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+ A Nostro Signore Gesù Crocifisso
e al S. Padre e alle Anime
per mano della Madonna SS.
[circa 1902]
Mio buon fratello nel Signore,
Ho tardato a rispondervi perché fuori di casa.
Statevene tranquillo, o mio buon fratello, e andate a Sanremo con la lettera
che vi accludo, che, dopo avere pregato per voi, mi pare di potervi dire che è la Madonna
che vi conduce mirabilmente a noi.
La vita dell’eremo è laus et labor: è vita interiore sopra tutto ed esercizio
di orazione mentale.
L’orazione mentale è il cibo del quale si nutrisce l’anima nostra senza questo cibo
non solamente non si nutrirà, ma andrà sempre deteriorando fino a tanto che essa diventerà
tanto secca che poi non sarebbe buona se non per il fuoco.
Per arrivare ai beneficî di questa santa orazione è necessario il silenzio,
se non assoluto, in via ordinaria a voce sommessa.
Gli uomini santissimi, anche del vecchio Testamento come un Davide e altri,
hanno fatto esperienza che nel parlare difficilmente si può sfuggire il peccato,
e però questi santissimi uomini e padri dell’eremo posero in grande custodia la lingua
che anche delle cose buone erano continenti nel parlare, come ne fa testimonianza
la regola di S. Pacomio.
La levata è alla 4 in qualunque tempo dell’anno; vi è la s. meditazione dopo il tempo
dato alla pulizia della cella: la S. Meditazione è sui punti dati in comune la sera avanti;
poi vi è il lavoro secondo l’ufficio assegnato nella comunità, indirizzando
e dedicando tutte quelle opere a Dio.
Vi è l’apparecchio a ricevere N. Signore e la S. Messa con le ore dell’Ufficio;
non sempre queste sono prima della colazione.
Voi domandate se c’è molta o poca ricreazione.
Vedete o mio buon fratello, che i santi padri non hanno pur mancato di provvedere
alla
fragilità della nostra natura, e concedere per
un certo sollievo onesto e timorato di Dio
anche ai solitarî, dando loro un po’ d’orticello, acciò.
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poscia più facilmente e piacevolmente e senza nausea potessero continuare
il corso della santa osservanza.
E questo orticello noi, nell’eremo, lo chiamiamo col nome di ricreazione acciò
si intenda che non a piacere umano si pigli quell’orto - ma per sola ricreazione di vigore
e acciò si possa camminare più allegramente per l’incominciato cammino
della santa osservanza.
Quanto all’Ufficiatura è intera tutti i giorni, e della Beata Vergine
o Ufficio Divino, secondo che vi dirà il Superiore: - durante la prova è della Madonna.
Prima del refettorio, vi è l’esame di coscienza e le litanie in comune e davanti
a N. Signore.
Poi la lettura del S. Evangelo e o il Martirologio o la lettura spirituale.
Il refettorio è in silenzio, e la lettura è in comune, come pure il lavare piatti, posate,
scopare e tutto, pensando a Gesù e per il carissimo Signore Nostro.
Dopo si va a visitare Nostro Signore.
Credo di avervi detto a sufficienza.
Badate che queste cose si fanno con la piû grande semplicità e, più si va avanti
nella carità e più si diventa semplici e perfetti.
Tutte le regole cominciano con l’ubbidienza e finiscono nell’amore di Gesù
e in una grande soavità di carità.
La materia della nostra regola è la riforma interiore ed esteriore, secondo la via
della perfezione camminando in umiltà, ubbidienza e carità: in questa vi è poi tutto:
quando uno arriva alla santa carità vive puro, perché vive di Gesù e si fa povero
perché vive di Gesù.
Prima però di passare all’eremo, dovrete primieramente attendere in Domino
a spolverarvi la vita, passata tanti anni nel mondo, e mettervi con fervore nel santo servizio
di Dio e nella santa obbedienza per arrivare all’unione, e fare che le vostre opere
siano accette a Nostro Signore.
E mi permettete che vi dica di imprimervi bene nella mente:
bisogna ch’io lasci affatto la mia volontà per essere religioso vero e non finto, perché,
vedete, siccome non si può fare che uno sia Sacerdote di Dio, se non è battezzato, così uno,
che non lascia la propria volontà, non può essere religioso se non finto, e solo di abito
e non di virtù.
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Poi passerete ad attendere con ogni cura alla purità della coscienza, e in questo
vi servirete di tre mezzi efficacissimi: la Confessione frequentatissima di ogni colpa,
ancor ché minima; - il comunicare spesso con il vostro padre maestro di ogni pensiero
che vi sopravviene alla giornata, tanto sinistro quanto buono, perché,
mediante la grazia divina e il consiglio per tale comunicanza il sinistro si venga a scacciare,
ed il buono, essendo buono si venga a purificare.
Poi terzo è la divozione grande - grande - grande alla Madonna: con essa si fa tutto,
senza Essa niente, niente, niente.
Ora non vi resta altro che Pregare e prendere la benedizione dal vostro Direttore
Spirituale, a cui direte che la Casa di noviziato ove andate è sotto la direzione particolare
di Monsig. Daffra, e questo vedrete che basterà, essendo quel Veneratissimo Vescovo
conosciuto anche a Genova per uomo molto spirituale.
E poi, mettendovi nelle mani della nostra dolcissima e carissima Madre,
seguite
prontamente la vostra vocazione, xxxx
et Qui coepit in vobis opus bonum,
perficiet usque in diem Christi Jesu.
E dico prontamente quia aspicit retro qui dilationem quaerit cum propinquis
conferendi - Amen e amen. -
Riveritemi il vostro Direttore e don Guffanti.
Vi benedico di cuore, noi ci vedremo poi in noviziato
e là si deciderà per tutto il resto.
Pregate per me.
Vostro in G. C.
D. Orione