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Meditazioni sul Peccato
Castighi del peccato - 1 Ottobre 1925
Villa Moffa
== 1 ==
negli A n g e l i
Il non serviam - il primo peccato.
Creazione degli Angeli - La caduta - precipitati a guisa di fol-
gore. - Il fattoè di fede.
Chi li condanna? Dio!
E’ giustizia e non può punire più del giusto.
E’ misericordia e quindi punisce sempre di meno.
E’ sapienza - non stabilisce senza prudenza e consiglio.
E’ santità - non può operare per passione e meno rettamente.
quali perchè come quando la 3a parte.
E tuttavia - pun tanto severamente questi spiriti celesti che
con un peccato mortale deviarono dal loro fine.
dunque con ogni odio, con ogni orrore è da fuggirsi e abbominarsi
il peccato.
L' inferno è ancora acceso e arde anche per te. = Quel Dio vive,
ugualmente giusto, misericordioso, sapietne santo - anche per te -
Essi angeli - io uomo: um peccato, io tanti - peccato di pensie-
ro, noi tanti essi subito - noi dopo tanti perdoni.
II peccato -
Adamo ed Eva
Dio creò Adamo in uno stato di grazia, di sapienza e di giustizia
oroginale.
La storia - Chi? Chi sono? Qual'è la colpa? Quale fu la pena ?
tutti i mali della terra. -
Due cose sono somme al mondo = Sommo bene: Dio = Sommo male il
peccato ( S. Agostino )
Gesù si rivest dei nostri peccati = vedete lo strazio.
Vulneratus est propter iniquitates nostras: attritus est propter
scelera nostra - proprio Filio suo non pepercit Deus.
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III peccato
Un peccato particolare di uno che si è dannato per quello solo e
molti che si sono dannati per meno peccati dei nostri.
Chi pecca mortalmente offende una bontà infinita qual’è Dio, ed
è tanto meritevole d' esser punito, quanto Dio è degno d' essere a-
mato cioè infinitamente.
Millies Domine potuisses me damnare, si voluisses.
Noi sappiamo quel che facciamo. -
Non enim sciunt quid faciunt - Si cognovissent, nunquam cruci-
fixissent ( 1 Coro ) - Esaù - irrugit clamore magno, e noi ?
I Santi - S. Luigi - S. Stanislao Koska - S. Giuliana Falconieri -
svenivano al solo sentir nominare peccato. - San Gaetano Thiene -
venator animarum - mor.
San Giov. Grisostomo - esilio, confisca beni, prigionia, morte, -
niente = hic homo non timet nisi peccatum.
Danni che reca il peccato
Il peccato mortale - dà la morte all' anima - distrugge: i meri-
ti di tutte le opere buone fatte una tempesta sulla campagna.
Pensate che il dottissimo Suarez avrebbe data tutta la sua scien-
za per il merito di un' Ave Maria.
Isterilisce ogni bene e rende morte tutte le opere buone che si
fanno, che si vanno compiendo.
Mar Morto = Le opere buone che si fanno in peccato non sono pecca-
to, come pretendeva Lutero, ma a nulla giovano per l' altra vita non
sono di alcun merito per la vita eterna.
Apocalisse Scio opera tua: nomen habes quod vivas et mortuus es.
Oh quali gravi danni reca mai il peccato! = Omnis qui facit pecca-
tum servus est peccati - Via la libertà dei figli di Dio: servire
Deo regnare est.
Strazio tortura niente pace, Pax, pax, et non est pax, = Pax nul-
ta diligentibus legem tuam Domine -
Tollite jugum meum super voe et invenietis requem animabus vestris.
( Matt. XI.29 )
Dante
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== 2 ==
Il peccato mortale ( Malizia )
L' uomo vive più vite - la vita della grazia.
Libera nos a malo - male infinito - dice Sant' Agostino - Non ser-
viam.
E' una ribellione contro Dio - Dio creatore, padrone, Padre - Fa-
raone. San policarpo - se tu fai un solo peccato -
( 167 ) 80 anni - bruciato vivo.
La morte a non peccati.
San Luigi IX ( + 1270 ) E' un oltraggio - tetendit adversum
Deum manum suam.
Cristo e Barabba - i popoli adoratori del sole - in ipso eum vivi-
mus movemus et sumus.
E' un' ingratitudine - Absalon.
Filios enutrivi et exaltavi : ipsi autem spreverunt me.
Etiam tu, Brute, fili mi?
Quelli che peccano gravemente rursum crucificentes sibi-metipsum
Filium Dei - I giudei lo crocifissero una ves - tantas veces quan-
tas veces pecca mortalmente. S. Giovanni Grisostomo - Una res per-
timescenda peccatum: una cosa da temersi.
Propter pugillum hordei et fragmen panis.
Danni spirituali - Perdita della grazia.
Minuisti eum paulo minus ab angelis - Qui manet in charitate in
Deo manet et Deus in eo.
Una perdita fatta da Nerone deforme - Agrippina - un milione di
sesterzi - 2500 lire - mucchi d' oro su una tavola: glie li fece toc-
care con mano.
Oh se il peccatore comprendesse la perdita dell' immenso tesoro
che Š la grazia di Dio.
La perdita di tutte le buone opere. - Non può acquistare nessun
merito per la vita eterna.
La perdita di Esaù - irrugiit clamore magno.
Lutero e la perdita del cielo.
Danni temporali - Perdita della pace - non est pax - Una narra-
zione di Plutarco - Apollodoro scelleratezze - Ogni notte -
Il rimorso di Caino.
Lucifero - Le punizioni di Dio - nel cielo - nel Paradiso ter-
restre. - Videman Satanam
ai tempi di Mosè - Sodoma e Gomorra - Lo pun in Gesù Cristo.
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Viede quia malum et amarum est reliquisse Dominum Deum
tuum. S. Paolo I Cor. Auferte malum ex vobis ipsis - tanquam a
facie colubri fuge peccatum.
Berengario I ( + 924 ) Re d' Italia Flamberto pochi giorni. Flam-
berto
i beni? - esilio - carcere - un peccato.
== 3 ==
Peccato mortale ( effetti )
Tutti piangono - valle di lacrime - ma chi piange per i peccati
commessi? Il peccato è la vera disgrazia. Effetti.
Danni spirituali -
Perdita della grazia - Bellezza dell' anima in grazia di Dio - abi-
tazione di Dio, partecipe della divina natura ( S. Pietro ).
Sua bruttezza - S. Filippo N. - Perdita fatta da Nerone.
Perdita dei meriti - un incendio - un uragano - un ladro - una
tempesta che affondi un...... - Non recordabuntur -
Impotenza a meritare - Le opere buone non giovano per la vita e-
terna.
La schiavitù Abbandono - in potere del demonio.
L' Imperatore romano Valeriano ( + 253 ) perseguita i cristiani -
- vinto da Sapore, re dei Persi - schiavo di Sapore - vestito -
" adesso sei mio ! "
Morte dell' anima. - Dio - Tolstoi - Senza Dio - Nomen habes quod
vivas et mortus es.
La perdita del cielo - La perdita di Esaù - Lutero e la perdita
del cielo.
Danni temporali
La perdita della pace - Non est pax - Narrazione di Plutarco
( Apollodoro straziato - il rimorso di Caino.
La punizione del peccato - le paure di Nerone (+ 68 d. Cristo )
Svetonio lo Storico.
Negli Angeli in Adamo ed Eva - Noè - Sodoma e Gomorra - in Xsto
Scito et vide quia malum et amarum est peccatum.
Auferte malum ex vobis - fuggite il peccato: tanquam a facie co-
lugri. - Qui faciunt peccatum hostes sunt animae suae - Esaminiamo-
ci - Detestiamo - Miserere mei Deus, recigitabo tibi annos meos in
amaritudine.
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== 4 ==
P e c c a t i
Penitenza - Rosario - Meditazione - lettura spirituale - Ufficio -
Messe sacrileghe e senza apparecchio e ringraziamento - Corrisponden
za - Scuola - Studio - Mancanza di aiuto ai Chierici, ai giovani. -
Non pagare per negligenza di riscuotere - letture dei giornali peni-
tenza - Milano - Confessore - lettura dei libri -
applicazioni di Messe - Rubrica - liturgia - orazioni - mormorazio-
ni - mancanza di dolore - finzione del bene - modo di confessare gli
altri - non ottemperare per debolezza essere causa di continuare
nel peccato - dormire.
Sinodo e lettere pastorali - giudizii sulle disposizioni vescovi-
li. - Simpatie - Affezioni castita' - bugie gravi - dormire molto -
ubriachezza e mangiare tanto - intemperanza - vanita' - amor proprio
- gola - perdi tempo - lasciar perdere tempo... accidia - rimprove-
ri immeritati - furia - mortificare la gente - predica senza apparec
chio - - dispiaceri ai confratelli e loro abbandono - alla famiglia
- divagazione durante gli Esercizii. giuramenti falsi - confessare
Sacerd. in punto di morte e assolvere.... irascibilit… gravi e scan-
dalose - ignoranza nella teologia.
== 5 ==
Percotiamoci il petto e guardiamo a Gesù Crocifisso: Signore,
perdonateci!
Sono i nostri peccati, che hanno scatenata questa guerra.
Rivolgiamoci alla Madonna: Maria SS. ci può salvare!
Parce, Domine, Parce populo tuo, ne in aeternum irascaris nobis.
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== 6 ==
Il peccato mortale -- 19 Agosto 1923
Daniele in Babilonia - ecce quem colebatis !
Parole di Geremia profeta "Scito et vide, quia malum et amarum
est reliquisse te Dominum Deum tuum. -
Delicta quis intelligit ?
S. Tommaso - aiutiamoci colla regola.
Chi è questo Dio contro cui te la prendi -
Omnes gentes quasi non sint, sic sunt coram eo.
Come lo descrive Daniele - assiso su un trono altissimo di fiam-
me il trono, fuoco il seggio, fuoco sgabbello dei piedi fuoco le
ruote su cui s' aggira: un fiune di fuoco esce e si spande innanzi
a lui - le vestimenta candide, capelli, la barba - milioni di angeli.
E' il re immortale dei secoli: la sua potenza Š infinita: la sua
sapienza e bontà sono infinite.
Ora questo Dio ci ha cavato dal nulla ci dà la legge.
E noi? Quis est Deus ut audiam vocem eius - Via i vincoli della
legge - Confregisti jugum meum, rupisti vincula mea et dixisti: non
serviam.
Contempserunt judicia mea, spreverunt me - In manus eius state-
ra dolosa - cosa ci si mette sulla bilancia? Cristo e Barabba.
la passione il suo Dio - la bestia delle sette teste.
Dereliquerunt fontem aquae vivae et foderunt sibi cisternas dis-
sipatas.
Tetendit adversum Deum manum suam. Quid feci tibi aut in quo con-
tristati te? - Rursum crucifigentes Filium Dei.
Eras templum Dei vivi, eras sporsa Christi, eras habitacu-
lum Spiritus Sancti. - Oh Dio che cambiamento fatale !
Luthere Luthere, qualem patriam perdidisti !
Esaù - irrugit clamore magno! - Animi impiorum breviabuntur ini-
quos odio habui ! - Non est pax impiis !
peccato sommo male
ingiuria fatta a Dio Creatore - strapazzo usato a Dio Padre - ri-
crocifissione a Gesù Cristo Redentore. - Ci spoglia della grazia
santificante della figliolanza di Dio del diritto alla eredità del
paradiso. - amarum = rei dell' inferno - rimorsi di coscienza. -
ci spoglia dei meriti di Gesù Cristo e delle suo buone opere: ci
avvilisce alla condizione dei bruti: ci assogetta a mille temporali
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castighi - ci affretta il sommo di tutti la morte. -
San Gaetano a Napoli peccati d' una sollevazione - si ammalò
di dolore e mor. - San Stanislao Koska, Santa Giuliana Falco-
nieri svenivano al solo sentir nominare peccato.
Gesù auda sangue alla vista dei peccati: Factus est sudor ejus
sicut guttae sanguinis decurrentis in terram.
Peccati d' immondi pensieri, di ree compiacenze, di malvagi de-
siderii, di rancori, di invidie di giudizii temerarii - peccati
di discorsi, di mormorazioni.
== 7 ==
Daniele - Babilonia -
Malizia - bruttezza - mostruosita' del peccato.
Davide : Delicta, quis intelligit? Bisognerebbe comprendere
chi è Dio! da San Tommaso
Un' ingiuria è tanto maggiore - contadini - un generale - un re
Papa - Bonifacio VIII.
Dio! Daniele: seduto su un trono di fuoco - candide come nevi
le sue vesti, i suoi capelli bianchi come la lana monda, simbolo
della eternità: mille milioni di angeli gli fanno corona.
Egli Š il re immortale dei secoli: la sua potenza è infinita.
E tu chi sei? pulvis et umbra sumus !
L' Alfieri nel Saul dice: "Re della terra sei? "polve sei!
Tetendit adversum Deum manum suam. - Quis est Deus ut audiam
vocem eius ?
Quid feci tibi, aut in quo contristavi te? Responde mihi.
Etiam tu, Brute, fili mi ?
di Lutero si dice che qualche volta di notte guardando il
cielo, con sentimento di disperazione dicesse: Luthere, Luthere,
qualem patriam perdidisti !
E' sommo male - perchè è un' ingiuria fatta a Dio creatore ol-
traggio a Dio Padre una ricrocifissione a Dio Figlio.
Rursum crucifigentes Filium Dei ( Paolo Hebr. ) è un calpe-
stare la grazia dello Spirito Santo e perdere dei meriti di Ge-
sù Cristo e delle opere buone.
G. Cr. Paolo ( 2 cor. ) Pro nobis peccatum fecit
aveva impresso in lui il sigillo della sua somiglianza - signa-
culum simillitudinis - factum est proelium magnum -
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Deus Angelis suis non percepit -- sicut fulgur --
Videbam Satanam de coelo cadentem - Et ecce magnum -- et
cauda eius trahebat tertiam partem stellarum ( Ap. 2 )
""Proprio filio non pepercit"".
San Bernardo: Agnosu o homo quam gravia sunt vulnera pro qui-
bus necesse fuit Cristum Dominum vulnerari !
Iniquitates meae miltiplicateae sunt super capillos capitis mei.
Da mihi cor contritum et humiliatum: da mihi gratiam lacrima-
rum.
== 8 ==
La gravita' del peccato - dal castigo. -
Negli Angeli - Chi li condannò a tale e tanto suplizio ?
Dio - Giustizia - Misericordia - sapienza - santità infinita.
Quali? i principi del cielo, gli assistenti al suo trono, le
più belle e più intelligenti creature e tanti di numero, e si emi-
nenti di grado.
Oh Dio! per un unico peccato - per il primo e di solo pensiero.
Come li punì? con una pena somma per intensione - eterna per du-
rata - infinita per danno.
Quando li pun? Nel tempo in cui non era preceduto ancora alcun
esempio di castigo.
Oh orrenda cosa che deve essere il peccato ! Odio al peccato =
fuggilo con orrore = abbominazione al peccato - piangere i peccati
con intenso dolore, fuggirli con orrore.
Nei primi Progenitori e in noi - condannati a morte -
esiliati dal paradiso terrestre, maledetta la terra - i danni si
trasfusero a tutte le umane generazioni.
2) Tutti i mali fisici e morali che furono, sono e saranno nel mon-
do - tutti sono in pena del peccato.
3) Gesù farsi uomo, patire, morire in croce e ciò per soddisfare
alla divina giustizia.
Videbam Satanam sicut fulgur de coelo cadentem
cauda eius trahebat tertiam partem stellarum coeli
Signaculum similitudinis - Factum est praelium magnum in coelo
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pel peccato dell' uomo. - Nè le virtù dei Santi, nè i pregi de-
gli spiriti beati.
Concludi :
1) che essendo il peccato un male maggiore di tutti i mali del
mondo - tutti si debbomo tollerare piuttosto che peccare.
II) Che se Gesù solo potŠ cancellarlo, è certo il più grave e
abbominevole di tutti i mali.
III) Che se Dio non perdonò al Suo Figlio Unigenito, perchè si
fece mallevadore per l' uomo, come punira' l' uomo che Š il vero
colpevole, il vero reo del peccato ?
prima d' incenerir Sodoma ne trattò con Abramo.
Prima di Gerusalemme mandò i profeti.
proprio Filio non pepercit.