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[verso 20 - 11 - 1900]
Gentilissimo signore,
Ricevo la sua gradita lettera del 18 corr.
Non
ho alcuna difficoltà ad ammettere il fratello di Vostra
lei tra i figli
della
Divina Provvidenza, purché egli venga per
darsi tutto a Dio [per darsi
tutto a Dio e]
intendendo di abbandonare davvero il mondo e darei tutto a Dio
in questa nascente Congregazione.
Egli
deve portare una dichiarazione del
dovrebbe mandarmi subito uno scritto
del
suo vescovo, che è chierico di buona
condotta e con cui dichiari che il giovane
non
è stato espulso da alcun Seminario o Istituto Religioso e che è
chierico
di
buona condotta morale e religiosa: e
il Parti
occorrono anche il certificato
degli
studî fatti: la fede di nascita, di
battesimo, di cresima, di vaccinazione.,
e un
certificato
del Sindaco
Il
nostro programma massim è di amare Dio
e il prossimo è di far
semplicissimo:
amare
Dio e il prossimo sino
all’olocausto di noi, ci per amore di Dio: un
intero sacrificio
dell’uomo a Dio, da consumarsi nella carità universale verso i prossimi,
è l’espressione più compendiosa dell’Istituto.
L’Istituto è una Società religiosa, i cui membri aspirano alla perfezione evangelica,
esortandosi
confortandosi a vicenda con l’esempio e con le esortazioni per
conseguirla:
suo fine è la santità dei suoi membri.
I membri fanno i tre voti soliti di povertà, di castità e di obbedienza, e poi un quarto
dopo dieci anni, di essere in tutto umili e fedeli ai piedi della Santa Chiesa di Roma
e dei vescovi.
L’Istituto è una scuola di perfezione, non un’unione di uomini perfetti.
Esso è stato fondato per formare uomini umili, mansueti e veri imitatori di Gesù Cristo:
l’Istituto è tutto fondato sulla semplicità, sul pieno rinnegamento di noi stessi,
e il suo spirito vuole essere spirito di fede e di abbandono e piena fiducia
nella
Provvidenza. del