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                                                                27 Luglio 1924


                  L ' u b b i d i e n z a      ( virtù e voto )



      Il non serviam ebbe eco nel cuore dell' uomo.

      Adamo Eva non ubbidirono - non serviam.

      Vi Š nell' uomo un' avversione per tutto quello che sa di au-

torita' e di comando.

      La quarta concupiscenza - brama sfrenata di scuotere il giogo:

proiciamus a nobis jugum ipsorum.

      Per troppo si ha ragione di temere che tali aspirazioni pene-

trino persino nei giardini chiusi delle Case Religiose.

      Opponiamoci che lo spirito d' indipendenza penetri nel nostro

drappello e sconvolga le nostre file: corriamo alle dighe.

      Quando il mare minaccia d' invadere il territorio dei Paesi

bassi: corriamo alle dighe: leviamoci come un sol uomo opponia-

moci: serriamo le file nello spirito della disciplina, dell' unio-

ne, salviamo la nascente Congregazione coll' amore all' ubbidien-

za e l' unione dei cuori.


      Tutto abbiamo da Dio.

      Tutti devono sudditanza al Signore e osservarne i comandamen-

ti.

      Ma questo non basta alle anime privilegiate che sono chiamate

da Dio a più alta perfezione.

      Esse sentono una sete inestinguibile d' una sottomissione più

intima e più attiva, vogliono unirsi più stretti al Signore e per-

ciò praticare più perfettamente la virtù dell' obbedienza e, pro-

strate innanzi all' altare, emetterne un voto speciale: il voto

d' ubbidienza.

      Con quest' atto intendono di obbligarsi non solo ad osserva-

re la legge di Dio e a vivere secondo una Regola, ma di riconosce-

re inoltre nei loro Superiori i veri rappresentanti di Dio, in-

terpreti della Divina volonta'.

      Cos abbiamo fanno noi io col v/ nelle mani del Santo Padre e

voi coi vostri.


                                                  Gesù    Cristo


      Non solo dobbiamo essere spronati alla virtù dell' ubbidienza

dalla bellezza e sublimita' di essa, e dalla santita' del voto,

ma, prima di tutto, dall' esempio che ce ne ha dato Gesù Cristo

nostro Maestro e divino Modello.

      1)    Viene nel mondo povero: ecce venio, ut    faciam, Deus, vo-

luntatem tuam.


                                                                                                V055P257


      Circoncisione - fuga in Egitto - lavoro - umiliazioni ut fa-

ciam volumtatem tuam.

      2)    Ubbidisce a G. e a Maria SS. erat subditus illis (vita a

Nazareth).

      3)    Un giorno che stanco e affaticato dalla predicazione, ai

suoi descepoli che si meravigliano che non prende cibo, risponde:

meus cibus est ut faciam volutatem eius qui misit me.

      4)    In Croce - Fui obediens usque ad mortem, mortem autem

crucis.

      5)    Vita Eucaristica in cui obbedisce a tutti i Sacerdoti -

anche cattivi: si da' e si lascia portare a chiunque domandi di

riceverlo fosse pure sacrilegamente.

      Or chi non cerchera' di rendere la sua condotta somigliante

a quella di Nostro Signore '

      Imitazione di Cristo.

      ( Vedi Costituzioni )

      Sed subditi estote, propter conscientiam (Rom. XIII)

      Vedere nei Superiori i rappresentanti di Dio, e dar loro non

solo obbedienza e docilita' esterna ma ancora l' ossequio inte-

riore della n/ coscienza.

      La vose del Superiore non Š altro che la voce di Dio. - E co-

 soffocare l' amor proprio ( uomo difettoso etc ).

      Non a un' uomo c' inchiniamo, ma a Dio stesso.

      San Gregorio magno (Magnum est servum esse potentis: servire

Deo regnare est).


      Il fondamento dell' obbedienza religiosa e' la fede che vede

nel Superiore la stessa persona di Gesù Cristo, e non considera

punto le qualita ' umane.

      Se i Superiori fossero di per se' stessi dispregevoli si acqui-

sterebbe un merito più grande e si sarebbe sicuri di obbedire a

Dio.

      I difetti del Superiore rendono infinitamente più meritoria e

cara a Dio l' obbedienza.

      In tutte le cose dove non si scorge peccato, la voce del Supe-

riore e' la voce di Gesù Cristo: la volonta' del Superiore e' la

volonta' di Gesù Cristo.

      Nella mente dei Superiori vediamo il dito di Dio che ci vuol

condurre alla salute per una perfetta obbedienza,, facendoci de-

porre il n/ proprio giudizio, e operare talora anche in opposizio-

ne al giudizio comune degli uomini.

      Se quelle cose che dispone il Superiore, le consideriamo in

Dio, ci saranno tanto più care e amabili quanto più ci parrebbero


                                                                                                V055P258


altrimenti irragionevoli.

      Indifferenti a qualunque comando: sempre pronti.

      I Gesuiti:(il cappello in portineria).

      L' indifferenza e prontezza non toglie che, in certi casi,

non si possa sottomettere al Superiore rispettosamente le no-

stre riflessioni. -

      Obbedire con sincerita' e rettitudine senza furberie e nascon-

digli.

      Il n/ intelletto deve tacere: non giuducare, non censurare,

ma obbedire interamente, prontamente, umilmente.

      La n/ ragione individuale inganna sempre ed indubbiamente

ogni qualvolta non vuole obbedire cieciamente alla volonta' di

Dio manifestata per mezzo del Superiore.

      Rendiamoci perfetti annientandoci per l' amore di Cristo.


      E la dipendenza dai Superiori sia umile,spontanea e di tutto

amore.

      L' obbedienza vera non vuole titubanze nè languore, ma fervo-

re. ( Mauro )

      Piuttosto morire, che disobbedire.

      Fuit obediens usque ad mortem.

      Gesù Cristo non fu attaccato nè a luoghi ne' a tempi, nè ad

azioni, ma solo a fare l' obbedienza del Padre suo usquem ad mor-

tem.

      -( Consigliare la lettera di Sant' Ignazio )


      Per noi della Divina Provvidenza l' obbedienza e' l' anello

d' oro che ci unisce a Cristo e alla Sua Chiesa.

      Dio protegge sempre gli obbedienti.

      Vir obediens loquetur victorias; invece il Religioso non obbe-

diente perde la vocazione, e la sua salute eterna e', per lo me-

no, molto incerta.

      Se mai la n/ Congregazione potra' fare qualche cosa, sara'

coll' obbedienza.

      Non fidiamoci di noi, ma della Chiesa, e avremo grazia e aiu-

to dal Signore e la benedizione di Dio sara' sul nostro Isti-

tuto.    Solo chi obbedisce alla Chiesa e' eletto da Dio alle o-

pere della sua gloria.

      Iddio ci ha benedetti, perchè siamo figli devoti e obbedienti

alla Chiesa e al Papa - Per questo Dio benedira' anche in avve-

nire le nostre fatiche.

      Madonna: fiat mihi secundum verbum tuum !


                                                                                                V055P259


      Siamo figli della Divina Provvidenza

      Tutta la perfezione religiosa consiste nell' abdicare alla

propria volonta'.

      Tota religionis perfectio in propriae voluntatis abdicatio-

ne consistit. (Spec. disciplina S. Bonavv).


      Per cui l' unico voto.    Il voto più eccellente.

      Grande e' la poverta', più grande la castita', ma l' ubbidien-

za le supera entrambe, se e' praticata in tutta integrita'.

      Con la poverta' rinunziamo ai beni temporali: con la castita'

alle basse voglie della carne; ma con l' ubbidienza l' uomo ri-

nunzia alla propria volonta', regna sul suo spirito, sul suo

cuore.

      ( Papa Giov. XXII )

      Il voto di ubbidienza comprende gli altri due.

      Il Fond. d' una Congr. prima d' aver dato una Regola defini-

tiva ai suoi che piangeva disse: fate il voto di    obbedienza

in esso troverete tutto.

      San Gregorio dice che essa produce tutte le virtù e dopo ci

aiuta a tutte conservarle.

      E' il sale che da' il gusto e sapore a tutte le n/ azioni.

      L' ubbidienza e' la penitenza della ragione. ( S. Filippo )

      L' ubbidienza e' più meritoria che qualunque austerita'.

      Chi non ha la virtù dell' obbedienza non si può dire Religio-

so.


      obbedienza nell' esecuzione, nella volonta', nel giudizio.

                                                                        ( S. ignazio )

      Esecuzione: prontamente, allegramente, puntualmente.

      Volonta': non volere altro che quel che vuole il Superiore.

      giuduzio: - con essere dello stesso sentimento del Superiore.

      non nelle cose grate e piacevoli, ma non di    genio.


      La forza della Compagnia di Gesù.    Ribadeneira.

      Chi vuol essere buon religioso deve far conto d' essere il giu-

mento della Casa.

      Che fa il giumento' porta il carico, non va per la strada che

vuole, non elegge da se' il carico, nè si riposa quando vuole, nè

fa quel che vuole, ma cammina

      si ferma    torna    ritorna    soffre

      travaglia di giorno e di notte    in ogni tempo senza dire per-

chè ne' a che fare ne' e' troppo nè è poco nè altra cosa.

      Siamo figli della Divina Provvidenza, lasciamoci reggere dal-

la Divina Provvidenza.


                                                                                                V055P260


      perinde ac cadaver.

      Però badino i Superiori a non oltrepassare la sfera della

propria autorita' e alla discrezione.


      Con gaudio e non fra gemiti e sospiri.

      via le mormorazioni, le sgarbatezze.

      Coloro che più soffrono, e sono più meritevoli della v/ ca-

rita' sono appunto i v/ Superiori.

      L' autorita' ha per diadema la corona di spine e per scet-

tro la croce.

      Siamo vittime sempre sacrificate    perpetuus crucifixus

      fatelo per carita'!

      San Paolo dice: obbedite prontamente e volentieri, affichŠ

coloro che vi dirigono possano compiere il loro officio con

gaudio e non fra.

      Esempi di D. Bosco.

      Testamento: Ascoltatelo, amatelo, ubbiditelo, pregate per lui

come avete fatto per me.


      Sacrificio della volonta'

          ""      "      dell' intelletto

      ne inmitaris prudentiae tuae

      hilari animo - hilarem datorem.

      Nulla domandare, nulla rifiutare.


      Imit. Cr. qui se subtrahere nisitur ab obedientia, ipse se

subtrait a gratia.

      fate, o Chierici, che i Sacerdoti vostri


                                                                                                V055P261


      Il fondamento dell' obbedienza religiosa e' la fede che vede

nel Sup.

      i difetti del Sup. rendono più meritevole

      Tutta la santita' consiste nel rinnegare il proprio volere.

                                                                            San Filippo.


      L' Angelico la mette la prima, dopo le teologali.

      L' obbedienza non è virt di semplice consiglio, ma di pre-

cetto divino.

      nel tempio    -    volonta' del Padre.

      Chi e' mai mia Madre e i miei fratelli? quelli che fanno la

volonta' del padre mio;

      mio cibo e' di fare la volonta'.. non mea sed tua voluntas

fiat!

      La chiamata di Pietro e di Andrea.

      Il Rosmini dice: che l' obbedienza e' l' anello d' oro che ci

unisce a Cristo e alla Chiesa.

      Niuno sara' idoneo a comandare, se non è capace ad obbedire.

      finchè uno è obbediente come fa? mirabilia!, poi miserabilia!

      Obedientia est totius aedificii fundamentum et sanctitatis

compendium !


      Nascita - poverta':    stimare amare desiderare la poverta'

      Egli in una stalla rozzi panni    freddo disagio fieno.


      Magi vivezza della fede.    Confortamini et nolite timere.

      Fuga in Egitto    ordini del Superiore di andare    volere di Dio.

      Sapienza di questo mistero    sapienza potenza.

   

      Ordinata affezione    ai parenti a noi nell' amore.

      digiuno nel deserto    -    ingiurie sofferte da lui

      diffamazioni    silenzio    -    Jesus autem    tacebat.

      Imitatore mei    estote sicut et ego Christi.

      ut sequamini vestigia Eius.

      Insiti mea potaverunt me aceto    -    Amira anima    facen.

      Imitazione Christi


      Perdono verso i nemici

      1)    Pater ignosce illis    2)    Hodie mecum eris in Paradiso.

      39    Mulier, ecce filius:    4)    Deus, Deus meus.

      5)    Sitio;    6)    Consummatum:    7)    Pater in manus tua Domine.


      C r o c e :    poverta' - disprezzo - travagli.

      Gesù nel Cenacolo nell' orto casa di Anna - da Caifa, da Pi-

lato da Erode.

      Condanna di Cristo - viaggio al Calvario - Crocifissione.