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V055T006                                                                                V055P013


                                                    ESERCIZI      SPIRITUALI



                                                        ==    1    ==



      Volonta' di Dio    -    Paradiso mio !

I    Che è la volonta' di Dio? - direi che è Dio stesso.

2    Fuori della volonta' di Dio ( sapientissima, santissima, ottima )

non v' ha più bene, ma illusione di bene.

3    I divini voleri sono sempre adorabili - la volonta' di Dio è sem-

pre amabilissima anche quando, direi, ci percuote.

4    Non v' ha di amabile che la volonta' di Dio sola, e non v' ha al-

tro bene che il poterla conoscere ed adempire.

5    e' luce per l' intelletto.

6    Nella conformita' alla volonta' di Dio dimora tutta la virtù    e

la felicita' delle anime cristiane. - Volonta' di Dio, Paradiso mio.


      Tutto lo studio nostro deve essere nel pervenire a conoscere la

divina volonta'. - I segni principali, a cui possiamo conoscere qua-

le sia per noi la divina volonta' sono tre: la legge di Dio; 2) la

obbedienza alla    Chiesa, ai superiori, guida genitori spirituali;

3)    la voce della Divina Provvidenza: questi tre segni sono subor-

dinati    l' uno all' altro, il 3 al 2, il 2 al 1.

      Volonta' di dio essendo essenzialmente santa, vuole indubbiamen-

te la nostra santificazione: haec est voluntas Dei    santificatio ve-

stra.

      Iddio ce la fa conoscere, se la cerchiamo con semplicita' e la com-

piamo con esultanza.

      La volonta' di Dio si viene a conoscere ove si cerchi non al fo-

sco lume delle nostre passioni, ma al limpidissimo chiarore delle e-

terne verita' - in fondo alla barca, in punto di morte.

      Talora non vediamo la volonta' di dio perchè non la vogliamo ve-

dere, ma la ripetuta orazione, l' orazione fedele e fervente, toglie

le tenebre.

      La vera virtù e la perfezione non consiste in altro che nell' essere

sempre contenti della volonta' di Dio e nell' uniformarvisi in tutto.

      Amare la volonta' di Dio nelle cose liete è poco amore, se Š....

ma amarla nelle contrarie è amor puro, Š come l' oro affinato.

      Donna Prassede.


      Esemp di Gesù

      Non venne che per fare la volonta' del Padre.

      Gesù nell' orto - nel tempo della desolazione e della tristezza

spirituale convien ricordarsi di Gesù agonizzante.


                                                                                                V055P014


      La conformita' alla volonta' divina e' l' unica via della pace

e della felicita'.

      Trasforma in bene tutti i mali, in felici avventure tutte le ca-

lamita' - nella volonta' di Dio dobbiamo sempre riposare anzi gode-

re.

      Nella vita cristiana non si fa mai molto, se non quando si fa

molto la volonta' di Dio, aurea indifferenza.

      Fiat!    fiat voluntas tua!    San Paolo = che volete ch'io faccia!

      Il B. Enrico Susone -    gusto degli Angeli - sceglier la zizza-

nia e purgar le ortiche - lascerebbero subito il Paradisco.

      Piuttosto vorrei essere un pipistrello con la divina volonta', che

un serafino con la mia.

      Giobbe - vale più un atto di rassegnazione alla volonta' di Dio

che cento mila successi secondo mio gusto.

      S. Pietro - Simon Mago - S. Clemente.

      Non mea sed tua voluntas fiat -    uguaglianza di spirito - liber-

ta' dei figli di Dio.

      Benedetto Dio!    Benedetto nella vita, benedetto.....

      Iddio non turba mai.    -    Fiat voluntas tua



                                                        ==    2    ==


                                  I grandi    precetti della    carita'


      Carita' verso Dio    - Deus charitas    est - et qui manet in char.

                                                                                                ( S. Giov. )

      Dove sta la santità? nell' amor di Dio - dobbiamo essere grandi

amanti di Dio. - Si quis non amat D. N. I. Chr. anatema sit.

      Se domina in noi la carita' di Dio, tutte le cose di questo mon-

do le reputeremo ut stercora, e soggiogheremo tutti gli affetti u-

mani.    -    Chi ci separa da te, o Signore? non le spade, non il fuo-

co.

      Gesù si ama e si serve in croce.


      Carita' verso il prossimo - San Giovanni Evangelista:    la carità

è il precetto del Signore, il precetto proprio - dobbiamo essere gran-

di amanti del prossimo.    -    Se non ami Iddio nel fratello che tu ve-

di, -    come amerai lui che non vedi?

      amar gli altri come noi stessi, non parla di uguaglianza ma di so-

miglianza.


                                                                                                V055P015


      la carita' e' la nota    distintiva dei discepoli di Gesù Cr. è pa-

ziente, benigna - e' soave e dolce - e' forte e costante, illumi-

nata e prudente - umile - annega se' stessa si fa tutto a tutti, -

compatisce gli altrui difetti - gode del bene altrui - è onnipossen-

te e trionfatrice - ha stima di tutti - interpreta bene le parole e

azioni - ripone la sua felicita' nel fare il bene    e' pronta a tut-

ti i bisogni - edifica e unifica in G. Cr,    rende bene per male - co-

pre con un manto d' amore - disarma e vince i nemici    ut unum sint

- i primi Cristiani - cor unum et anima una    -    i Santi

il privilegio di servire Dio negli appestati.



                                                        ==    3    ==


      Ecce quam bonum et quam jucundum habitare fratres in unum.

      Questa cara odicella tutta spirante unzione orientale, e che de-

canta i pregi dell' amore fraterno si compone, come voi ben sapete,

di solo quattro versetti, in ciascune de' quali è segnalato uno dè

quattro vantaggi della santa unione delle anime a Dio, della fratel-

lanza e carita' religiosa.

      Essi sono: L' ineffabile dolcezza - il buon odore di edificazio-

ne - la spirituale fecondita' --      la copia di tutti i doni celesti,

onde son benedetti da dio i fratelli concordi e le anime tutte che

vivono nella carita' del Signore.

      ( Io ho detto la Santa Messa ed ho cos con Cristo unito i due

emisferi ed assicurata la continuita' ).

      E in prima ""Ecce quam bonum et qual jucundum habitare fratres

in unum.

      O quanto buona e quanto gioconda cosa è il vivere dei fratelli

concordi!    E qui fratelli ha senso non solo di uomini, ma va esteso

pure      nel senso più grande    e ai fratelli propriamente    alle sorel-

le ancora.

      E quel versetto vuol dire    che vi hanno sulla terra delle cose

buone che per sè non sarebbero gioconde    come la penitenza, digiuni,

l'annegazione di se' e simili altre; e vi ha delle cose    gioconde

che non sono buone,    come tutti i piaceri sensuali e morbosi; ma

questa della carita' scambievole Š forse la virtù, è forse la sola

virtù che è    tutt' insieme buona e gioconda: ecce quam bonum et

quam jucundum.


      questa linea equatoriale non rallentera' tra i figli di Dio il

vincolo della perfezione che Š la carita', ma anzi li stringera' più

santamente:    sono in un cuore solo e in un' anima sola, poichŠ dice


                                                                                                V055P016


l' Apostolo che non l' acqua ne' il fuoco nè creatura alcuna può

separarci dalla carita' di cristo signor    Nostro potra' mai.

      E poichè quando la mano del Signore mi portò l' ultima volta in

codesta Abbazia ho loro accennato al primo Salmo che la Chiesa ci

pone a meditare ai vespri della V feria che è il cantico della cari-

ta' fraterna in quel giorno che ci ricorda tutta la carita' di Ge-

sù che si è dato alle anime nostre nè ha voluto lasciarci orfani sul-

la terra, ma tutti unirci a Se' col Sacramento dell' Eucaristia, far-

maco d' immortalita', come dice Sant' Ignazio    Martire e divino pe-

gno della gloria futura    -    cos voglio qui sotto l' equatore    canta-

re il cantico del Signore, abbracciare in Dio tutte le creature    e

giunto alle sponde dell' Africa, a Dakar,    spedirò questo breve com-

mento ascetico adattato ai miei religiosi che dica a Lei, Rev,do M. B.

e al Monastero di Santa    Maria la gratitudine di questo povero pelle-

grino della Div. Provvidenza, che va condotto a mano dalla SS. Vergine

e dal S. Benedetto.

      Ecce quam bonum et quam jucundum    habitare fratre in unum!

S. Agostino ( appunto nella Euarr. in Ps. CXXXII ) dice: che la ca-

rita' e unione fraterna, fu la madre delle    Comunita' religiose.

e noi poveri figli della    Divina Provvidenza,    ogni anno, finiti i

Santi Spirituali Esercizii e cantato il Te Deum, avanti di dividerci,

ci abbraccieremo cantando a coro il piccolo salmo: Ecce quam bonum

et quam jucundum habitare fratres in unum! ove appunto sono celebra-

ti i precipui beni e vantaggi della soavissima carita' e le soavi

gioie    della serena vita religiosa.



                                                          ==    4    ==


      E perchè tutti gli uomini, parlando in generale, sono obbligati ad

esercitare la carita' verso il prossimo, e tanto più ne sono obbliga-

ti quelli che si propongono la perfezione, mi parve manifesto che o-

gni qualvolta il prossimo ci domanda aiuto, e noi possiamo, ci incomba

l' obbligazione o almeno il consiglio di farlo. Poichè in questi ca-

si, ricusandoci, non provvederemmo più alla nostra santificazione co-

me desideriamo, e unicamente desideriamo. Ora il primo aiuto che oggi

il prossimo ha bisogno è conoscere    Gesù    Cristo e amare Gesù Cristo.

Ma come conoscere il dolcissimo Signore e conoscerlo qual' è, e vive-

re di    Lui,    come è il prossimo da Gesù in terra che per noi la via

la verita' e la vita ?.


                                                                                                V055P017


      Portare il Papa in mezzo a tutti, ma specialmente nel cuore    del-

la gioventù del popolo e portare tutti ma specialmente la gioventù,

la gioventù e il popolo al cuore del Papa per mezzo di        opere

che toccassero gli interessi della gioventù e del popolo mi parve

dovesse essere lo scopo di questo minimo    Istituto. Lo scegliere

poi questo piuttosto che un altro fine, non era nè pure in mio ar-

bitrio, giacche' e' fine che non si può prescindere essendo stabi-

lito non da me, ma da Dio e l' ultima e più accesa raccomandazione

di Nostro Signore: ut unum sint !



                                                    ==    5    ==


      verso di Voi e la celeste dolcezza dell' amore sovrumano di N.

Signore della Sua vicinanza a me, con una calma inesprimibilmente

dolce dell' anima riposante assolutamente nella Divina Provvidenza

di    Lui. - Mi sembra in questa amarezza a dirvi tutto di percepire

un raggio di amor divino scendere dal    Cuore di Cristo nel Cielo

fino al mio cuore, in una corrente continua,    come un fiume di dol-

ce luce.    Nel tempo stesso il mio cuore e l' anima mia ribollisco-

no nella carita' di    Gesù, cosicchè mi pare che ci sia come un flus

so e riflusso continuo di amore celeste, e mi pare di galleggiare,

di nuotare in questi raggi lucenti, dolci, come quei grani di pul-

viscolo che si agitano nei raggi del sole che entrano dai spiragli

delle finestre, - e in questo amore che vince e assorbe ogni voto

ogni desiderio ogni vita del cuore, io sento la mia grande debolez-

za, umanita' e nullita', e grido al    Signore: colpisci, o Signore, e

i tuoi colpi sono più forti della mia ingratitudine, immola, immo-

la, immola, poichè l' umanita' e' ancora cos grande che ci vuole

la forza di Dio, e direi tutta la carita' di Dio.



                                                    ==    6    ==

      C.    Date e vi sara' dato: fate del bene e il vostro premio sa-

ra' grande - siate utili a tutti e Dio      dara' a voi secondo la

liberalita' sia infinita, - la misura con la quale misurerete, sa-

ra' rimisurata a voi    -    e sarete figliuoli dell' Altissimo: sia-

mo misericordiosi, com'è misericordioso il Padre nostro.

      si San Giuseppe. -    Exultent ossa sanctorum Felicis, Paulini,

Marciani.


                                                                                                V055P018


                                                          ==    7    ==


      Dio è carità: e che sta nella carita', sta in Dio,e Dio è in lui.

                                                                                  I. S. Giov. Cap. IV.16

      Noi amiam Dio, perchè Iddio ci ha amati il Primo.

      Se uno dira': Io amo Dio, e odiera' il suo fratello, egli è un bu-

giardo, perchè, chi non ama il suo fratello, che vede, come può amar

Dio che non vede ?

      E questo è il comandamento che abbian ricevuto da Dio, che chi ama

Iddio, deve amare anche il proprio fratello.

                                                                  I. S. Giov. Cap. IV. 19-21


      Carissimi, amiamoci l' un l' altro; perchè la carita' viene da Dio,

e ch i ama è nato da Dio, e conosce Iddio.

                                                                  I. S. Giov. Cap. IV.7


      La carita' di Dio verso di noi si rese manifesta in questo modo:

Iddio ha mandato nel mondo il suo unico Figliuolo, affinchè per mez-

zo di    Lui, avessimo la vita.

      Qui sta la carita': non siamo noi che abbiamo amato Iddio, ma è

Iddio il primo che ha amato noi,    e ha mandato il suo Figliuolo qual

vittima di propiziazione per i nostri peccati.

      Carissimi, se Iddio ci ha amati in tal guisa, anche noi dobbiamo

amarci gli uni e gli altri. (I. S. Giov. III. 9 - 11)



                                                          ==    8    ==


      Un imperatore d' Allemagna

      Negotium pro quo contendimus, vita aeterna est =

      Noi siamo qui stassera davanti agli altari per trattare il più

grande il più importante, il massimo di tutti i negoz, di tutti gli

interessi ch'Š la vita eterna.

      Negotium pro quo contendimus vita aterna est. -

      Tutti sono per la vita presente

      che è il massimo interesse    -    che è cosa di difficile riuscita

- che è un interesse irreparabile



                                                          ==    9    ==


      che il testo sacro riveli    che sta qui un fatto ben raro nel cie-

lo delle anime e la preghiera santa del silenzio, in quel silenzio

che l' Apostolo San Giovanni vide " i sette Angeli che stanno alla

presenza di Dio",    e l' angelo che "si fermò presso l' altare, -

e che aveva in mano un turibolo d' oro; e gli fu data gran quantitò


                                                                                                V055P019


d' incenso per deporlo, assieme alle preghiere di tutti i santi,

sull' altare d' oro che era dinnanzi al trono.    E il fumo dell' in-

censo sal dalla mano dell' angelo alla presenza di Dio, commisto

alle preghiere dei Santi".

      Dobbiamo fare una solitudine attorno a noi e dare allo spirito il

mattino e alla preghiera la parte più pura del nostro tempo.

      nel silenzio. Stabilire un pò di silenzio attorno    questo è asso-

lutamente necessario è necessario per poter ascoltare e intendere

Gesù    formarci veramente a vita religiosa e raccolta.

      Per riuscire buoni religiosi bisogna ascoltare    Iddio: bisogna far

silenzio per poterlo intendere. Ma non basta far tacere la lingua,

bisogna far tacere la fantasia, far tacere i vani pensieri, i deside-

ri inquieti, fare tacere i libri e tutto ciò che potesse turbarci o

agitarci, - e se anche attorno a noi ci fosse il più alto frastuo-

no o la guerra    arrivare ad avere dentro di noi come un silenzio sa-

cro di Santuario, una pace grande per ascoltare Iddio solo, e dare

a Dio la prima parte della giornata. E' nel mattino, infatti, prima

di qualsivoglia distrazione e di ogni comunicazione con la gente, che

bisogna ascoltare Dio.

      E Nostro Signore non cessa mai di parlarci nella purezza e umilta'

dello spirito e nella solitudine del silenzio.

      Allora noi ci sentiamo come il cuore vivificato da Dio e l' anima

purificata e sublimata dallo spirito del Signore.

      Nel silenzio noi cerchiamo la nostra anima, noi ridestiamo noi

stessi,e Nostro Signore, la    nostra anima intera si trova e si for-

ma alla presenza di Dio e lo splendore di Dio sta sopra di noi, e noi

sentiamo allora di non essere più soli. E nel silenzio e nella solitu-

dine del silenzio noi sentiremo l' Ospite interiore, il Maestro che

risiede nel nostro interno, come dice S. Agostino    nel De Magistro

- e una luce celeste che ci rischiara e le gioie e le bellezze della vi-

ta interiore e le emozioni di una più intima e più alta vita spiritua-

le.

      E sembra che anche il nostro corpo diventi semplice e luminoso, pene

trato nella via dello spirito e si fa docile all' ispirazione interio-

re, - onde dice il    Vangelo: "Se il vostro occhio è semplice, tutto

il vostro corpo sara' rischiarato, e vi illuminera' come una lampada

ardente.

      Allora l' anima diventa poetica e musicale:    Sjmphonialis est a-

nima: cos parlava una santa del medio evo.    Lo dice anche il li-

bro l' Imitazione di Cristo. Quando l' anima si raccoglie nel silen-


                                                                                                V055P020


zio, comincia a percepire qualche cosa di Dio, la pace, una gran pa-

ce e grande gioia l' inondano, e avviene ciò che dice Gerson: Si das

pacem, si gaudium sanctum infundis, erit anima servi tui plena mo-

dulatione. --

      E allora - specialmente le Suore - debbono evitare dal lasciarsi

trascorrere ad esprimere esteriormente ciò che dentro sentono: de-

vono avere una grande moderazione nel parlare delle cose interiori:

devono avere come un profondo pudore dell' anima: devono moderare

il ritmo delle parole, e renderlo quasi insensibile: e nella sereni-

ta' e compostezza esteriore devono mantenere entimo, mascosto, riser-

vato i doni di Dio.



                                                          ==    10    ==


      S. Paolo II Cor. - Tempus ecceptabile dies salutis.    Profittia-

mo di questa grazia    esercizi sempre più fruttuosi quanto più vi sia-

mo preparati.

      Raccoglimento, silenzio e preghiera.

      Admoneo te ut resuscites gratiam quae est in te.

                                                                                        San Paolo a Timoteo

      Grazia della vocazione.    Possiamo riparare ogni negligenza e ri-

suscitare la grazia del Signore.


      Io saluto con gioia questi giorni fortunati perchè danno a voi,

o miei figli la comodita' di rinnovarvi nello spirito.



                                                        ==    11    ==


          Giorno primo - meditazione del fine.

      1 Istruzione - Santita' del Sacerdote per la sua dignita'.

      2 Dell' Orazione in genere    -    2 -    come si è fatta ( specie la

Meditazione ) - stabilire - il tempo e il modo per farla in avveni-

re.

      ( questo spera di compiere con l' orazione -

      San Francesco Saverio a Sant' Ignazio - Energia di volonta' (e-

sempio d' un Certosino    Curato d' Ars.

      fondamento - orazione - ( levata ore 5 )    -    con l' orazione e

con ogni opera di misericordia spirituale e corporale.

      San    Bernardo - ad Eugenio IV - se per le tue occupazioni lasci

la meditazione, maledette siano le tue occupazioni.


                                                                                                V055P021


      curam augens Ufficio - Messa - Meditazione    -    non c'è tempo.-

      Ufficio in        comune - meditazione in comune - rosario in comune.

- Esempio dei beduini di Siria, del Signore inglese a Napoli.

      uomini di orazione.



                                                          ==    12    ==


                                          Chiusa del Ritiro Spirituale


      Finito il Ritiro, Voi siete contenti - Benedite y demos gracias

a Dios!    Anch'io lo benedico, perchè siete santificati. - Abluti

estis , sanctificati estis in Nomine Iesu Cristi. (I Cor.)

      Insieme alla soddisfazione, sento un certo turbamento: mi viene

un timore. - Ecco il pensiero triste che mi turba: Sic state in Do-

mino semper, carissimi state saldi col Signore, o Carissimi. -

      Mantenetevi sempre buoni, e perchè possiate riuscirvi ecco l' ul-

tima parola di questo vostro Padre, che tanto ama i Corsi di Cultu-

ra e tutto Voi: Perseveranza.


                                                I    Bisogna perseverare

      Non basta aver cominciato bene: bisogna continuare nei buoni pro-

positi: Nemo mittens.    Non badare a quel che è fatto, ma a quel che

è da fare.    Il premio non si da' a chi incomincia, ma a che perseve-

ra: -    Qui perseveraverit usquem in fine hic salves erit: -    sara'

salvo chi avra' perseverato.


                                                2    Quanti cominciano bene e

                                                      finiscono    male.

      Giuda = era un apostolo - morte disperata - ( Tertulliano )

      I 40 Martiri di Sebaste, nell' Armenia, sotto    Licinio Imperato-

re ( 320 ) percossi alla bocca con sassi - stagno d' acqua - uno a-

postatò.


      3    Tornera' la tentazione. - il diavolo non è morto - ritornera'

le tentazioni verranno ancora ad assalirvi. -    Se il Figliuol prodi-

go si fosse ancora allontanato? si fosse di nuovo dato ai vizzi?.

      Vae his qui dereliquerunt vias rectas, esto fidelis usque ad mor-

tem.


          Il Paradiso è palma - mercede corona - bisogna guadagnarlo:

esto fidelis usque ad mortem, et dabo tibi coronam vitae. - Gesù

stesso sara' immercescibilem coronam gloriae -    allora non saranno


                                                                                                V055P022


più per voi nè affanni, nè miserie, ne    dolori, ma perpetua pace,

eterno gaudio, eterna felicita'.


            Coraggio! Mantenete i vostri santi propositi :

            Eccovi i mezzi Gesù vigilanza e preghiera. - Vigilate et ora-

te.

      Vigilare vuol dire a) stare in guardia: ad occhi aperti: che il

demonio non abbia a sorprendervi : chi viaggia con valori    chi navi-

ga in un mare pericoloso.

      Vivere circospetti: mundus totus in maligno positus. -

      Beatus vir qui semper est pavidus.

   

            Fuggire le occasioni. - Qui amat periculum in illo peribit

fuggire quei luoghi, persone, compagnie , amicizie, divertimenti,

libri, quegli oggetti che già furono causa di peccato.

            Vivere alla presenza di Dio = Pio X    Tobia: in tutti i gior-

ni della tua vita abbi Dio nella mente.

      Giuseppe ebreo.    In ogni tentazione: "Dio mi vede. Dove non è

Dio. -

            Far conto delle cose piccole: chi è fedele nel poco, è    fede-

le nel molto:    qui spernit modica, paulatim decidet    il demonio, si

accontenta, a principio, di piccole mancanze:    mentiras negligentias,

palavras liberas. - Parva favilla.... Cesare.

    "Poca favilla gran fiamma seconda" dice Dante.

      Qui timet Deum, nihil negligit.

            Preghiera - il ricorso a Dio: è la    armatura:    chi prega si

salva    pregando vi manterrete buoni.


            Frequenza dei Sacramenti - le sorgenti della grazia: per guari-

re le anime, per mantenerle nella sanita' - se no diverrete deboli.

      Confessioni e Comunioni frequenti : la v/ anima ha bisogno sem-

pre.


      Divozione alla Purissima - è un pegno certo dell' eterna salute.

      La Chiesa dice che da    Maria Š venuto ogni bene e altro ne verra'

fonte di grazia,    scala aperta del cielo: dice: qui me invenerit,

inveniet vitam et hauriet salutem a Domino: chi ha la divozione alla

Madonna    è come se fosse già salvo: amarla, servirla, imitarla.


            Conclusione -    invoco la benedizione. -

      Come San Paolo a quei di Mileto ai quali aveva predicato = Ora

vi raccomando a Dio e alla sua grazia.


                                                                                                V055P023


      a nome di Gesù Cr. più col cuore che con la lingua, io Vi benedi-

co tutti    benedico le v/ anime, perchè viviate sempre in grazia di

Dio, i vostri cuori perchè amiate Dio sopra ogni cosa, benedico i vo-

stri sensi, i vostri corpi, perchè ve ne serviate solo a gloria di

Dio e al conseguimento del vostro ultimo fine.    Benedico il Corso

di Cultura - e voi o amabilissimo misericordioso Gesù, aprite il

v/ cuore - grazie mis. e benedizione.