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V055T020                                                                                V055P095


                                                    L A      M O R T E



                                                        ==    1    ==


      La morte - In sudore vultus tui - Pulvis es et in pulverem rever-

teris. ( Genesi 3. )

      Ritratto di un uomo da poco passato alla eternita'.

      Memorare novissima tua.


      L' opera della morte = Sei terra e in terra hai da ritornare: la

pena.

      Una persona appena spirata    quando comincia a marcire. - Ecco do-

ve Š arrivato quel superbo quel disonesto.

      All' udire la nuova della sua morte....    si faceva onore    ha lascia-

ta bene accomodata, chi piange - chi si rallegra, presto più non se

ne parlera'.


      Come voi nella morte de' vostri amici e parenti, anche i parenti

più stretti    -    entrano i vivi a far comparsa nella scena e ad occu-

pare i beni ed i posti dei morti - e dei morti?

      e in quella medesima stanza. -    E la nostra anima dove sara'.



                                              Nel    sepolcro


      San Giovanni Grisostomo    ecco che cosa e' il corpo dell' uomo:

un poco di polvere che volatizza ed Š portata via dal vento.

      Entrate nella sua stanza.



                                              Che faccio per l' anima?


      Nel ritratto della morte vedi te    stesso e quello che hai da di-

ventare. -    Pensa che tra pochi anni.

      Tutto ha da finire, - e se l' anima tua in morte si perdera' tut-

to sara' perduto per te. - San    Lorenzo    Giustiniani: considerati

come gi… morto, sapendo che dovrai necessariamente morire.

      Che vorresti aver fatto?    ora che sei vivo      il barcaiolo si mette

in coda alla barca.

      San    Bernardo:    guarda i peccati della gioventù    e abbine rosso-

re    i peccati della virilita', e piangi gli ultimi (sconforti ).

      San Camillo, Ficulnea, che farebbero? ed io?

      San    Bernardo: Dio non cerca fiori nè foglie, ma frutti    questo

tempo


                                                                                                V055P096


      Memorare novissima tua    -    Solum mihi superest    sepulcrum.

      La morte Š certa per tutti ed Š un ladro che ci spoglia di tutto.

( San Francesco    Borgia - + 1524 )    ricchezze, potenza, bellezza, pu-

tredine e vermi, imperatrice    Isabella a Granata


      Certezza    dove

      qual'è l' uomo che non vedrà la morte?    Morte morieris tu    Sta-

tutum est hominibus.

      si muore una volta sola - semel mori -    La danza macabra    - a

Lubecca - la    Cappella dei morti    -    la morte esercita il suo domi-

nio su tutti: mena tutti all' abisso della eternita'.

      dove sono tutti quei grandi?. Breve comparsa: periit memoria eo-

rum.


      Brevita' della vita    homo brevi vivens tempore

      su tutte le vie... pareggia tutte le erbe del prato -    breves

dies hominis sunt.

      gli alberi foglie - fiori - il sole - il fiume - il fumo - Quae

est vita vestra.

      Il ladro che si spoglia e porta via tutto.

      Davanti Fr. Borgia ( + 1524 ) a Granata Isabella    Diogene e Ales-

sandro ( + 323 a. Cr. ) rovistava in un mucchio di teschi = cerco

il teschio di    Filippo, tuo padre.


      Incertezza dell' ora -    Mozart    il celebre compositore di musica

tedesco    -    la    Messa funebre, lo avrebbe pensato?    domani sara' vi

vo ?

      Dove    moriremo?      Come    moriremo ?

      Prepararsi alla morte - Estote parati quia hora non putatis    I

Santi - S. Ilarione - S. Luigi G.

      Non differire la conversione - hodie si vocem domini. -

      Le tre giaculatorie - Miserere mei Deus - Tibi solo peccavi - Deus

propitius esto.

      Rapiat omnia deamon - vada tutto al diavolo.

      Nessuno vorra' fare una mala morte: mettetevi dunque: detestia-

mo i peccati    serviamo    Dio con fedelta' e perseveranza.

      Il moribondo che canta S. Francesco d' Assisi    morendo cantava

allegramente.

      Com' Š la vita e cos la morte.    Talis vita - la pianta


                                                                                                V055P097


                                                          ==    2    ==



      Morte certa - Statutum est hominibus semel mori    - morte mories

tu et non vives.

      La sola morte Š certa - tutti gli altri beni nostri sono incer-

ti. - E' certo se quel    bambino.

      Si resiste al fuoco, all' acqua, al ferro: si resiste alla poten-

za dei principi. -

      Un re di Francia - "con tutta la mia potenza non posso già ot-

tenere che la morte mi aspetti un' ora di più.

      Ha dunque da venire una settimana, un giorno un' ora sara' l' ul-

tima    in cui io e voi dovremo morire. -

      Chi Š cos pazzo da lusingarsi di non morire?    I buoi nell' ur-

ne degli eroi spengon la sete - Un mausoleo.

      Ma che pazzia è dunque sapere che si ha da morire e che dopo mor-

te ci ha da toccare un' eternita' di gaudii o di pene, e poi non pen-

sare ad aggiustare i conti e a prendere tutti quei provvedimenti e

quei mezzi per fare una buona morte.

      In ogni secolo tutto si rinnova - O mors bonum est judicium tuum.

      San    Carlo Borromeo -    teschio di morte.

      Card. Borromeo - anello - Ricordati che si muore -    Ancina = vec-

chio come tu sei, fui io = come io sono, sarai tu.


      Incertezza ora morte.

      Estote parati: Nihil certius morte, nihil incertius hora mortis.

      Cum metu et    tremore salutem vestram operamini.

      L' uomo dopo morte    -    Il corpo nel sepolcro.



                                                        ==    3    ==


      Memorare novissima tua etc.          La    morte

      Certezza della morte - Tutti - Statutum est hominibus semel mori

- pazzi.

      La danza macabra    -    Lubecca - Cappella    dei morti    -

Medio evo    -    Dove    sono? - periit memoria eorum.


                                                                                                V055P098


                                                        ===    4    ===



      E per i buoni? sono finiti gli stenti, le tribolazioni le perse-

cuzioni, le derisioni, - praetiosa in cospectu Domini    giustizia,

premio, gloria. - Euntes ibant et flebant.


      Sorella Morte, sapreste dirci fin d' ora che sara' di noi, dopo

morte, premio o castigo ?

      Qualis vita, finis ita ! Mors peccatorum pessima.

      Sorella Morte - abbiate pazienza, un favore.

      Sapreste suggerirci qualche mezzo, qualche buon consiglio per far

ci vivere bene? per farci riuscire a fare il bene e a schivare il

male?.    -


                                    Memento    mori!    M. M.

      vedi il corpo che s' incurva, i capelli bianchi, i denti che ca-

dono, la vista etc.

      Altro è saper morire, altro è ricordare la Morte.

      Santa Margherira da    Cortona - San Francesco Saverio - San Silve-

stro Abate =    quod ego fui tu es: quod ego sum tu eris! - Hodie

mihi, creas tibi.

      Meditare novissima tua et in aeternum non peccabis !

      Fuggite le occasioni - qui amat periculum in illo peribit - l' oc-

casione fa l' uomo ladro.

      Sono l' invincibile - la certezza - l' incertezza - l' imparzia-

le - l' Alfa e l' Omega -    il termine e il principio    della vita.

      Chi si ricorda di me sara' salvo.

      Quando Berta filava, tra le bestie avvenne questo fatto diplomatico

nel gran regno delle bestie.    Il leone, re delle bestie, es-

sendosi invecchiato e mal reggendosi in piedi per poter correre e

dare la caccia alle bestie minori, provvedersi il necessario alla

vita senza costo di fatica, si finse infermo e mandò una lettera a

tutto il regno animale.

      Dovete sapere, bestie tutte, che il vostro re, Sua    Maestà Leone

si trova malato    nel fondo della spelonca di cantalupa, dove aspet-

ta da voi una visita di riverente ossequio e di augurio per la gua-

rigione.

      un asino    un cane - e gli domandò notizie sulla sua salute    toc-

cami il polso - allunga la gamba destra e mentre ne conta le pulsa-

zioni, il leone lo afferra cogli artigli,    lo sbrana coi denti, se

lo mangia poco a poco e cos si fece passare la febbre dell' appeti-

to -    una pecora - poi un vitello, poi un bue, un cane un cavallo.

Il leone aveva sempre tavola pronta e ringraziava il suo ingegno.


                                                                                                V055P099


Arrivò la volpe - all' orlo della spelonca vede le pedate dell' asi-

no, della pecora, del cavallo del bue etc - tutte andavano in giù,

nessuna che veniva su.

      Cap - e invece di discendere al fondo, dall' orlo della spelonca

domanda:O Maestà    Leone, state meglio? -    Cala giù, vienmi a tastare

il polso.

      O maestà leone, troppa degnazione verso di me, troppo onore... -

parlate pure più piano - sento lo stesso.

      Cala giù - perchè questa insolenza? -    perchè non manchi la va-

rieta' -    vedo tutte le pedate che vanno giù, - io faccio le pedate

che vanno in su.

      Arrivederci: tu sei potente, ma io son furba, e certe volte la

furbizia vince la potenza. -


      Amici, al posto del leone, della sua tana, della sua lettera, -

mettete tutti i luoghi, i divertimenti, le persone    che vi furono

occasione di peccato.

      Se voi tornerete in quei luoghi, con quelle persone    vi metterete

nell' occasione e l' occasione fa il peccato - cadrete nel peccato -

fuggite le occasioni.



                                                        ==    5    ==


      Vi faccio parlare un altro predicatore.    Stamattina una fanciulla

di 15 anni.

      Chi è? - Š un predicatore che gira il mondo da tanti mila anni -

parla col silenzio e tutti lo capiscono - tutti lo conoscono: ha un

aspetto negro ruvido, nessuno verrebbe vederlo nŠ sentirlo, ma biso-

gna sentirlo per amore o per forza.

      Dove predica?    Da per tutto! nelle chiese, nelle case, negli Ospe-

dali, nelle strade, nelle valli, nei monti, nei tuguri etc    - di gior-

no di notte    ai vecchi, ai giovani, ai ricchi, ai poveri, etc. - e tut-

ti devono chinare il capo.    -    Chi è?    ce lo dice la sua figura - è

magra, scheletrica, uno scheletro:    ha in mano la falce.    Manzoni.

      Suo ufficio    falciare, falciare, falciare.

      Come si chiama?    Ego ero Mors tua    -    San Francesco d' Assisi la

chiama sorella    Morte.

      E' comparsa sulla terra per ordine di Dio:    Morte morieris tu! -

Abele - tutti.

      Statutum est hominibus semel mori. -    Io sono l' invincibile


                                                                                                V055P100


      Dottori, chirurgi, farmacisti - le fanno guerra, si lambiccano

il cervello, impallidiscono sui libri, per tenerla lontana.    Ma pre-

sto o tardi viene - E' invincibile!      Sono inutili tutti gli sforzi

gli studii, le esperienze, le congetture, le invenzioni di tutti

gli uomini.    Io sono l' invincibile !


      Sorella    Morte, siamo nel secolo delle scoperte, delle invenzio-

ni - il telefono, il telegrafo senza fili, la televisione - speria-

mo di trovare il segreto di non morire, lasciateci almeno questa

speranza!    Io sono la certezza !

      Tutto è incerto quaggiù, la vita, l' avvenire    è formato da un

intreccio di incertezze. - Salute, esito dei contratti, raccolti,

interessi partite    -    incerta povertà o agiatezza, sanita' o malat-

tie, vita lunga o vita corta, incerto l' appoggio degli amici e dei

potenti; ma niente è più certo della morte, di me: della morte. -

Antenati - tutti - grandi, piccoli, re, regine, capitani - "i buoi

nell' urne degli eroi spengon la sete".    Nil incertius hora mortis,

nil certius morte.

      E poi?    E poi?    e poi si muore.


      Sorella Morte, giacchè siete inesorabile    ditemi almeno: quando,

dove, in che modo moriremo ?

      Io sono la certezza e sono l' incertezza. - Estote parati    la

certezza quanto a venire - l' incertezza quanto al tempo, luogo e

modo.


      tempo? - posso arrivare stassera, stanotte, domani, in questo me-

se anno, fra 5 - 10 - 20 - 30 - 40 - 50 anni,    come posso venire in

questa settimana - arriverò quando a    Dio piace.

      Preparato o no - valigia - tempus non erit amplius.


      dove?    in casa o fuori, all' osteria o sul lavoro, nel sonno men-

tre peccate - con una malattia o all' improvviso

      tempo da far testamento da restituire o no? da ricevere i Sacra-

menti o no?


      come? - rottura d' una vena - una goccia di sangue - 8 figlie di

Castelnuovo - A Mussolini - D. Testone - Improvviso? subitanea?

      Aggiusterò poi tutto in punto di morte! qua hora non putatis.


      Sono imparziale - la falce - tutte le erbe    non guardo in faccia

a nessuno.


                                                                                                V055P101


      Usate riguardi - sono un prete, un padre di famiglia, sono il

sostegno, il conforto dei miei vecchi.

      Ma ho della roba, soldi, terreni, case: è imparziale: non guar-

da nè in faccia nè in saccoccia - nè    Papa, nè Vescovi, nè grandi o

potenti.


      Sorella    Morte: cosa succedera' ?

      descrizione d' un uomo da poco passato all' altra vita    e l' a-

nima.

      Alfa e Omega - il principio e il termine per ciascuno    al ladro

hai finito - usuraio - al ricco Epulone - al disonesto - all' in-

temperante al litigioso.

      Vi deve essere una giustizia    per l' uomo che vive    -    il prin-

cipio dei disinganni - della giustizia    - quae seminaverit homo

haec