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la solitudine ha creato il monachismo: S. Basilio - San Gregorio
San Benedetto - S. Colombano. S. Bernardo- S. Brunone
procurò grande santita' alla Chiesa e gioia spirituale all' a-
nima: o beata solitudo o sola beatitudo! Tutti i grandi ordini re-
ligiosi maturarono nella solitudine le grandi loro istituzioni.
Gerolamo lascia Roma e si ritira a Betlemme nella grotta del Sal-
vatore ....endone meraviglia di dottrina, di santità, di erudizio-
ne, e di bene alla Chiesa colla sua sapiente traduzione delle Scrit-
ture.
i Chierici poi la pratica del ritiro già da parecchi secoli pri-
ma di Sant' Iganzio che fin dal secolo XI, facevano un lungo riti-
ro prima di ordinarsi, dopo ordinati al sacerdozio facevano un ri-
tiro di 40 giorni, dico 40, per meglio disporsi e prima di comincia-
re ad attendere all' esercizio del loro sacro Ministero. Ce ne fa
testimonianza S. Fulberto Vescovo, vissuto nel secolo XI.
Ma venne il secolo XVI decimo sesto, secolo di Lutero, di Cal-
vino, di Arrigo d' Inghilterra: il tristo secolo della ribellione
protestante. E allora la Divina Provvidenza suscitò una schiera di
Santi: e ci fu il Concilio Tridentino che operò davvero la saluta-
re riforma nella Chiesa di Dio, che ci fosse bisogno di un
po’ di riforma, anzi di una radicale riforma Š indubitato; ciò non
giustifica affatto la ribellione di Lutero, di Zuinglio, di Ecola-
mistadio che erano figli indegni che lacerarono il cuore della lo-
ro Madre la Chiesa; ma sono leale e franco.
Tra i Santi meravigliosi grandeggia Ignazio di Lojola, e l' ope-
ra che lo distingue è quella appunto degli Esercizii Spirituali,
che ritengo senza paragone più grande che la stessa benemerita Com-
pagnia di Gesù, che egli ha istituita.
Il grandissimo Suarez dice che gli Esercizii Spirituali di S.
Ignazio, composti per impulso speciale dello Spirito Santo, sono
stati donati al mondo: ad utilita' di tutto il popolo cristiano!
Chi fu Sant' Ignazio? e come ci diede gli Esercizii Spirituali?.
Sotto le mura di Pamplona un valoroso cap. Ignazio di Loiola nel
la difesa.... cade ferito: là comincia la sua resurrezione morale:
là lo aspettava Iddio, là lo chiamò a vita nuova, ed egli rispose
mirabilmente.
Non mutò carattere - 3 volte si fa spezzare la gamba: era lo stes-
so 1522 anno, lo stesso mese in cui l' apostata di Wittimberga pro-
clamava la sua apostasia - pia lettura e guarito alla visione -
San Pietro - pia lettura .
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homo litteratum ignarus: libro che è frutto d' una speciale as-
sistenza della SS. Vergine, la mano di Dio si mostra in questo vo-
lume - produsse frutti straordinarii di bene. Il beato fabbre, il
P. Lainez, il beato Canisio, il B. Giov. d' Avila. S. Carlo Bor-
romeo S. Filippo Neri S. Francesco di Sales S. Vincenzo dŠ Pao-
li S. Alfonso , Rosmini - Ponrtefici Vescovi, Leone di Carpineto
a Monferrato 25 Marzo sospende la spada va a Manresa in un antro
un anno, mangiando il pane in penitenza, preparandosi ai disegni del
la Provvidenza a battere le grandi vie di Dio.
Isaia, erit populu sicut sacerdos.
San Gregorio Magno "Regula Pastoralis - forma gregis ex anime
se vuolsi buono e santo il popolo dobbiamo essere buoni e santi.
tantum trascendere, quandum distare soge a greve vita pastoris.
Ora tra i mezzi per diventare buoni e santificarci non ne conosco
migliore degli Esercizii Spirituali, sì e come li ha disposti S. I-
gnazio, frutto evidente di ispirazione celeste, e di tale e tanta
efficacia che non è la maggiore. Ogni anima che li faccia davvero
su sente soavemente e fortemente portata a Dio: si sente (trasfigu-
rata) in bene, santificata e ardente di amore di Dio e del prossimo.
Neque qui plantat, neque qui rigat, sed qui incrementum dat,
Deus.
Ragionevolezza e convenienza degli Esercizii Spirituali in gene-
re e tanto più per Ecclesiastici.
E’ una tradizione antichissima. - Antico Testamento
Lo spirito di ritiro, il separarsi alquanto dalle cose esteriori
oer dedicare un pò di tempo all' anima e a Dio è naturale e
evidente bisogno dello spirito. - Anche se non vi fosse stata la
colpa, ma venuta la colpa prima e indi e ree concupiscenze, e le
nostre debolezze e cadute, il ritiro negli Esercizii è una necessi-
ta' , è un rimedio a molti mali, è un tempo accettevole e salutare.
Come si può diventare uomo di orazione, uomo di Dio ( I a Tit. )
senza ritiro? Come toglierci dalla dissipazione della mente dei sen-
si senza ritiro ?
Mose' sul monte all' ombra del Tabernacolo, e Dio gli parla,
gli dà la legge, tratta gli interessi del suo popolo.
Quando Iddio istituisce l' antico Sacerdozio, vuole Aronne e i
Leviti segregati delle altri tribu' e che nel silenzio del taberna-
colo offrano sacrifici di onore e di espiazione.
Quanto fu accetto a dio il ritiramento di Tobia.
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Iddio lo impose di tempo in tempo ad Elia e ad altri profeti, il
ritiro del Battista, chiamato al grande ufficio di precursore !
Gesù l' esempio preclarissimo e divino! - 30 anni, 40 giorni e
40 notti nel deserto dedicati all' orazione e digiuno, prima di en-
trare nella vita pubblica. E anche nella stessa vita pubblica, men-
tre di giorno evangelizzava, faceva miracoli, passava beneficando
e sanando, si ritirava la notte, e talora giorni interi nella solitu-
dine e gettava cos le grandi fondamenta della vita spirituale e cri-
stiana, stabiliva quei principi, che più tardi, nell' ora voluta
da Dio , avrebbero preso quella forma adatta ai tempi e agli uomi-
ni che sono gli Esercizii Spirituali. - E gli Apostoli all' apostolato
educava nella solitudine. ( venite seorsum in desertum locum, et re-
quiescite pusillum - Marc. VI )
quella soliutudine era necessaria non solo a ristoro del lavoro
fatto, ma a temperare l' animo alla virtù più eroica, fino al marti-
rio, e a sentire più viva la divina parola informatrice del Divino
Maestro di Dio, che soltanto nella solitudine suole parlare al cuore.
Ducam eam in solitudinem et loquar ad cor eius !
E noi sappiamo che ordinò agli Apostoli che si raccogliessero nel
cenacolo ed aspettassero il Paracleto ( Jo. XIV )
Uno mancava nel cenacolo: Paolo, ma tre giorni solitario a Dama-
sco, e istruito da Anania, fu portato dallo Spirito nel deserto per
formarsi per preparasi a diventare l' Apostolo.
Il ritiro spirituale è la culla e il riposo fecondo dell' Aposto-
lato.
primi secoli della Chiesa per mantenere la fede o per crescere
nell' amore e servizio di Dio cercavano i deserti: furono popolate
le solitudini di Tebe, d' Egitto, di Asia per santificarsi nel
silenzio e preghiera
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le varie divozioni ai giovani : Ai Salesiani dirai: raccomando
il lavoro... il lavoro ! E Don Rua? - fin in treno a Siracusa.
Da Chierico, da Sacerdote, da vecchio.
I nostri Missionarii: Don Zanocchi. E noi - al letto della oi-
grizia sacrificai la Meditazione - Sonnum et accidia su la porta.
Leggiamo giornali, libri romanzi inutilissimi e forse perniciosi
- si perdono gli anni mentre la disciplina della Casa e dei giova-
ni va in isfacelo.
Ah il cubiculum otiositatis tanto paventato da Don Bosco è il
chiodo che dara' la morte alla Congregazione.
Quando in una Comunità comincia introdursi l' ozio è bell'e ro-
vinata.
Il lavoro è grande rimedium concupiscentiae et arma potens con-
tra omnes insidias diaboli.
il d. ti trovi sempre occupato - non dare luogo al di
portare sassi.
La siesta - cioè il riposo dopo pranzo - la siesta è il demo-
nio meridiano - è la tenda del diavolo, è la trappola del demonio.
E' nella ora sesta ( hora sexta ) che Gesù venne crocifisso.
Sexsta cruci nectit - non sul letto - cave a demonio meri-
diano.
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La mortificazione della gola è l' A. B. C. della vita spiritua-
le - non si frena nella gola, non si frena niente - se uno non
è mortificato non è ne puro ne casto.
San Francesco Borg. di chi si diceva che era santo rispondeva:
sarà tale se è mortificato.
Chi si lascia dominare dalla parte inferiore e animalesca e dal
la gola merita essere chiamato piuttosto bestia che uomo.
Il Diavolo tentò Gesù Cristo, nella gola - pane !
La Suora di Taggia - San Francesco Saverio mortificatissimo.
Don Bosco pareva che scegliesse - Iacobone da Todi e la car-
ne fradicia - Sant' Anselmo non sentiva più gusto dei cibi.
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HO VISTO quello che avete fatto. Vi ho condotto qui uno che
ha i calli sulle mani e un altro che ha sempre lavorato: ora sono
un pò sperduti, poveri figli, ma un giorno che si saranno orienta-
ti, confido che sapranno anche lavorare
i santi dies pleni lavorano e fanno lavorare, il Card. Federigo
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il Card. Ferrari - questo Papa! i facchini della carita' i
facchini di dio.
ozio, l' accidia, disconviene assai a chi aspira alla perfe-
zione.
Se si può far del bene ai nostri tempi, si può colla carità e
colla cristiana operosità.
Non sono i tempi da fuggire, ma da combattere: non sono gli uo-
mini da fuggire ma da convertire - via le faccia oblunghe e i col-
li torti - modestia, buon esempio preghiera lavoro !
Dies pleni - Beati quelli che hanno la grazia di essere vittime
della carita'! Avanti! Confidenza in Dio.
Le difficolta' che s' incontrano in tutti i principi delle buo-
ne opere sono utili e necessarie nell' ordine della Provvidenza.
Caviamone profitto eservitando le virtù con maggior fortezza.
Diffidenza di se' confidenza in Dio. Spes nostra in Deo est.
Più umili, più arditi, più opersi, non mai perderci di coraggio!
La virtù teologale della speranza esige che confidiamo grande-
mente nel Signore. In Deo Spes mea
Sexta cruci nectit - la Madonna del lavoro! D. Guanella -
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San Bernardo bevette olio invece di vino senza accorgersene.
Il Beato Enrico Susone 6 mesi senza bere, per sentire maggior
sete alle volte mangiava cose molto salate, andava al fiume - ac-
costava le labbra e non beveva.
San Filippo per molti anni sempre con poco pane ed acqua.
Mortificati con una santa discrezione circa le penitenze este-
ne e materiali.
Non darla vinta all' inclinazione del corpo con liberta' di
coscienza. - Cottolengo.
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A Intenperanza - abnege te metipsum.
Chi non vince le proprie ripugnanze diviene sempre più dedica-
to - via il formaggio.
Mortificazione dei sensi della gola di tutte le passioni
rendiamoci padroni di noi. - Digiuniamo il venerd.
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Non abbamo speciali penitenze, ma ciascuno sia pronto a sopporta-
re il caldo, il freddo, la sete, la fame, le fatiche, il disprez-
zo per la gloria di dio e la salvezza nostra.
la benedizione della gola dal vizio della gola i dolori al ca-
po e allo stomaco, febbri, apoplessie, paralisi e altri malanni
che accorciano la vita.
Ottunde lo spirito; toglie la voglie l' abitudine del lavoro e
dello studio: fa l' uomo provocatore, rissoso stupido e lo getta
in braccio alle più gravi tentazioni del mondo del demonio e della
carne.
Mangiare per vivere, non vivere per mangiare - quorum Deus ven-
ter est - tutto il fondamento del Vangelo consiste nella morti-
ficazione interna ed esterna, anche del corpo.
Crocifiggiamo il corpo - i Santi con la mortificazione giunse-
ro al Paradiso.
Tutti dobbiamo cominciare ogni giorno una vera penitenza.