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Le mie

Confido che il buon Gesù, dopo d’avervi sì terribilmente provata nell’anima

e nel corpo, vorrà darvi ancora giorni consolanti.

Allontanate dal vostro spirito le memorie tenebrose del passato, e fissate

il vostro sguardo nella fonte di vera luce, che è Gesù Cristo, il Qquale più o meno

comunica dell’amarezza del suo calice agli eletti secondo il grado di santità

a cui vuole sollevarli.

La scala del vostro calvario fu alquanto erta e faticosa ma, dopo di essa,

si presenterà a voi la mistica scala di Giacobbe sopra la quale sarete trasportata

dalla forza della grazia sino alla beatitudine dei Santi. -

Abbiatemi sempre nel Signore -

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Comprendo bene che ella non si appagherà di questa quanto semplice altre

tanto verace dichiarazione ; ma questa, a parer mio, è la sua colpa più grave, di non essere

cioè troppo remissiva al parere altrui, neppur dei Superiori.

Si rimetterà facilmente alla volontà dei Superiori, ma non al loro giudizio;

pure la vera ubbidienza dev’essere non solo di volontà, ma anche d’intelletto:

almeno ciò si pretende da chi protende alla vera perfezione; e sarebbe pur questa una prova

che un’anima possiede la vera umiltà, fondamento di ogni vera virtù; come sarebbe

il segreto della vera pace e felicità anche in terra, lasciar tutte le nostre sorti ad occhi chiusi ed in perfetto silenzio nelle mani della Divina Provvidenza, adattandosi docilmente

a ciò che ci toglie senza pretendere piû di quello che essa vuole.

Io temo che la mia venuta le sia stata piû di danno che di profitto, perché è servita

a rinnovare piaghe troppo acute a cui rimedio migliore non è,

dopo la perfetta rassegnazione alla s. volontà di Dio,

quella maggior possibile dimenticanza.

So bene che l’amor proprio vorrebbe rinnovare sempre le sue riflessioni e far valere

le sue pretese ragioni, quanto più la diamo vinta a lui, tanto più rimaniamo vinti noi

e ci perdiamo di virtù e di meriti.