l’agro che si possa desiderare
Egli venendo qui, non uso a questa babilonia, si perderà d’animo e invece di venire
a servire il Signore non potrebbe essere che se ne allontani? perdendosi d’animo
e
sfiduciandosi stando alla apparenza di tutte queste nostre miserie e
disordini, si
che non lusingano di certo, a meno che un’anima non sia già molto forte nella virtù
e avanti nelle vie di Dio.