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V055T030                                                                                V055P143


                                                  Meditazioni sul    Peccato



                                          Castighi del peccato    -      1 Ottobre 1925

                                                                                              Villa Moffa



                                                            ==    1    ==

                                                    negli    A n g e l i



      Il non serviam -    il primo peccato.

      Creazione degli Angeli - La caduta -    precipitati a guisa di fol-

gore. - Il fattoè di fede.

      Chi li condanna? Dio!

      E’ giustizia e non può punire più del giusto.

      E’ misericordia e quindi punisce sempre di meno.

      E’ sapienza - non stabilisce senza prudenza e consiglio.

      E’ santità - non può operare per passione e meno rettamente.

      quali    perchè    come    quando la 3a parte.

      E tuttavia -    pun tanto severamente questi spiriti celesti che

con un peccato mortale deviarono dal loro fine.

      dunque con ogni odio, con ogni orrore è da fuggirsi e abbominarsi

il peccato.

      L' inferno è ancora acceso e arde anche per te. = Quel Dio vive,

ugualmente giusto, misericordioso, sapietne santo - anche per te -

      Essi angeli - io uomo: um peccato, io tanti - peccato di pensie-

ro, noi tanti    essi subito - noi dopo tanti perdoni.


                                                      II peccato -

                                                      Adamo ed Eva


      Dio creò Adamo in uno stato di grazia, di sapienza e di giustizia

oroginale.

      La storia - Chi? Chi sono?  Qual'è la colpa? Quale fu la pena ?

      tutti i mali della terra. -

      Due cose sono somme al mondo =    Sommo bene: Dio = Sommo male il

peccato ( S. Agostino )

      Gesù si rivest dei nostri peccati = vedete lo strazio.

      Vulneratus est propter iniquitates nostras: attritus est propter

scelera nostra    -    proprio Filio suo non pepercit Deus.


                                                                                                V055P144


                                                        III    peccato


      Un peccato particolare di uno che si è dannato per quello solo e

molti che si sono dannati per meno peccati dei nostri.

      Chi pecca mortalmente offende una bontà infinita qual’è Dio, ed

è tanto meritevole d' esser punito, quanto Dio è degno d' essere a-

mato cioè infinitamente.

      Millies Domine potuisses me damnare, si voluisses.


      Noi sappiamo quel che facciamo. -

      Non enim sciunt quid faciunt    -    Si cognovissent, nunquam cruci-

fixissent ( 1 Coro ) -    Esaù - irrugit clamore magno, e noi ?


      I Santi - S. Luigi - S. Stanislao Koska - S. Giuliana Falconieri -

svenivano al solo sentir nominare peccato. -    San Gaetano Thiene -

venator animarum - mor.

      San Giov. Grisostomo - esilio, confisca beni, prigionia, morte, -

niente = hic homo non timet nisi peccatum.



                                                      Danni che reca il peccato


      Il peccato mortale - dà la morte all' anima    - distrugge: i meri-

ti di tutte le opere buone fatte    una tempesta sulla campagna.

      Pensate che il dottissimo Suarez avrebbe data tutta la sua scien-

za per il    merito    di un' Ave Maria.

      Isterilisce ogni bene e rende morte tutte le opere buone che si

fanno, che si vanno compiendo.

      Mar Morto = Le opere buone che si fanno in peccato non sono pecca-

to, come pretendeva Lutero, ma a nulla giovano per l' altra vita non

sono di alcun merito per la vita eterna.


      Apocalisse    Scio opera tua: nomen habes quod vivas et mortuus es.

      Oh quali gravi danni reca mai il peccato! = Omnis qui facit pecca-

tum    servus est peccati - Via la libertà dei figli di Dio: servire

Deo regnare est.


      Strazio tortura    niente pace, Pax, pax, et non est pax, = Pax nul-

ta diligentibus legem tuam Domine -

      Tollite jugum meum super voe et invenietis requem animabus vestris.

                                                                                      ( Matt. XI.29 )

      Dante


                                                                                                V055P145


                                                                  ==    2    ==


                                        Il peccato mortale ( Malizia )



      L' uomo vive più vite -    la vita della grazia.

      Libera nos a malo - male infinito - dice Sant' Agostino - Non ser-

viam.

      E' una ribellione contro Dio - Dio creatore, padrone, Padre - Fa-

raone.    San policarpo - se tu fai un solo peccato -

                  ( 167 ) 80 anni - bruciato vivo.

      La morte a non peccati.

      San Luigi IX ( + 1270 ) E' un oltraggio -    tetendit adversum

Deum manum suam.

      Cristo e Barabba - i popoli adoratori del sole - in ipso eum vivi-

mus movemus et sumus.

      E' un' ingratitudine -    Absalon.

      Filios enutrivi et exaltavi : ipsi autem spreverunt me.

      Etiam tu, Brute, fili mi?

      Quelli che peccano gravemente rursum crucificentes    sibi-metipsum

Filium Dei - I giudei lo crocifissero    una ves    -    tantas veces quan-

tas veces pecca mortalmente.    S. Giovanni Grisostomo    -    Una res per-

timescenda peccatum: una cosa da temersi.

      Propter pugillum hordei et fragmen panis.

      Danni spirituali - Perdita della grazia.

      Minuisti eum paulo minus ab angelis - Qui manet in charitate in

Deo manet et Deus in eo.

      Una perdita fatta da Nerone    deforme    -    Agrippina - un milione di

sesterzi - 2500 lire -    mucchi d' oro su una tavola: glie li fece toc-

care con mano.

      Oh se il peccatore comprendesse la perdita dell' immenso tesoro

che Š la grazia di Dio.

      La perdita di tutte le buone opere. - Non può acquistare nessun

merito per la vita eterna.

      La perdita di Esaù - irrugiit clamore magno.

      Lutero e la perdita del cielo.


      Danni    temporali - Perdita della pace - non est pax - Una narra-

zione di    Plutarco -    Apollodoro    scelleratezze - Ogni notte -

Il rimorso di    Caino.

      Lucifero    -  Le punizioni di Dio - nel cielo - nel    Paradiso ter-

restre.    -    Videman    Satanam

      ai tempi di    Mosè - Sodoma e Gomorra - Lo pun in    Gesù Cristo.


                                                                                                V055P146


      Viede quia malum et    amarum est reliquisse Dominum Deum

tuum.    S. Paolo I Cor.    Auferte malum ex vobis ipsis - tanquam a

facie colubri fuge peccatum.


Berengario I ( + 924 ) Re d' Italia    Flamberto    pochi giorni. Flam-

berto

      i beni? - esilio - carcere -    un peccato.



                                                              ==    3    ==


                                                Peccato mortale    ( effetti )


      Tutti piangono - valle di lacrime - ma chi piange per i peccati

commessi? Il peccato è la vera disgrazia. Effetti.


      Danni spirituali -

      Perdita della grazia - Bellezza dell' anima in grazia di Dio - abi-

tazione di Dio, partecipe della divina natura ( S. Pietro ).

      Sua bruttezza - S. Filippo N. - Perdita fatta da    Nerone.

      Perdita dei meriti - un incendio - un uragano - un ladro -    una

tempesta    che affondi un...... - Non recordabuntur -

      Impotenza a meritare - Le opere buone non giovano per la vita e-

terna.

      La schiavitù    Abbandono - in potere del demonio.

      L' Imperatore romano Valeriano ( + 253 ) perseguita i cristiani -

- vinto da Sapore, re dei Persi - schiavo di Sapore - vestito -

" adesso sei mio ! "


      Morte dell' anima. - Dio - Tolstoi - Senza Dio - Nomen habes quod

vivas et mortus es.

      La perdita del cielo - La perdita di Esaù - Lutero e la perdita

del cielo.


      Danni temporali

      La perdita della pace - Non est pax - Narrazione di Plutarco

( Apollodoro straziato - il rimorso di Caino.

      La punizione del peccato - le paure di    Nerone    (+ 68 d. Cristo )

Svetonio lo Storico.

      Negli Angeli in Adamo ed Eva - Noè - Sodoma e    Gomorra - in Xsto

      Scito et vide quia malum et amarum est peccatum.

      Auferte malum ex vobis - fuggite il peccato: tanquam a facie co-

lugri. -    Qui faciunt peccatum hostes sunt animae suae - Esaminiamo-

ci - Detestiamo - Miserere mei Deus, recigitabo tibi annos meos in

amaritudine.


                                                                                                V055P147


                                                          ==    4    ==


                                                        P e c c a t i


      Penitenza - Rosario - Meditazione - lettura spirituale - Ufficio -

Messe sacrileghe e senza apparecchio e ringraziamento - Corrisponden

za - Scuola - Studio - Mancanza di aiuto ai    Chierici, ai giovani.    -

Non pagare per negligenza di riscuotere - letture dei giornali    peni-

tenza - Milano - Confessore - lettura dei libri -

applicazioni di    Messe - Rubrica - liturgia - orazioni - mormorazio-

ni - mancanza di dolore - finzione del bene - modo di confessare gli

altri - non ottemperare    per debolezza essere causa di continuare

nel peccato - dormire.

      Sinodo e lettere pastorali - giudizii sulle disposizioni vescovi-

li. - Simpatie - Affezioni    castita' - bugie gravi - dormire molto -

ubriachezza e mangiare tanto - intemperanza - vanita' - amor proprio

- gola - perdi tempo -    lasciar perdere tempo... accidia - rimprove-

ri immeritati - furia - mortificare la gente - predica senza apparec

chio - - dispiaceri ai confratelli e loro abbandono - alla famiglia

- divagazione durante gli Esercizii.    giuramenti falsi - confessare

Sacerd. in punto di morte e assolvere.... irascibilit… gravi e scan-

dalose - ignoranza nella teologia.



                                                            ==    5    ==


      Percotiamoci il petto e guardiamo a    Gesù Crocifisso: Signore,

perdonateci!

      Sono i nostri peccati, che hanno scatenata questa guerra.

      Rivolgiamoci alla    Madonna: Maria SS. ci può salvare!


      Parce, Domine, Parce populo tuo, ne in aeternum irascaris nobis.


                                                                                                V055P148


                                                        ==    6    ==



                  Il peccato    mortale    --        19 Agosto 1923




      Daniele in    Babilonia - ecce quem colebatis !

      Parole di Geremia profeta "Scito et vide, quia malum et amarum

est reliquisse te Dominum Deum tuum. -

      Delicta quis intelligit ?

      S. Tommaso - aiutiamoci colla regola.

      Chi è questo Dio contro cui te la prendi -

      Omnes gentes quasi non sint, sic sunt coram eo.

      Come lo descrive    Daniele - assiso su un trono altissimo di fiam-

me il trono, fuoco il seggio, fuoco sgabbello dei piedi    fuoco le

ruote su cui s' aggira:    un fiune di fuoco esce e si spande    innanzi

a lui - le vestimenta candide, capelli, la barba - milioni di angeli.

      E' il re immortale dei secoli: la sua potenza Š infinita: la sua

sapienza e bontà sono infinite.

      Ora questo Dio ci ha cavato dal nulla    ci dà    la legge.

      E noi? Quis est Deus ut audiam vocem eius -    Via i vincoli della

legge - Confregisti jugum meum, rupisti vincula mea et dixisti: non

serviam.

      Contempserunt judicia mea, spreverunt me -    In manus eius    state-

ra dolosa    -    cosa ci si mette sulla bilancia?    Cristo e Barabba.

la passione il suo Dio - la bestia delle sette teste.

      Dereliquerunt fontem aquae vivae et foderunt sibi cisternas dis-

sipatas.

      Tetendit adversum Deum manum suam.    Quid feci tibi aut in quo con-

tristati te?    -    Rursum crucifigentes Filium    Dei.

      Eras templum    Dei vivi, eras sporsa Christi, eras habitacu-

lum Spiritus Sancti. -    Oh Dio che cambiamento fatale !

      Luthere Luthere, qualem patriam perdidisti !

      Esaù -    irrugit clamore  magno! -    Animi impiorum breviabuntur    ini-

quos odio habui !    -    Non est pax impiis !


      peccato sommo male

      ingiuria fatta a Dio Creatore    - strapazzo usato a Dio Padre - ri-

crocifissione a Gesù Cristo Redentore.    -    Ci spoglia della grazia

santificante    della figliolanza di Dio del diritto alla eredità del

paradiso. -    amarum = rei dell' inferno - rimorsi di coscienza. -

ci spoglia dei meriti di    Gesù    Cristo e delle suo buone opere: ci

avvilisce alla condizione dei bruti: ci assogetta a mille temporali


                                                                                                V055P149


castighi - ci affretta il sommo di tutti la morte. -

      San Gaetano a Napoli    peccati d' una sollevazione - si ammalò

di dolore e mor.    -    San Stanislao Koska, Santa    Giuliana    Falco-

nieri svenivano al solo sentir nominare peccato.

      Gesù auda sangue alla vista dei peccati: Factus est sudor ejus

sicut guttae sanguinis decurrentis in terram.


      Peccati d' immondi pensieri, di ree compiacenze, di malvagi de-

siderii, di rancori, di invidie    di giudizii temerarii - peccati

di discorsi, di mormorazioni.



                                                        ==    7    ==


      Daniele - Babilonia -

      Malizia - bruttezza - mostruosita' del peccato.

      Davide :    Delicta, quis intelligit?    Bisognerebbe comprendere

chi è Dio!    da San Tommaso

      Un' ingiuria è tanto maggiore - contadini - un generale - un re

Papa - Bonifacio VIII.

      Dio!    Daniele: seduto su un trono di fuoco - candide come nevi

le sue vesti, i suoi capelli bianchi come la lana monda, simbolo

della eternità: mille milioni di angeli gli fanno corona.

      Egli Š il re immortale dei secoli: la sua potenza è infinita.


      E tu chi sei? pulvis et umbra sumus !

      L' Alfieri nel Saul dice: "Re della terra sei? "polve sei!

      Tetendit adversum Deum manum suam. - Quis est Deus ut audiam

vocem eius ?

      Quid feci tibi, aut in quo contristavi te?    Responde mihi.

      Etiam tu, Brute, fili mi ?

      di    Lutero si dice    che qualche volta di notte guardando il

cielo, con sentimento di disperazione dicesse:    Luthere, Luthere,

qualem patriam perdidisti !

      E' sommo male - perchè è un' ingiuria fatta a Dio creatore    ol-

traggio a Dio Padre    una ricrocifissione a Dio Figlio.

      Rursum crucifigentes Filium Dei ( Paolo Hebr. )    è un calpe-

stare la grazia dello    Spirito    Santo    e perdere dei meriti di Ge-

sù    Cristo e delle opere buone.


      G. Cr. Paolo ( 2 cor. ) Pro nobis peccatum fecit

      aveva impresso in lui il sigillo della sua somiglianza -    signa-

culum    simillitudinis    -    factum est proelium magnum    -


                                                                                                V055P150


      Deus Angelis suis non percepit -- sicut fulgur    --

      Videbam Satanam    de coelo cadentem -    Et ecce    magnum    -- et

cauda eius trahebat tertiam partem stellarum ( Ap. 2 )


      ""Proprio filio non pepercit"".

      San    Bernardo: Agnosu o homo quam gravia sunt vulnera pro qui-

bus necesse fuit Cristum Dominum vulnerari !

      Iniquitates meae miltiplicateae sunt super capillos capitis mei.

      Da mihi cor contritum et humiliatum: da mihi    gratiam    lacrima-

rum.



                                                        ==    8    ==


      La gravita' del peccato    -    dal castigo. -

      Negli    Angeli - Chi li condannò a tale e tanto suplizio ?

      Dio - Giustizia -    Misericordia - sapienza - santità infinita.

      Quali?    i principi del cielo, gli assistenti al suo trono, le

più belle e più intelligenti creature e tanti di numero, e si emi-

nenti di grado.

      Oh Dio!    per un unico peccato - per il primo e di solo pensiero.


      Come li punì?    con una pena somma per intensione - eterna per du-

rata - infinita per danno.

      Quando li pun?    Nel tempo in cui non era preceduto ancora alcun

esempio di castigo.

      Oh orrenda cosa che deve essere il peccato !    Odio al peccato =

fuggilo con orrore = abbominazione al peccato - piangere i peccati

con intenso dolore, fuggirli con orrore.


      Nei primi Progenitori e in noi - condannati a morte -

esiliati dal paradiso terrestre, maledetta la terra - i danni si

trasfusero a tutte le umane generazioni.

2) Tutti i mali fisici e morali che furono, sono e saranno nel mon-

do - tutti sono in pena del peccato.

3) Gesù farsi uomo, patire, morire in croce    e ciò per soddisfare

alla divina giustizia.


      Videbam Satanam sicut fulgur de coelo    cadentem

      cauda eius trahebat tertiam partem stellarum    coeli

      Signaculum similitudinis - Factum est praelium    magnum in coelo


                                                                                                V055P151


      pel peccato dell' uomo. -    Nè le virtù dei Santi, nè i pregi de-

gli spiriti beati.


      Concludi :

      1) che essendo il peccato un male maggiore di tutti i mali del

mondo - tutti si debbomo tollerare piuttosto che peccare.

      II) Che se    Gesù solo potŠ cancellarlo, è certo il più grave e

abbominevole di tutti i mali.

      III) Che se    Dio non perdonò al Suo Figlio Unigenito, perchè si

fece mallevadore per l' uomo, come punira' l' uomo che Š il vero

colpevole, il vero reo del peccato ?


      prima d' incenerir Sodoma ne trattò con Abramo.

      Prima di    Gerusalemme mandò i profeti.

      proprio Filio non pepercit.