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... Voi mi dite che è da oltre quattro anni che siete con noi, e va bene.
ma pensate un po’, o mio caro fratello, alla realtà della vostra condotta prima di venire
da noi, e quello che avete fatto, - e poi mi consentirete che, se voi foste superiore,
non avreste, per tranquillità di vostra coscienza, richiesta minore garanzia.
Che del resto non hanno lasciato i Superiori di darvi prove di fiducia e benevolenza
nel Signore, e di confortarvi con l’esempio e con la parola.
E
anche oggi pure dovendovi
scrivere avendovi
scrivere scritto parole
che tanto volentieri non avrei voluto scrivere, lo faccio non ut confundam te,
sed
ut filium meum carissimum in carithate
e nella carità del
Signore Nostro Gesù Cristo
perché abbiate da mettervi con ogni buona volontà a sradicare da voi quell’amor proprio
che avvelena anche le opere più belle del vostro zelo e della vostra attività.
E a questo arriverete pregando e umiliandovi a Dio, e cercando di animare
ogni azione vostra di spirito di Dio e di virtù, perché a nulla varrebbero
le
opere se non sono animate dallo
quello spirito soave di Dio che è soprattutto
spirito di umiltà e di carità e totale rinnegamento di noi medesimi.
Caro
mio figliuolo, lavoriamo e lavoriamo non a fare e
a fare opere grandi,
ma a far morire noi stessi e a far crescere in noi l’amore di Gesù Cristo,
ché
questo sì è sarà
vero e duraturo lavoro e verace sapienza.
Epperò
vi scongiuro nelle viv
a camminare virtuosa
nella vocazione in cui vi trovate,
ma a camminarvi in maniera convenevole alla grande vocazione e grazia che Dio vi fa,
cioè
cum omni humilitate et mansuetudine, cum patientia, come diceva S.
Paolo scrivete
agli Efesini.
E in questa dolce speranza vi benedico nel Signore e prego Nostro Signore
di benedirvi e di confortarvi ad operare la vostra salute. - Amen.-
Vostro aff.mo in N. Signore
Sac. Orione Luigi dell’Opera d. Divina Provvidenza