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- Esercizii Spirituali alle Suore -
22 luglio 1924.
SPIRITO DI PIETA'
Mi raccomando alla Vergine perchè renda la mia parola feconda di
generose e sante risoluzioni. L' attività nostra e i suoi pericoli.
Spirito di iniziativa e di attivita', campo vastissimo. Mai: ba-
sta Anime! Anime! prova di vitalità e di protezione del cielo, il cuo-
re si apra e più liete speranze.
l' elogio di benevoli, maligne insinuazioni d' invidiosi, arte sa-
tanica di avversari per ostacolare la nostra provvidenziale missione
certo se ne parla e se ne esagera.
Tuttavia, parlandovi col cuore alla mano, vi confesso che non posso
difendermi dal doloroso pensiero e dal timore che questa vantata at-
tivita' dei figli della Divina Provvidenza, questo zelo che finora
fu inacessibile ad ogni scoraggiamento, questo caldo entusiasmo fino
qui sostenuto da continui felici successi, abbiano a venir meno ove
non siano fecondati, purificati, e santificati da una vera e soda pie-
ta'.
E' un pericolo: fin dall' anno scorso: mettiamoci in guardia, on-
de evitarlo.
Idea giusta della pieta'. Pietas. Parola latina per indicare sovra-
tutto l' amore, la venerazione, l" assistenza che un figlio deve ai
suoi genitori. Pietas erga patriam, erga parentes. Il pio Enea, era
il più bell' elogio che si facesse ad un giovane dire che aveva gran-
de pieta' verso i genitori.
Ma questa parole prese nel linguaggio della Chiesa un significato
molto più nobile e sublime; significò il complesso di tutto quegli at-
ti onde un cristiano onora Iddio considerandolo come Padre.
Differenza tra la virtù di religione e la pieta'.
La pieta ci fa onorare Dio non solo come Creatore ma ancora come
dolcissimo Padre.
Non è più culto ufficiale ma tenerissimo affetto, delicatezza pro-
fonda che è l' essenza della religione: uno dei più preziosi doni del
lo Spirito Santo è la pieta', e secondo San Paolo la sorgente d' ogni
grazia e benedizione per la vita presente e per la futura.
S. Agostino chiama la pieta': summi orginis pius sensus, dulcis
affectum devotus famulatus = un pio sentimento della nostra altissi-
ma origine, un dolce affetto una spontanea generosa servitù = sicchè
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come la carita' è la regina delle virtù cos la devozione è il fiore
della carita' e la pietà è il fiore della divozione poichè rende fi-
gliale e affettuoso il servizio di Dio ed è quanto di più soave e su-
blime vi è nella religione.
E' la pieta' che regola saggiamente le nostre relazioni con Dio
e che santifica le nostre attinenze con il prossimo.
San Francesco di Sales: le anime veramente pie hanno ali per innal-
zarsi a Dio nell' orazione e hanno piedi per camminare fra gli uomini
per mezzo di una vita amabile e santa. Questo immaginoso concetto ci
insegna a distinguere le pratiche religiose, che siamo soliti compiere
in certe ore e lo spirito di pieta' che deve accompagnarci sempre,
ad ogni istante - e che ha per iscopo di santificare ogni pensiero,
ogni parola, ogni azione.
Ed è appunto questo spirito di pieta' che io voglio inculcare a me
e a tutti voi o miei car,mi confratelli.
Gli esercizii di pieta', le pratiche di pieta' sono mezzo non fine:
gli esercizi di pieta' e specialmente l' orazione sono mezzo per con-
seguire lo spirito di pieta' che dev' essere considerato come fine. Ri-
spetto alle pratiche di pieta' conviene usare discrezione e sobrietà.-
Non bisogna essere attaccati alle pratiche di pieta', quando i nostri
doveri c' impongono di lasciarle.
Gli esercizii di pieta' si devono far bene, con spirito di pietà.
Senza spirito - senza amore di Dio, senza divozione, - gli atti di pie-
ta' diventano un simulacro, un fantasma della vera pietà, un' impostura.
Ciò dicendo non intendo affatto nè minimamente diminuire l' alta
stima che dobbiamo avere per le varie forme esteriori che prende la
pieta'.
La pieta' deve essere ignita ma insieme solida, non fuoco di paglia.
Per acquistare spirito di pietà bisogna molto pregare
le pratiche e forme di pieta' necessarie come la legna col fuoco
l' acqua ai fiori. - Ma lo spirito deve essere base e fondamento
Chi Š altamente persuaso dell' infinito bisogno che ha della grazia
divina, non cessa di gridare per ottenerla in ogni atto in ogni istan-
te della propria vita.
Lo spirito dell' orazione è veramente quello che alimenta il fuoco
interiore e dà la vita all' anima.
Ecco perchè tra i doveri e gli uffiz del Religioso e del Sacerdote
può dirsi francamente che il primo è quello di pregare.
Ognuno di noi, anche senza essere Pontefice: pro hominibus consti-
tuitur in iis quae sunt ad Deum. Noi facciamo le parti degli uomini
presso Dio, e di Dio presso gli uomini.
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Ma non sa parlare agli uomini di Dio chi degli uomini a Dio mol-
to non parla.
Ond'è che il ven,le Padre Avila diceva: non credo fatto per Sa-
cerdozio chi non ha spirito d' orazione e di preghiera. - E S. Ber-
nardo raccomandava a Papa Eugenio di non promuovere agli Ordini
quelli che non coltivassero la preghiera.
E diceva di scegliere sempre quelli che in ogni cosa confidano
nell' orazione più che nelle loro attitudini e industrie.
E San Carlo Borromeo, prima di ordinare un Sacerdote voleva fos-
se esaminato se intendeva, se capiva che fosse orazione. Fosse pu-
re dotto il giovane e de' più eletti ingegni, il Santo ne sperava un
bel niente e non lo ordinava quando non potesse avere prove che fos-
se per divenire un uomo di orazione, un uomo di Dio. - Domus mea,
domus orationis.
Uomo di arme: uomo di mondo: uomo politico - uomo di lettere. -
Uomo d' orazione: Domus orationis, homo orationis.
Se siamo uomini d' orazione, giungeremo a tutto, perchè il Si-
gnore non ci può negare nessun bene spirituale, se glie lo domandia-
mo sine intermissione.
Tutto si ottiene coll' umile intensa e perseverante orazione
S. Scolastica e Benedetto.
Con essa si vincono tutti i nemici. San Tommaso Mosè sul monte.
Chi seguita a pregare, è certo di ottenere ogni cosa: questo è il
sicuro mezzo di divenir santo. - Coll' orazione si può far tutto:
senza orazione non si fa niente. - E' coll' orazione che si fanno
le cose - Gesù San Stefano. S. Benedetto muore pregando.
I Santi, vivono e muoiono pregando.
sulla camera di Don Bosco = hic est fratrum amator, hic est qui
multum orat.
Mascheroni; non le prediche; non i privati consigli ma la ferven-
te orazione.
Non sa parlare agli uomini di Dio Chi degli uomini a Dio molto
non parla sempre: in camera, in cortile, viaggiando, di giorno, di
notte: Respice Domine super hanc familiam tuam. - Visita Domine ha-
bitationem istam - omnes insidias inimici ab ea longe repelle. An-
geli tui santi habitent in ea.
Respice de coelo et vide, et visita videam istam et perfice eam.
Alla Madonna: Serva eos quos dedisti mihi.
Posuerunt me custodem in vineis, vineam meam non custodivi.
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Prendere d' assalto il Tabernacolo. Non dimittam te, nisi
benedixeris mihi ( Madonna
far pregare i ragazzi è onnipotente la loro preghiera. San Fran-
cesco Saverio - San Filippo Neri San Francesco di Sales - Don Bo-
sco.
Dunque ciascuno di noi metta mano fin d' oggi alla riforma di se
stesso scorra per tutta la giornata, per ogni singola azione e veda
di togliersi di dosso tutto ciò che non è Dio, che non è amore di
Dio, che non è religioso venerando - riforma - uomo diverso
homo Dei.
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slanci d' affetto giaculatorie - elevazioni della mente soda
pieta' e ben intesa attivita' che i Santi ci hanno insegnato con l'e-
sempio e con la parola. - Per tirare a Dio le anime
Timeat orationem qui adminitionem contempsit ( S. Bern. )
S. Ignazio passava, a volte, le notti intere supplicando Gesù
che non lasciasse perdere la vocazione a qualche novizio tentato di
non perseverare - e otteneva sempre la grazia.
San Francesco Borgia tre volte al giorno la benedizione a tutti
- e 24 volte al giorno pregava Pater sancte serva eos in Nomine tuo.
di Don Bosco. hic est fratrum amator, hic est qui multum orat.
Ogni Superiore e Sacerdote e insegnante si persuada ben bene che
nŠ le prediche, nè i consigli,, nè altre opere di ministero o indu-
strie sortiranno gli effetti desiderati pel buon andamento, senza
una fervente e continua orazione.
Non solo in chiesa, ma in camera e in cortile, sostando e viaggian-
do, di giorno e di notte, dobbiamo pensare, ricordare i nostri Con-
fratelli e Alunni e pregare per essi, presentarli a Dio dicendo :
Respice, Domine super hanc familiam tuam - visita, Domine,
habitationem istam.
Gesù, io ti scongiuro ut quos dedisti mihi non perdam ex eis quem-
quam - Serva eos quos dedisti mihi.
Non è possibile che il Signore faccia il sordo. - Entriamo e rien-
triamo in chiesa: voglio la mia conversione, voglio la conversione
di quell' anima, di quel chierico, di quell' alunno.
Non dimittam te, nisi benedixeris mihi. - E cos si fanno le gran-
di conquiste pel cielo.