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I L F I N E.
Gesù - Maria Maddalena e Marta ( Luca X ) - Angelo di Milton.
E i religiosi, come viaggiatori che viaggiano a casaccio, sen_
za sapere dove vanno a finire, anche la strada li conduca al
precipizio. Ricordate il Renzo del Manzoni ?
Per non essere religiosi cos stolti la I° Meditazione è la
Meditazione del fine. S. Ignazio la chiama meditazione del
principio. Ogni scienza naturale, filosofica e teologica, deve
basarsi su principii certissimi, da cui traggonsi tutti gli
argomenti e si deducono tutte le conseguenze relative ad ogni
scienza particolare, cos anche nella scienza di tutte le scien_
ze, la scienza di salvar la nostra anima, la scienza di Gesù
Cristo “ principio o fondamento. Non è il fine comune, ma il
fine nostro” S. Bernardo.
Fine nostro: Adamo creato dal fango e vedere Dio che gli soffia
lo spiracolo di vita. Udirlo rivogere noi le parole ad
Abramo: Egredere da terra tua et de cognatione et de domo patris
tui, et veni in terram quam mostrabo tibi. Per qual fine ci ha
creati. Notum fac Domine finem meum.
Io I00, I000 anni fa non c'ero; non sono da me; il niente fa
niente. Il caso esclude leggi, misura, ordine - tutto è legge.
Creatus est homo ut Dominum Deum suum laudet eique serviens
tandem salvus fiat. C'era solo Dio - In charitate perpetua di_
lexi te - Ego sum alpha et omega, initium et finis - Ipse
fecit nos et non ipsi nos. - Non il caso: i genitori non sono
che strumenti ciechi e non di raro involontari. La creazione
dell'anima e del corpo importano una sapienza e potenza delle
quali sono incapaci le semplici creature - La Madre dei Maccabei
Chi dunque mi ha creato ? Dio solo poteva crearmi, questo la
ragione - la fede - Dio stesso che mi trasse dal nulla è quel_
lo che mi governa e mi conserva. Sono uomo, sono creatura, cioè
dipendo come effetto da causa. Se Dio è Creatore e anche Signo_
re e Padrone. Ait Dominus - Dicit Dominus - Ego Dominus - Dob_
biamo dipendere intelletto ( credere ), volontà - osservare
la sua legge dipendo nell'anima come nel corpo. Dipendo nella
vita nella morte. Dunque tutti i pensieri, le parole, le azio_
ni debbono essere ordinate secondo la volontà di Dio. O Non
abbiamo escluso lui dal nostro cuore ?
E come religiosi - Come Dio ci ha creato dal nulla, cos ha
tratto noi di mezzo al mondo con una celeste vocazione. Ci ha
elevati su gli altri e sino agli Angeli = siamo gli amici, i
ministri del Signore eletti - Maggior elevazione, maggior dove_
re di corrispondere. Invece ? Accepit in vanum animam suam -
Nomen habes quod vivas et mortuus es - Servire Deo, regnare
est - Coraggio ! Particula boni doni non tepraetereat - Vanitas
vanitatum _ Finiamola una buona volta di lasciarci attrarre
dalle misere soddisfazioni della terra: tutto è vanità = vanità
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la vita comoda e riporre in essa il nostro diletto; vanità
ambire gli onori e le cariche; vanità attendere alla vita pre_
sente; vanità amare ciò che passa e non affrettarci a quel
gaudio che dura in eterno. Redimentes tempus - affinchè scom_
paiano i rimorsi, le inquietudini, gli affanni.
Cleopatra e Marcantonio - Natus est reges et regna piscari
Il fanciullo e la farfalla e le mele. S. Bernardo e Nivardo
" ti lasciamo la terra, voi volete il cielo ?- Il fiume: al
mare al mare. Manus tuae fecerunt me.
Creato per quale fine ? Coronemur rosis ? No. fine degno di
lui, di noi. S. Agostino: fecisti nos ad te - Dura sunt omnia.
Sitivit anima mea ad Deum. Ego merces tua magna nimis - Mihi
adhaerere Deu bonum est: ponere in Domino spem meam - Ma
noi abbiamo fatto cos ? Abbiamo dato la massima importanza
allo studio o a Dio ?
Abbiamo dimenticato il fine.: memento finis. - Bernarde ad
quid venisti ? Imit. di Cr.: nonne venisti ut Deo servires et
spiritualis homo fieres ?
Perchè trascuriamo le obbligazioni che liberamente abbiamo
accettato ? Dobbiamo dirigere tutti i nostri pensieri, le no=
stre azioni al fine, alla gloria di Dio e alla eterna salute
delle anime; dobbiamo attendere scrupolosamente - Nemo mittens
manum - e S. Matteo:ogni albero che non fa frutto buono, sarà
tagliato e gittato al fuoco. La parabola di S. Luca (XIII) un
uomo aveva nella sua vigna una pianta di fico: ecco son tre
anni che vengo a cercar frutto e non ne trovo,a che occupa
ancora il terreno ? Che alberi siamo ? Che frutti produciamo?
O siamo alberi sterili ? siamo trascurati , indolenti, pigri
nel compiere,etc.
Cogita frequenter ad quid venisti er cur saeculum reliquisti.
Ah qual consolazione se potessimo dire la verità: zelo zelatus
sum pro Domino Deo exercituum. Da quale spavento invece, se
ci sentissimo dire: Ubi est zelus tuus? La vita del buon Re=
ligioso o Religiosa deve risplendere di tutte le virtù (S.Tom_
maso ) ma deve ardere- più arde e più splende - Olio della
pietà, amore di Dio. Elegi vos ut eatis et fructum afferatis.
Qui spernid modica - La parabola di chi diede i talenti: l'in_
fingardo non fruttò ( Matteo XXV ). Servo pigro e malvagio -
Applichiamo a noi stessi - il talento a chi ne aveva IO, a
lui: eiicite in tenebrus exteriores. Ora Iddio a me e voi
tutti ha elargito grazie numerose e peculiari - la grazia del_
la vocazione - ci ha chiamati, tanti doni, lumi, aiuti, ispi_
razioni, ecc. A chi molto fu dato, molto sarà richiesto -
non perchè passarono anni, molto lavoro, etc. non dobbiamo
più temere: Timete Dominum omnes sancti eius ( ps. ) - Quia
tepidus es, incipiam te evomere ex ore meo. S. Agostino ai
suoi monaci - S. Arsenio abate nella solitudine piange_
va e sospirava - Rispose: quando penso a Giuda - S. Bernardo
e S. Agostino - sono caduti i cedri del Libano - Chi confida
in sè o si esalta cade: qui se exaltat umiiabitur.
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Memento finis - il vostro S. Paolo: " qui se existimat
stare, videat ne cadat " ( ai Corinti ). Cum timore et
tremore vestram salutem operamini ( ai Filippesi ).
Guai a quei religiosi che non vivono con questo santi timore!
Initium sapientiae timor Domini. Un religioso che vive col san_
to timore di Dio , sarà indubbiamente buono ed esemplare; os=
serverà la regola, le costituzioni, le costumanze ecc.: ubi
timor Dei, ibi observantia est - Il santo timore di Dio, la
presenza di Dio, l'amore di Dio, etc. - Tobia: multa buona habe_
bimus, si timuerimus Deum.
Diffidare di noi, ogni fiducia in Dio - sforziamoci di acqui_
stare le virtù religiose del nostro stato, fuggire le occasio_
ni, frequenza ia Sacramenti, Meditazione, preghiera, divozione
alla Vergine - rinnegamento di noi - Croce - seguire Gesù -
Memento finis - Agonizare pro anima tua ! Gettiamoci ai piedi
di Gesù - Qui parce seminat, parcet et metet, sed qui seminat
de - - - - Quomodo obscuratum est aurum ! mutatus est color
optimus - invenio me aliter esse.
Venite seorsum in desertum locum et requi exite pusillum -e
nel cenacolo - polvere - rinvigorisce lo spirito - nella soli_
tudine: ducam eam in solitudine et loquar et coe eius (Osea)
ignem mittere in terram. - meditatione exardescit ignis, veni
et quid volo nisi ut accendatur ? - nel silenzio... fortitudo
vestra - nel raccoglimento l'anima si solleva al suo Dio e si
fotifica - " Le Sorgenti "(Gratr) - Loquere, Domine, quia
audit servus tuus -
La S. Chiesa approvò sempre sia gli esercizi, sia i giorni
di ritiro, in cui noi rientriamo in noi stessi - specia prima
di certe solennità e per la rinnovazione dei voti - Vorrei
avere la lingua d'un Angelo e il cuore d'un serafino. Non con_
fido nelle mie forze, ma nell'assistenza di Dio, nella SS.
Vergine, di S. Giuseppe, sei SS. Apostoli P. e P., dei vostri
Santi Avvocati, di S. Cecilia e nell'anima benedetta del
Santo Arcivescovo Card. Ferrari.
Regnum coelorum vim - - - si sanctus est - - - Ad quid ve=
nisti ? S. Bernardo. Memento finis -fine per cui ci siamo
consacrati a Dio - un fine alquanto diverso - Vestram salutem
operamini ( S.Paolo ai Filippesi) - Unum est necessarium -
vestram salutem operamini , per attendere con maggior impe=
gno a servire Dio e a conseguire la nostra eterna salvezza -
retta intenzione, non per menare una vita più comoda, spensie_
rata, oziosa, non per acquistarci stima, cariche, posti onoro_
fici
Abbiamo invece abbracciata la vita dei Consigli Evangelici per
servire Dio più da vicino, con più fedeltà e giungere così più
facilmente a salvare l'anima nostra - poi poi - -
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Per questo sì, e solo per questo rinunciamo a quello comodità,
a quei leciti piaceri che nel mondo avremmo potuto avere -
per questo sacrifichiamo la stessa libertà - obbedienza -
povertà - illibatezza e purezza di vita. Senonchè col passare
del tempo Š caduto il primiero fervore, quello che era dolce
ci sembra amaro, tante cose buone ci danno fastidio.
Anime! Anime!
Mar de Hespanha, il 6 sett.1921
Del fine dell'uomo - 2 e 3 parte - del fine dell'Uomo religio_
so - Salva animam tuam ! S. Nilo - Dositeo-volo salvare
animam meam - Benedetto XII - tutto si perda, ma si salvi
l'anima, salvata l'anima tutto è salvato. - un braccio
un padre, una madre - Agonizare pro anima tua !
Fine essenziale: poteva lasciarci sepolti nel nulla.
Fine unico: abbia pur maneggiato con sommo plauso affari etc.
abbia pure coperto cariche - abbia pur dato consigli ai Vesco_
vi, ai Principi, - ai Cardinali, ai Papi - ha operato nulla
donniciuola di S. Bonaventura - se invece è stato confitto in
un letto, nascosto , vile - se ha amato e servito Dio ha con_
dotto a fine quel negozio per cui unicamente gli fu data la
vita. _ S. Felice laico.
Fine ultimo: i desideri anelano sempre a maggiori cose. tran=
quilla l'anima - sazia l'anima: diversamente sempre inquieti,
sempre turbati - come il sasso non si arresta che al suo cen=
tro, cos l'uomo non si acquieta che nel suo Dio.
Fine massimo:dipende una felicità, una infelicità eterna -
l'aver errato una volta si è perduti per sempre - e l'affare
che ci terrà ansiosi in punto di morte. - Come egli vorrà
L'essenziale affare non sono le ricchezze, gli onori, i pia_
ceri,-non acquistare amici, scienza, fama.- Si deve servire
a Dio nel modo che Egli vorrà, non come vogliamo noi -
Essere indifferenti: ricchezze o povertà; vita lunga o breve;
onori o disprezzi.
In gloriam meam creavi eum, formavi eum, et feci eum (Isaia )
Sive enim vivimus, Domino vivimus; sive morimur, Domino mori=
mur: sive vivimus, sive morimur Domini sumus 8 ai Rom. )
Mens cibus est, ut faciam voluntatem eius, qui misit me -
Fiat voluntas sicut in coelo et in terra - Servire Deo, regna_
re est. - Accepit in vano animam suam - Servus tuus sum ego:
da mihi intellectum, ut sciam testimonia tua - - Domine, quid
me vis facere ? doce me facere voluntatem quia Deus meus
es tu.