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          [primi (5) - 8 - 1903]


Mio buon fratello in N. Sig. Gesù crocifisso,


Ricevo stasera vostra buona lettera.

Io con la divina grazia non desidero altro che questo: fare la santa volontà di Dio

nella volontà dei nostri santi superiori (Papa, vescovi, parroci, ordini religiosi) -

Se dunque vi lasciano libero Camaldoli e il Vescovo di Genova è contento e ci dà

la sua benedizione, noi, nel nome adorabile di Gesù, ci mettiamo a Camaldoli:

se non ci lasciano libero Camaldoli - (di cui noi non sentiamo desiderio secondo il modo

di sentire del mondo, e questo per divina grazia) - e noi siamo lietissimi lo stesso, -

e allora, se voi ci date un bucherello della vostra Casa di Genova, e noi prendiamo

il bucherello che è già fin troppo, e benediciamo il Signore: che se invece non è ancora

arrivato il momento di Dio per venire a Genova, noi siamo lietissimi di tutto,

e benediciamo il Signore.

Io desidero, o mio buon fratello, che voi siate anche un po’ distaccato da noi -

(mi esprimo così perché vorrei che per noi avessero in voi danno i cari padri [gesuiti

a cui fu dato Quezzi per un certo tempo] a cui non siano degni di baciare la terra

ove mettono i piedi).

Voi cercate solo la carità di Gesù e la santa carità e la s. carità e la santa carità.

Come la santa carità fa sacrificare e spogliare sé per i fratelli, così la s. carità

di questa nostra minimissima fraternità deve fare spogliare e dolcissimamente e

volontariamente e grandissimanente desiderosi, caritatevolmente lieti e gioiosi spogliare

e tutti disfarci amatissimamente noi, e sacrificarci e sfinirci e morire per dare tutto

ai fratelli nostri religiosi, a qualunque ordine o santa congregazione appartengano.

E quando sapessimo loro desiderare una cosa o casa nostra, noi correre a prenderli

per le mani e fin sulle spalle e portarli a prendere possesso e padronanza di ogni casa,

veste, roba, letto, libri e tonaca nostra. Così è questa fraternità nella s. carità.

E noi andremo a finire - (oh io lo spero) - sotto le tende come i soldati.

E così vadano le nostre robe per la carità fraterna, che mai più andrebbe meglio.

Dunque, o mio buon fratello, questo è il desiderio di questo minimo fratello vostro

e lo spirito dell’Opera: realmente dare roba e vita per le anime, e, se pei nemici,

tanto più pei fratelli.

E io finisco, benedicendovi e amandovi in Domino. -

Aff.mo


          D. Orione