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V055T025                                                                                V055P114


                                                    P A R A D I S O



                                  La vita eterna    ( S. Giov. XV )

                                                            ==    1    ==

      Paradiso - vado parare vobis locum    -    sentiamo che questo luogo

ci aspetta ce lo dice il cuore che non e' mai saziato dai beni di

quaggiu'    -    ce lo dice la ragione - chi fa bene trova bene, - chi

fa male etc.


      Che cos'e' il Paradiso? il godimento eterno di Dio: ogni bene,

niente male.

      San Paolo Ia Corinti)    - ne' occhio vide , ne' orecchio ud    ne'

intelletto, cio' che Dio ha...

      qui specchio e figura, - la' faccia a faccia.


      S. Teresa - per un' Ave  Maria - la nostra luce e' tenebra.

      S. Caterina da Siena dopo quelle magnifiche visioni    che aprirono

ai suoi sguardi un lembo del paradiso.

      Quanto durera'? per sempre, i secoli sono minuti.


      Bisogna meritarselo.    Servire fedelmente    Iddio

      buoni in Chiesa, in Casa, fuori di    Casa, al lavoro, da soli, in

compagnia d' altri, da per tutto.

      Ego sum resurrextio et vita.



                                                          ==    2    ==


      Che se la virtù qui non ha premio, perche' e' una valle di disin-

ganni, di ingratitudini e di pianto, - il vizio, poi, che qui non ha

sempre castigo, andra' per impunito?.

      Ah la scuola materialista, che vuol salvare una larva di virtù,

pur di non piegare alla fede, in quale labirinto, in quale assurdo

va a perdersi.

      No, vi e' un' altra vita per l' uomo, che pat in un mondo cos

ingiusto: quindi la somma ragionevolezza di aspirare ai beni    di

quella seconda vita: quindi un culto di amore di Dio e del prossi-

mo, un perpetuo aspirare a nobilitarsi con generosi sacrifizii.

                                                    - Pellico: Mie prigioni, c. III -


                                                                                                V055P115


      Nessuno, nessuno, io credo, vorrebbe soffrire senza un' altaa spe-

ranza: nessuno vorrebbe patire tutta la vita sulla terra per nulla.

      Che se la felicita' non la troviamo in noi la troveremo forse ne

gli altri, che poi scompaiono? No.

      La troveremo nella stima degli altri, nella gloria? No.

      E cos incerta la fama !


      E cos poco durevole !

      Non disse il divino Poeta :

      " La vostra nominanza etc.

                                                                ( Purg. XI )


      Vi deve essere una giustizia per l' uomo che vive in un mondo co-

 ingiusto.

      S. Luca (XVI) locus tormentorum "pianto e stridore di denti"

      il pianto esprime il dolore cocente per i beni perduti in eterno

- la beatitudine e Colui che ne e' la fonte

      stridor dentium - la disperazione rabbiosa di chi ha veduto sfug-

girsi tutto, e questo perche' ha voluto lui, mentre era cos facile

volere e ottenere il contrario

      verme che rode - e' il rimorso,    lo strazio della coscienza fuo-

co che non si spegne    fuoco eterno.

      la Divina    Commedia    Giudizio di    Michelangelo



                                                          ==    3    ==


      Ma tutti ne sono capaci?    Pochissimi !    Ci vuol altro per ottene-

re i sacrifici della virtù.

      Dite all' agricoltore

      Ora semina il tuo campo e coltiva la tua vigna, ma non pensare ne

alla tua messe ne' alla tua vendemmia.

      Dite all' operaio:    lavora alla officina ma non curarti della mer-

cede, logora la tua salute ma non pensare al guadagno e poi vedrete.

      Altro che la virtù essere disinteressata !

      Ma buon Dio! non siamo noi fatti per essere felici?    Il desiderio

della felicita' non ci preme, non c' incalza, non e' qui in fondo al

cuore, non e' il grido dell' anima di ogni giorno, di ogni momento ?

      E sentirete che risposta vi darebbe il soldato a cui si dicesse :

va, o soldato, battiti da eroe, muori, ma non pensare se la Patria

restera' sotto il tallone tedesco:    la virtù basta a se' stessa, an-

che la patria gema e sia serva, tu muori contento.


                                                                                                V055P116


      E penso che sarebbe tal risposta    da chiudere a certi signori

la bocca per sempre.


      E chi potra' soddisfare a questo desiderio, se non Dio?

      Che    sono gli uomini per appagarci ?

      Presentiamo a Dio le nostre lagrime, Egli e' il    Consolatore e

le tergera'!    Offriamogli le nostre pene, e le addolcira'.

      Ah sfortunati e doppiamente infelici quelli che patiscono e pati-

scono senza scopo e senza utilita': senza conforto e senza risorsa.

      Che e' mai quel po' di stima che gli uomini possono aver di noi,

se noi non viviamo di    Dio e non piaciamo a    Lui ?



                                                          ==    4    ==


Inebriabuntur ab ubertade domus tuae.

      L' unione con Dio: Oh quam bonus et suavis est Domine, spiritus

tuus !

      San Filippo - Catacombe.

      S. Teresa - S. Francesco d' Assisi    San    Lorenzo - Intra in gau-

dium Domini tui

      S. Simeone    vecchio di cento vent' anni inchiodato in croce -

cantava.

      Marco e Marcellino - martiri romani allegramente cantavano.

      e non era che una goccia della soavita'.    Le bricciole della men-

sa di    Dio.



      Et regni Eius non erit finis !

      Regnum meum, regnum omnium saeculorum

      Regnabunt in saecula saeculorum.    Haec requies mea !

      Mors ultra non erit. -    Tristitia vestra vertetur

      Euntes hibant et flebam -    Vitam illorum    aestimabamus    in-

saniam

      colle sue santissime mani Gesù tergera' le nostre lagrime.

      Oh felice penitenza !

      Si oblitus fuero tui Jerusalem, oblivioni detur dextera mea -

      Festinemus ingredi in illam requiem


      2 p.

      Ut edatis et bibatis mecum super mensam meam in regno meo.

      Qui biberit ex aqua non sitiet in aeternum.


                                                                                                V055P117


      Ego ero merces tua magna nimis.

      E' cio' che noi non possiamo capire: occhio mortale non vide, o-

recchio non ascolto': cuor di uomo non pote' immaginare le cose che

Dio prepara a coloro che lo amano.

      In Paradiso il beato lo vedra'    facie ad faciem    ma siccome la

nostra vista non potra' reggere

      Deus lux est = Teolog. lume di gloria lume di Dio.

      In lumine tuo videbimus lumen.

      Rischiarata, rinvigorita e quasi divinizzata l' anima    videbimus

eum sicuti est.

      Che sara'.    Pitagora ipotenusa    trova la dimostrazione dell' ipo-

tenusa.    Ecatombe 100 buoi.

      Archimede    scopre una verita' astrusa di fisica: salta fuori dal

bagno gridando: Eureca.    Perosi.

      Lo scoprimento di verita' naturali che e'

      Salomone si addormento' idiota, inesperto    gli    compare    Iddio

e si sveglia in un attimo un saggio, la sapienza di Salomone, di Ome-

ro di    Platone di Aristotele



                                                          ==    5    ==


      popolo ebreo per la speranza, terra promessa usc Egitto    entr•

mar Rosso.

      i gladiatori - corona d' alloro.

      se la speranza d' un bene fallace    d' un bene celeste ?

      I Santi ""tanto e'    il bene che m' aspetto --

      Davide: ho inclinato il mio cuore -    l' Apostolo:    ho stimato

tutto sterco.

      Sant' Ignazio = levava gli occhi al cielo: si disfaceva in la-

crime    ahi quanto mi comparisce fredda la terra.

      Il Cottolengo: brutta terra e bel Paradiso !


      Contempliamo il Paradiso, e prendiamo forza a correre e a perse-

verare, e coraggio.

      Quis dabit mihi pennas et volabo ?

      Mose' che fu sul Sinai    -    Pietro che fu sul Tabor.

      Paolo :    audivi arcana verba, quae non licet, quae non licet ho-

mini loqui.    ( San Luca )

      Ah vi e' Gesù Cristo - discorso: ultima cena.


                                                                                                V055P118


      Vos estis qui permansistis    mecum in tentationibus sicut disposuit

mihi pater meus    et ego dispono vobis regnum : ut edatis et

bibatis super monsam    meam    in regno meo.    Disposuit mihi Pater.....

dispono vobis regno ut editas et bibatis super mensam meam.


      Similitudine Regno    sul Monte bianco

      Regno - Regno e' fatto gia' = e' fatto apposta    dispono vobis

cielo e terra.

      Magnificientia opus ejus    -    la nuova Gerusalemme.

      Ecco la casa di Dio con gli uomini, non vi e' bisogno di sole.


      Quando la Regina Saba venne a    Gerusalemme, smarrisce lo spirito

- ud la sua prodigiosa sapienza.

      Maior est sapientia et opera tua quam rumor.

      Gerusalemme terrestre e celeste    -    fra il regno d' un uomo e

e quello di Dio    fra Cristo e Salomone. -    Ecce plusquam    Salomon

hic    entra l' anima - intra in gaudium Domini tui

      incontro dei parenti - Giaccobbe figlio Giuseppe 23 anni.

          Iam laetus moriar    -    Ascende superius.

      Regem in decore suo    Speciosus forma prae filiis hominim

      Et sic semper cum Domino erimus    -    Consolamini invicem in ver-

bis istis.



                                                            ==    6    ==


      Speranza d' un premio grande

      popolo ebreo - gladiatori - nostra guerra - operai officine -

commercanti scienziati.

      Ma che sono i    i beni di questo mondo? -    La speranza d' un bene

eterno - San Francesco d' Assisi - Sant' Ignazio di    Loiola - di-

staccare gli occhi dal cielo.

    AH quanto mi par sordida la terra se miro il cielo.

    S. Filippo = Paradiso! Paradiso.

    Beato Cottolengo = brutta terra bel    Paradiso.


      Chi ci fara' da guida?    Mose' che sul Sinai ne gustò un raggio

vela i raggi. -    PIETRO sul Tabor -    San Paolo al terzo cielo

      Auduvi arcana      verba quae non licet homini loqui.

      Gesù - che molte volte ne parlo'.


      Vos estis, qui permansistis mecum in tentetionibus meis, et ego

dispono vobis, -    sicut disponit mihi Pater    meus, regnum, ut eda-

tis et bibatis super mensam meam in regno meo.


                                                                                                V055P119


      Paradiso - Gesu' si adatta alla nostra debolezza    Regno - e' un

regno - dispono vobis regnum.    Regno della natura. Regno della glo-

ria.    San Giovanni Apocalisse    Gerusalemme celeste.

      Regina Saba - Major est sapientia et opera tua quam rumor quem

audivi - Beati viri tui et beati servi tui.

      Cristo e Salomone    ecce plus quam    Salomon hic.

      Ecco il Paradiso !    Giaccobbe e    Giuseppe 23 anni.

      Iam laetus moriar    che sara' in Paradiso?    Ascende superius.

      Patriarchi, profeti, vergini    canti    suoni.


      Magnificentia opus ejus, quam magnificata sum opera tua Domine

cielo    -    terra    -    ut editas et bibatis super mensam meam.

      Regni ejus non erit finis

      Regem in decore suo videbunt oculi mei.    -    Vedra'    Gesù Cristo.

      Speciosum forma prae filiis hominum facie ad faciem.

      Semper cum Domino erimus.    -    Consolamini invicem in verbis istis.


      II    Ut edatis et bibatis super mansam mea in regno meo.

      ad Abramo disse:    Ego ero merces tua magna nimis !

      Videbimus eum    sicuti est - Deus lux est! -    In lumine tuo    videbi-

mus lumen    lume di gloria, ""lume di Dio""


      lo scoprimento di qualche verita' ignota, astrusa, lungamente desi-

derata.    -    Pitagora la dimostrazione dalla ipotenusa - sacrifica la

ecatombe    ossia 100 buoi.

        Archimede Perosi    --

        Che se lo scoprimento di verita' naturali    che sara' veder Dio,

sapienza, bellezza    etc.

        Salomone si addormentò, gli comparve    Iddio e si sveglio' sapien-

tissimo.

        Altro che Salomone,    Platone, Aristotele, Cicerone --    intellet-

to, volomta', potenze tutte dell' anima - Inebriabuntur    ab ubertate

domus tuae. -    Similes erimus. -    Suavis Dominus universis !

        Oh quam    bonum et suavis est, Domine, spiritus tuus.

        San Filippo N.    Santa Teresa dardo serafini.

        Intra in gaudium Domini tui


                                                                                                V055P120


      Quam dilecta tabernacula tua, Domine virtutum!

      Tristitia vestra vertetur in gaudium.

      Davide altro non seppe dire se non che il    Paradiso e' un bene

troppo desiderabile.

      Cielo stellato    -    giorno e cielo    musiche e giardino -

      Absterget Deus omnem lacrimam ab oculis eorum.

      Non invidie non persecuzioni    -    si hodie tam dulce est flere

pro te quod erit gaudere de te ?

        Inebriabuntur ab ubertate domus tuae.


      S. Lorenzo    Martire - S. Simone vecchio di 120 anni.

      Marco e Marcellino; santi fratelli romani    legati e inchiodati

ai piedi ad un palo, cantavano !

      Una goccia di soavita' di paradiso    era bricciole.


      Regnum meum regnum omnium saeculorum.

      Haec requies mea. -    Mors ultra non erit, neque luctus neque do-

lor erit ultra.

      Gaudium vestrum nemo tollet a vobis -    Semper semper cun Domino

elmus.

      Imitiamo il mercante    perla    margarita evangelica.

      Beato S. Pietro d' Alcantara    -    S. Teresa -    Felice a peniten-

za.    -    Festinemus ingredi !

      Si oblitus fuero tui, Jerusalem, oblivioni detur dextera mea.

      la vista del cielo !


      S. Agostino -    Amico Severo    -    S. Gerolamo