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L'Inferno
4 Ottobre 1925.
Il ricco Epulone. Et ibunt hi in supplicium aeternum.(Mt.25,46.
Lazzaro -sepultus est in infernum -locus tormentorum.(Lc.16,28.)
Dove i sensi e tutte le potenze dell'anima avranno il loro tor=
mento, equanto più uno avrà in un senso offeso Dio,tanto più in
quel senso sarà tormentato.(Dante.)Per quae peccat quis,per haec
Vista. pur vista colle tenebre.L'Inferno è fossa chiusa. Non veder
lume in eterno. Il Conte Ugolino-il fuoco che sulla terra illu=
mina-il fuoco avrà solo l'ufficio di bruciare,e Alberto Magno-
dividerò lo splendore dal calore.
Fumo-Tenebrosa caligine-solo vedran la bruttezza degli altri dan-
natie dei diavoli che prenderanno forme orrende per spaventarli.
Odorato-chiuso con un cadavere fradicio.S.Bonaventura-se un
dannato -la puzza farebbe morire-pigiati - immobilità.
Udito -urli,pianti disperati-(nel manicomio di Roma.)
Fame -canina- sete=il ricco epulone- non basterebbe il mare.
(Ogni senso ha la sua pena d'Egitto. La pena del senso.)
S. Gerolamo:in uno igne omnia supplicia,ignis rationalis)
Nel giudizio ne fa menzione-"discedite a me maledicti-maledictio
in ignem aeternum.Il nostro fuoco è un ombra,dipinto ,Š freddo
-utilit…-pena.Fuoco da per tutto-come una fornace di fuoco.
Deh,non poteva stare sotto i piombi di Venezia-una scintilla di
fuoco.S.Gerolamo:nel fuoco saranno tutti i tormenti.
Del fuoco -Memoria-non c'è peggior tormento che ricordarsi del
tempo felice nella sventura.Tempo per salvarsi,speso per dannars
grazie,abuso"super flumina Babilonis,sedimus et flevimus.
Inteletto =il gran bene perduto -Paradiso e Dio-e non v'è più
rimedio-tutto è perduto per sempre!Per me si va nella città
dolente-Volontà:negata ogni cosa-tutto al contrario di ciò che
domanda e che aborre. Per un piacere da bestia_-Gionata figlio
di Saulle-paululum mellis.(Potenze ed ogni potenza il rimorso
vermis eorum-Esaù.)
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Del danno.Tutti avvolti dal velo tenebroso di questi sensi.
Tutte le pene sono un niente-L'essenza dell'inferno non le
pene del danno,l'aver perduto Dio.E'un bene infinito perduto
Il dannato lo capisce e ne ha una pena,in certo modo infinita.
L'anima nell'uscir da questa vita vede Gesù e si slancia,am
Š da Dio cacciata"faciem meam non videat.
Davide e Assalonne-o mi permetta di vederlo o mi dia la morte.
Filippo II-ad un grande che stava irriverente in chiesa disse:
non mi comparite pi— davanti.Fu tanta la pena che ne mor.
Se si chiede ad un dannato:perchè piangi?Perchè ho perduto il
mio Dio. Il dannato odierà e maledirà Dio-maledirà tutto e tutt
Ergo erravimus!Erravi-Caino-Erode-Giuda.
Beato Francesco di Girolamo-Napoli-donna Caterina-dove sei?
Fa penitenza.Chi sa che non sia l'ultima chiamata e che Dio
poi non ti abbandoni?
A poenis inferni ,libera nos,Domine.
(Descendamus viventes ne descendamus morientes.)