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... lo vesti pulitamente.

Se ques D. Darnard quelli che ti ho nominati come maestri, non possono venire

o non vogliono venire, fa di cercarmi qualche buon maestro, ma da essere sicuri.

Fa tutto velocissimamente, vengano subito, subito: al 1 ottobre qui si aprono

le scuole.

Avvertimi avrei bisogno che an subito chi viene, mandami subito subito il loro titolo:

guarda che è una necessità non lasciare questo posto; e non lasciar nulla a desiderare.

Qui il lavoro sarà grandissimo, tutto promette bene, coraggio!

Abbiamo davanti un avvenire grandioso di anime da salvare!

Va da don Ravazzano, leggi a lui tutta questa lettera, dì che ci aiuti

presso il vescovo.

Qui ho bisogno di chierici assistenti; come si fa se il nostro vescovo non permette

la vestizione?

Adesso è proprio il momento del bisogno estremo.

Questo vescovo non mi lascia partire, se qui non c’è un direttore che faccia

credi che l’asportazione è troppa, è anche l’unico collegio di conto della provincia,

credi che non ho avuto un momento di requie né dì né notte.

Coraggio, però, o mio caro fratello!

Oggi questo monsignore, che è furbissimo e dottissimo, già ripetutamente nomi

chiamato all’arcivescovado di Catania e di Siracusa, mi ha detto che la madre

deve aver cura dei figli piû piccoli.

Io ho intenzione di venire a Tortona, e di ritornare poi qui con don Ravazzano,

intanto che il vescovo mi ha dato il permesso di farlo venire.

Poi, quando...

Capirai che io qui sono sulle spine, umanamente parlando.