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ESERCIZI SPIRITUALI
== 1 ==
Volonta' di Dio - Paradiso mio !
I Che è la volonta' di Dio? - direi che è Dio stesso.
2 Fuori della volonta' di Dio ( sapientissima, santissima, ottima )
non v' ha più bene, ma illusione di bene.
3 I divini voleri sono sempre adorabili - la volonta' di Dio è sem-
pre amabilissima anche quando, direi, ci percuote.
4 Non v' ha di amabile che la volonta' di Dio sola, e non v' ha al-
tro bene che il poterla conoscere ed adempire.
5 e' luce per l' intelletto.
6 Nella conformita' alla volonta' di Dio dimora tutta la virtù e
la felicita' delle anime cristiane. - Volonta' di Dio, Paradiso mio.
Tutto lo studio nostro deve essere nel pervenire a conoscere la
divina volonta'. - I segni principali, a cui possiamo conoscere qua-
le sia per noi la divina volonta' sono tre: la legge di Dio; 2) la
obbedienza alla Chiesa, ai superiori, guida genitori spirituali;
3) la voce della Divina Provvidenza: questi tre segni sono subor-
dinati l' uno all' altro, il 3 al 2, il 2 al 1.
Volonta' di dio essendo essenzialmente santa, vuole indubbiamen-
te la nostra santificazione: haec est voluntas Dei santificatio ve-
stra.
Iddio ce la fa conoscere, se la cerchiamo con semplicita' e la com-
piamo con esultanza.
La volonta' di Dio si viene a conoscere ove si cerchi non al fo-
sco lume delle nostre passioni, ma al limpidissimo chiarore delle e-
terne verita' - in fondo alla barca, in punto di morte.
Talora non vediamo la volonta' di dio perchè non la vogliamo ve-
dere, ma la ripetuta orazione, l' orazione fedele e fervente, toglie
le tenebre.
La vera virtù e la perfezione non consiste in altro che nell' essere
sempre contenti della volonta' di Dio e nell' uniformarvisi in tutto.
Amare la volonta' di Dio nelle cose liete è poco amore, se Š....
ma amarla nelle contrarie è amor puro, Š come l' oro affinato.
Donna Prassede.
Esemp di Gesù
Non venne che per fare la volonta' del Padre.
Gesù nell' orto - nel tempo della desolazione e della tristezza
spirituale convien ricordarsi di Gesù agonizzante.
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La conformita' alla volonta' divina e' l' unica via della pace
e della felicita'.
Trasforma in bene tutti i mali, in felici avventure tutte le ca-
lamita' - nella volonta' di Dio dobbiamo sempre riposare anzi gode-
re.
Nella vita cristiana non si fa mai molto, se non quando si fa
molto la volonta' di Dio, aurea indifferenza.
Fiat! fiat voluntas tua! San Paolo = che volete ch'io faccia!
Il B. Enrico Susone - gusto degli Angeli - sceglier la zizza-
nia e purgar le ortiche - lascerebbero subito il Paradisco.
Piuttosto vorrei essere un pipistrello con la divina volonta', che
un serafino con la mia.
Giobbe - vale più un atto di rassegnazione alla volonta' di Dio
che cento mila successi secondo mio gusto.
S. Pietro - Simon Mago - S. Clemente.
Non mea sed tua voluntas fiat - uguaglianza di spirito - liber-
ta' dei figli di Dio.
Benedetto Dio! Benedetto nella vita, benedetto.....
Iddio non turba mai. - Fiat voluntas tua
== 2 ==
I grandi precetti della carita'
Carita' verso Dio - Deus charitas est - et qui manet in char.
( S. Giov. )
Dove sta la santità? nell' amor di Dio - dobbiamo essere grandi
amanti di Dio. - Si quis non amat D. N. I. Chr. anatema sit.
Se domina in noi la carita' di Dio, tutte le cose di questo mon-
do le reputeremo ut stercora, e soggiogheremo tutti gli affetti u-
mani. - Chi ci separa da te, o Signore? non le spade, non il fuo-
co.
Gesù si ama e si serve in croce.
Carita' verso il prossimo - San Giovanni Evangelista: la carità
è il precetto del Signore, il precetto proprio - dobbiamo essere gran-
di amanti del prossimo. - Se non ami Iddio nel fratello che tu ve-
di, - come amerai lui che non vedi?
amar gli altri come noi stessi, non parla di uguaglianza ma di so-
miglianza.
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la carita' e' la nota distintiva dei discepoli di Gesù Cr. è pa-
ziente, benigna - e' soave e dolce - e' forte e costante, illumi-
nata e prudente - umile - annega se' stessa si fa tutto a tutti, -
compatisce gli altrui difetti - gode del bene altrui - è onnipossen-
te e trionfatrice - ha stima di tutti - interpreta bene le parole e
azioni - ripone la sua felicita' nel fare il bene e' pronta a tut-
ti i bisogni - edifica e unifica in G. Cr, rende bene per male - co-
pre con un manto d' amore - disarma e vince i nemici ut unum sint
- i primi Cristiani - cor unum et anima una - i Santi
il privilegio di servire Dio negli appestati.
== 3 ==
Ecce quam bonum et quam jucundum habitare fratres in unum.
Questa cara odicella tutta spirante unzione orientale, e che de-
canta i pregi dell' amore fraterno si compone, come voi ben sapete,
di solo quattro versetti, in ciascune de' quali è segnalato uno dè
quattro vantaggi della santa unione delle anime a Dio, della fratel-
lanza e carita' religiosa.
Essi sono: L' ineffabile dolcezza - il buon odore di edificazio-
ne - la spirituale fecondita' -- la copia di tutti i doni celesti,
onde son benedetti da dio i fratelli concordi e le anime tutte che
vivono nella carita' del Signore.
( Io ho detto la Santa Messa ed ho cos con Cristo unito i due
emisferi ed assicurata la continuita' ).
E in prima ""Ecce quam bonum et qual jucundum habitare fratres
in unum.
O quanto buona e quanto gioconda cosa è il vivere dei fratelli
concordi! E qui fratelli ha senso non solo di uomini, ma va esteso
pure nel senso più grande e ai fratelli propriamente alle sorel-
le ancora.
E quel versetto vuol dire che vi hanno sulla terra delle cose
buone che per sè non sarebbero gioconde come la penitenza, digiuni,
l'annegazione di se' e simili altre; e vi ha delle cose gioconde
che non sono buone, come tutti i piaceri sensuali e morbosi; ma
questa della carita' scambievole Š forse la virtù, è forse la sola
virtù che è tutt' insieme buona e gioconda: ecce quam bonum et
quam jucundum.
questa linea equatoriale non rallentera' tra i figli di Dio il
vincolo della perfezione che Š la carita', ma anzi li stringera' più
santamente: sono in un cuore solo e in un' anima sola, poichŠ dice
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l' Apostolo che non l' acqua ne' il fuoco nè creatura alcuna può
separarci dalla carita' di cristo signor Nostro potra' mai.
E poichè quando la mano del Signore mi portò l' ultima volta in
codesta Abbazia ho loro accennato al primo Salmo che la Chiesa ci
pone a meditare ai vespri della V feria che è il cantico della cari-
ta' fraterna in quel giorno che ci ricorda tutta la carita' di Ge-
sù che si è dato alle anime nostre nè ha voluto lasciarci orfani sul-
la terra, ma tutti unirci a Se' col Sacramento dell' Eucaristia, far-
maco d' immortalita', come dice Sant' Ignazio Martire e divino pe-
gno della gloria futura - cos voglio qui sotto l' equatore canta-
re il cantico del Signore, abbracciare in Dio tutte le creature e
giunto alle sponde dell' Africa, a Dakar, spedirò questo breve com-
mento ascetico adattato ai miei religiosi che dica a Lei, Rev,do M. B.
e al Monastero di Santa Maria la gratitudine di questo povero pelle-
grino della Div. Provvidenza, che va condotto a mano dalla SS. Vergine
e dal S. Benedetto.
Ecce quam bonum et quam jucundum habitare fratre in unum!
S. Agostino ( appunto nella Euarr. in Ps. CXXXII ) dice: che la ca-
rita' e unione fraterna, fu la madre delle Comunita' religiose.
e noi poveri figli della Divina Provvidenza, ogni anno, finiti i
Santi Spirituali Esercizii e cantato il Te Deum, avanti di dividerci,
ci abbraccieremo cantando a coro il piccolo salmo: Ecce quam bonum
et quam jucundum habitare fratres in unum! ove appunto sono celebra-
ti i precipui beni e vantaggi della soavissima carita' e le soavi
gioie della serena vita religiosa.
== 4 ==
E perchè tutti gli uomini, parlando in generale, sono obbligati ad
esercitare la carita' verso il prossimo, e tanto più ne sono obbliga-
ti quelli che si propongono la perfezione, mi parve manifesto che o-
gni qualvolta il prossimo ci domanda aiuto, e noi possiamo, ci incomba
l' obbligazione o almeno il consiglio di farlo. Poichè in questi ca-
si, ricusandoci, non provvederemmo più alla nostra santificazione co-
me desideriamo, e unicamente desideriamo. Ora il primo aiuto che oggi
il prossimo ha bisogno è conoscere Gesù Cristo e amare Gesù Cristo.
Ma come conoscere il dolcissimo Signore e conoscerlo qual' è, e vive-
re di Lui, come è il prossimo da Gesù in terra che per noi la via
la verita' e la vita ?.
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Portare il Papa in mezzo a tutti, ma specialmente nel cuore del-
la gioventù del popolo e portare tutti ma specialmente la gioventù,
la gioventù e il popolo al cuore del Papa per mezzo di opere
che toccassero gli interessi della gioventù e del popolo mi parve
dovesse essere lo scopo di questo minimo Istituto. Lo scegliere
poi questo piuttosto che un altro fine, non era nè pure in mio ar-
bitrio, giacche' e' fine che non si può prescindere essendo stabi-
lito non da me, ma da Dio e l' ultima e più accesa raccomandazione
di Nostro Signore: ut unum sint !
== 5 ==
verso di Voi e la celeste dolcezza dell' amore sovrumano di N.
Signore della Sua vicinanza a me, con una calma inesprimibilmente
dolce dell' anima riposante assolutamente nella Divina Provvidenza
di Lui. - Mi sembra in questa amarezza a dirvi tutto di percepire
un raggio di amor divino scendere dal Cuore di Cristo nel Cielo
fino al mio cuore, in una corrente continua, come un fiume di dol-
ce luce. Nel tempo stesso il mio cuore e l' anima mia ribollisco-
no nella carita' di Gesù, cosicchè mi pare che ci sia come un flus
so e riflusso continuo di amore celeste, e mi pare di galleggiare,
di nuotare in questi raggi lucenti, dolci, come quei grani di pul-
viscolo che si agitano nei raggi del sole che entrano dai spiragli
delle finestre, - e in questo amore che vince e assorbe ogni voto
ogni desiderio ogni vita del cuore, io sento la mia grande debolez-
za, umanita' e nullita', e grido al Signore: colpisci, o Signore, e
i tuoi colpi sono più forti della mia ingratitudine, immola, immo-
la, immola, poichè l' umanita' e' ancora cos grande che ci vuole
la forza di Dio, e direi tutta la carita' di Dio.
== 6 ==
C. Date e vi sara' dato: fate del bene e il vostro premio sa-
ra' grande - siate utili a tutti e Dio dara' a voi secondo la
liberalita' sia infinita, - la misura con la quale misurerete, sa-
ra' rimisurata a voi - e sarete figliuoli dell' Altissimo: sia-
mo misericordiosi, com'è misericordioso il Padre nostro.
si San Giuseppe. - Exultent ossa sanctorum Felicis, Paulini,
Marciani.
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== 7 ==
Dio è carità: e che sta nella carita', sta in Dio,e Dio è in lui.
I. S. Giov. Cap. IV.16
Noi amiam Dio, perchè Iddio ci ha amati il Primo.
Se uno dira': Io amo Dio, e odiera' il suo fratello, egli è un bu-
giardo, perchè, chi non ama il suo fratello, che vede, come può amar
Dio che non vede ?
E questo è il comandamento che abbian ricevuto da Dio, che chi ama
Iddio, deve amare anche il proprio fratello.
I. S. Giov. Cap. IV. 19-21
Carissimi, amiamoci l' un l' altro; perchè la carita' viene da Dio,
e ch i ama è nato da Dio, e conosce Iddio.
I. S. Giov. Cap. IV.7
La carita' di Dio verso di noi si rese manifesta in questo modo:
Iddio ha mandato nel mondo il suo unico Figliuolo, affinchè per mez-
zo di Lui, avessimo la vita.
Qui sta la carita': non siamo noi che abbiamo amato Iddio, ma è
Iddio il primo che ha amato noi, e ha mandato il suo Figliuolo qual
vittima di propiziazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Iddio ci ha amati in tal guisa, anche noi dobbiamo
amarci gli uni e gli altri. (I. S. Giov. III. 9 - 11)
== 8 ==
Un imperatore d' Allemagna
Negotium pro quo contendimus, vita aeterna est =
Noi siamo qui stassera davanti agli altari per trattare il più
grande il più importante, il massimo di tutti i negoz, di tutti gli
interessi ch'Š la vita eterna.
Negotium pro quo contendimus vita aterna est. -
Tutti sono per la vita presente
che è il massimo interesse - che è cosa di difficile riuscita
- che è un interesse irreparabile
== 9 ==
che il testo sacro riveli che sta qui un fatto ben raro nel cie-
lo delle anime e la preghiera santa del silenzio, in quel silenzio
che l' Apostolo San Giovanni vide " i sette Angeli che stanno alla
presenza di Dio", e l' angelo che "si fermò presso l' altare, -
e che aveva in mano un turibolo d' oro; e gli fu data gran quantitò
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d' incenso per deporlo, assieme alle preghiere di tutti i santi,
sull' altare d' oro che era dinnanzi al trono. E il fumo dell' in-
censo sal dalla mano dell' angelo alla presenza di Dio, commisto
alle preghiere dei Santi".
Dobbiamo fare una solitudine attorno a noi e dare allo spirito il
mattino e alla preghiera la parte più pura del nostro tempo.
nel silenzio. Stabilire un pò di silenzio attorno questo è asso-
lutamente necessario è necessario per poter ascoltare e intendere
Gesù formarci veramente a vita religiosa e raccolta.
Per riuscire buoni religiosi bisogna ascoltare Iddio: bisogna far
silenzio per poterlo intendere. Ma non basta far tacere la lingua,
bisogna far tacere la fantasia, far tacere i vani pensieri, i deside-
ri inquieti, fare tacere i libri e tutto ciò che potesse turbarci o
agitarci, - e se anche attorno a noi ci fosse il più alto frastuo-
no o la guerra arrivare ad avere dentro di noi come un silenzio sa-
cro di Santuario, una pace grande per ascoltare Iddio solo, e dare
a Dio la prima parte della giornata. E' nel mattino, infatti, prima
di qualsivoglia distrazione e di ogni comunicazione con la gente, che
bisogna ascoltare Dio.
E Nostro Signore non cessa mai di parlarci nella purezza e umilta'
dello spirito e nella solitudine del silenzio.
Allora noi ci sentiamo come il cuore vivificato da Dio e l' anima
purificata e sublimata dallo spirito del Signore.
Nel silenzio noi cerchiamo la nostra anima, noi ridestiamo noi
stessi,e Nostro Signore, la nostra anima intera si trova e si for-
ma alla presenza di Dio e lo splendore di Dio sta sopra di noi, e noi
sentiamo allora di non essere più soli. E nel silenzio e nella solitu-
dine del silenzio noi sentiremo l' Ospite interiore, il Maestro che
risiede nel nostro interno, come dice S. Agostino nel De Magistro
- e una luce celeste che ci rischiara e le gioie e le bellezze della vi-
ta interiore e le emozioni di una più intima e più alta vita spiritua-
le.
E sembra che anche il nostro corpo diventi semplice e luminoso, pene
trato nella via dello spirito e si fa docile all' ispirazione interio-
re, - onde dice il Vangelo: "Se il vostro occhio è semplice, tutto
il vostro corpo sara' rischiarato, e vi illuminera' come una lampada
ardente.
Allora l' anima diventa poetica e musicale: Sjmphonialis est a-
nima: cos parlava una santa del medio evo. Lo dice anche il li-
bro l' Imitazione di Cristo. Quando l' anima si raccoglie nel silen-
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zio, comincia a percepire qualche cosa di Dio, la pace, una gran pa-
ce e grande gioia l' inondano, e avviene ciò che dice Gerson: Si das
pacem, si gaudium sanctum infundis, erit anima servi tui plena mo-
dulatione. --
E allora - specialmente le Suore - debbono evitare dal lasciarsi
trascorrere ad esprimere esteriormente ciò che dentro sentono: de-
vono avere una grande moderazione nel parlare delle cose interiori:
devono avere come un profondo pudore dell' anima: devono moderare
il ritmo delle parole, e renderlo quasi insensibile: e nella sereni-
ta' e compostezza esteriore devono mantenere entimo, mascosto, riser-
vato i doni di Dio.
== 10 ==
S. Paolo II Cor. - Tempus ecceptabile dies salutis. Profittia-
mo di questa grazia esercizi sempre più fruttuosi quanto più vi sia-
mo preparati.
Raccoglimento, silenzio e preghiera.
Admoneo te ut resuscites gratiam quae est in te.
San Paolo a Timoteo
Grazia della vocazione. Possiamo riparare ogni negligenza e ri-
suscitare la grazia del Signore.
Io saluto con gioia questi giorni fortunati perchè danno a voi,
o miei figli la comodita' di rinnovarvi nello spirito.
== 11 ==
Giorno primo - meditazione del fine.
1 Istruzione - Santita' del Sacerdote per la sua dignita'.
2 Dell' Orazione in genere - 2 - come si è fatta ( specie la
Meditazione ) - stabilire - il tempo e il modo per farla in avveni-
re.
( questo spera di compiere con l' orazione -
San Francesco Saverio a Sant' Ignazio - Energia di volonta' (e-
sempio d' un Certosino Curato d' Ars.
fondamento - orazione - ( levata ore 5 ) - con l' orazione e
con ogni opera di misericordia spirituale e corporale.
San Bernardo - ad Eugenio IV - se per le tue occupazioni lasci
la meditazione, maledette siano le tue occupazioni.
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curam augens Ufficio - Messa - Meditazione - non c'è tempo.-
Ufficio in comune - meditazione in comune - rosario in comune.
- Esempio dei beduini di Siria, del Signore inglese a Napoli.
uomini di orazione.
== 12 ==
Chiusa del Ritiro Spirituale
Finito il Ritiro, Voi siete contenti - Benedite y demos gracias
a Dios! Anch'io lo benedico, perchè siete santificati. - Abluti
estis , sanctificati estis in Nomine Iesu Cristi. (I Cor.)
Insieme alla soddisfazione, sento un certo turbamento: mi viene
un timore. - Ecco il pensiero triste che mi turba: Sic state in Do-
mino semper, carissimi state saldi col Signore, o Carissimi. -
Mantenetevi sempre buoni, e perchè possiate riuscirvi ecco l' ul-
tima parola di questo vostro Padre, che tanto ama i Corsi di Cultu-
ra e tutto Voi: Perseveranza.
I Bisogna perseverare
Non basta aver cominciato bene: bisogna continuare nei buoni pro-
positi: Nemo mittens. Non badare a quel che è fatto, ma a quel che
è da fare. Il premio non si da' a chi incomincia, ma a che perseve-
ra: - Qui perseveraverit usquem in fine hic salves erit: - sara'
salvo chi avra' perseverato.
2 Quanti cominciano bene e
finiscono male.
Giuda = era un apostolo - morte disperata - ( Tertulliano )
I 40 Martiri di Sebaste, nell' Armenia, sotto Licinio Imperato-
re ( 320 ) percossi alla bocca con sassi - stagno d' acqua - uno a-
postatò.
3 Tornera' la tentazione. - il diavolo non è morto - ritornera'
le tentazioni verranno ancora ad assalirvi. - Se il Figliuol prodi-
go si fosse ancora allontanato? si fosse di nuovo dato ai vizzi?.
Vae his qui dereliquerunt vias rectas, esto fidelis usque ad mor-
tem.
Il Paradiso è palma - mercede corona - bisogna guadagnarlo:
esto fidelis usque ad mortem, et dabo tibi coronam vitae. - Gesù
stesso sara' immercescibilem coronam gloriae - allora non saranno
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più per voi nè affanni, nè miserie, ne dolori, ma perpetua pace,
eterno gaudio, eterna felicita'.
Coraggio! Mantenete i vostri santi propositi :
Eccovi i mezzi Gesù vigilanza e preghiera. - Vigilate et ora-
te.
Vigilare vuol dire a) stare in guardia: ad occhi aperti: che il
demonio non abbia a sorprendervi : chi viaggia con valori chi navi-
ga in un mare pericoloso.
Vivere circospetti: mundus totus in maligno positus. -
Beatus vir qui semper est pavidus.
Fuggire le occasioni. - Qui amat periculum in illo peribit
fuggire quei luoghi, persone, compagnie , amicizie, divertimenti,
libri, quegli oggetti che già furono causa di peccato.
Vivere alla presenza di Dio = Pio X Tobia: in tutti i gior-
ni della tua vita abbi Dio nella mente.
Giuseppe ebreo. In ogni tentazione: "Dio mi vede. Dove non è
Dio. -
Far conto delle cose piccole: chi è fedele nel poco, è fede-
le nel molto: qui spernit modica, paulatim decidet il demonio, si
accontenta, a principio, di piccole mancanze: mentiras negligentias,
palavras liberas. - Parva favilla.... Cesare.
"Poca favilla gran fiamma seconda" dice Dante.
Qui timet Deum, nihil negligit.
Preghiera - il ricorso a Dio: è la armatura: chi prega si
salva pregando vi manterrete buoni.
Frequenza dei Sacramenti - le sorgenti della grazia: per guari-
re le anime, per mantenerle nella sanita' - se no diverrete deboli.
Confessioni e Comunioni frequenti : la v/ anima ha bisogno sem-
pre.
Divozione alla Purissima - è un pegno certo dell' eterna salute.
La Chiesa dice che da Maria Š venuto ogni bene e altro ne verra'
fonte di grazia, scala aperta del cielo: dice: qui me invenerit,
inveniet vitam et hauriet salutem a Domino: chi ha la divozione alla
Madonna è come se fosse già salvo: amarla, servirla, imitarla.
Conclusione - invoco la benedizione. -
Come San Paolo a quei di Mileto ai quali aveva predicato = Ora
vi raccomando a Dio e alla sua grazia.
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a nome di Gesù Cr. più col cuore che con la lingua, io Vi benedi-
co tutti benedico le v/ anime, perchè viviate sempre in grazia di
Dio, i vostri cuori perchè amiate Dio sopra ogni cosa, benedico i vo-
stri sensi, i vostri corpi, perchè ve ne serviate solo a gloria di
Dio e al conseguimento del vostro ultimo fine. Benedico il Corso
di Cultura - e voi o amabilissimo misericordioso Gesù, aprite il
v/ cuore - grazie mis. e benedizione.