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                                        l' UBBIDIENZA è virtù basilare



      Non possiamo dare a Dio niente di più grande della volontà per-

chŠ, dice San Tommaso, è quella per cui usiamo e godiamo di tutti i

beni.

      Non si faceva che il voto d' ubbidienza. -    Nell' obbedienza

stanno tutte le virtù.    San Gerolamo.

      Un fondatore che in morte.... fate il voto d' ubbidienza, in esso

troverete tutto.

      Perchè: tota religionis perfectio in propriae voluntatis abdica-

tione consistit. ( S. Bon. Sp. Disc. )

      E San Gregorio    Magno dice che essa conduce al possesso di tutte

le virtù e tutte le consolazioni.    -    E' come il sale - che da' sa

pore alle sostanze e le conserva.

      Subditi estote....    propter conscientiam - eseguire bene: Regole

e Consuetudini    e succedendo qualche volta    di mancare - chiedere

scusa:    atto di umiltà che giova immensamente. San    Paolo    Apostolo,

mentre raccomanda questa virtù, dice: Siate ubbidienti ai    Superio-

ri: siate sottomessi ai loro ordini: i Superiori dovranno rendere

conto a    Dio: ubbidite volentieri e prontamente, affinchŠ possano

compiere l' ufficio di    Superiori con gaudio    e non fra gemiti e so-

spiri.

      Perpetuus Crucifixus - dispiaceri, mormorazioni, maldicenze. Met-

tono sossopra tutta la    Casa    dentro e fuori    - Baronio C. p.

      Il Superiore:    da chi qualche sollievo?    -    L' ubbidiente vede

Dio nei    Superiori: obbedisce alla voce dei    Superiori come alla vo-

ce di Dio.    -    San    Paolo a Tito: increpas illos dure.    -    Ne imita-

ris prudentiae tuae ( non ti fidare    -    il far le cose che piaccio-

no non è vera obbedienza    ma e' secondare la propria volonta'.

      Non secondo nostro genio e non di mala voglia.

      Bisogna fare di buon animo qualunque cosa sia comandata    e non di

mala voglia -    essere arrendevoli anche nelle c, più difficili e con-

trarie al n. amor proprio, compierle coraggiosamente costi pur pe-

na e sacrificio.    costi quel che costi: questo Š il merito:    questo

ci porta al    Regno.    Regnum coelorum vim patitur et....


      S. Rita - I Superiori molte volte, lo fanno apposta a comandare

certe cose: i cavoli col gambo in sù: cavae l' acqua con un cesto.


      Come stracci - D. Bosco - fazzoletto    -    borbottate pure, ma del-

le giaculatorie = l' obbedienza di Don    Bosco.

      obbedienza cieca - S. Ignazio e il novizio    -    perinde ac cada-


                                                                                                V055P265


ver    - voltalo    - rivoltalo.

      Niente cur - il perchè, il per come? Cur pracepit vobis Deus?

      Chi vuole che gli tagli la testa?    I Cafarnaiti -

      conditio sine qua non.    -    Non sara' buon religioso chi non ri-

nuncia.




                              Ubbidienza! - E' parte della disciplina.


      doce me Domine    -    Sant' Ignazio di    Lojola - l' umilta'    l'i-

stitutore degli    Esercizii    -    lettera sull' Ubbidienza.


      Spirito di indipendenza - questo spirito penetre perfino nei

giardini chiusi delle Case Religiose - Olanda - i    Paesi    Bassi -

il mare minaccia d' invadere il territorio, corriamo alle dighe:

leviamoci come un sol uomo, opponiamoci allo spirito d' indipen-

denza che è spirito di orgoglio d' indisciplina, spirito di Satana

- la Congregazione si salva e si ama      praticando l' ubbidienza.


      Costituzioni - Tutti devono praticare la più umile sudditanza

verso il Signore Dio dell' universo e osservarne i    Comandamenti:

ma questa legge e dovere imposto a tutti non basta a quelle anime

privilegiate che sono    chiamate a più alta perfezione e a ripara-

re gli oltraggi che commettono coloro che si ribellano contro Dio.


      Sete inestinguibile di una sottomissione più intima e più atti-

va: si uniscono con vincoli più stretti al Signore, e la virtù di-

venta voto, davanti    all' altare.

      La pratica del voto di ubbidienza frena l' amor proprio    avido

di comodi e impaziente di giogo, ma ci deve spronare a compiere

ogni sacrificio la bellezza e sublimita' dell' ubbidienza e prima

di tutto l' esempio di Gesù Cristo    discendit de coelis per salva-

re - per fare la volonta' del Padre.

      Ubbidisce sd un povero uomo, ad un' umile donna e per lo spazio

di 30 anni et erat sudditus illis - quale stupore    la Corte celeste.

      Affaticato dal viaggio e dalla predicazione - bisognoso di ri-

focillarsi:    meus cibus est, ut faciam voluntatem eius qui misit

me - obbedisce ai suoi nemici -    Factus obediens usque    ad mortem.

      Nella vita eucaristica - a tutti i Sacerdoti celebranti - si la-

scia portare a chiunque domanda di riceverlo fosse pure sacrilega-

mente - dimora    nelle più umili Cappelle - quanti atti di abnega-

zione. -    E noi ?.


                                                                                                V055P266


      eccellenza e vantaggi. -    Che cos'è l' ubbidienza? Š l'unione

della volonta' umana con la volonta' di Dio nella persona di chi

lo rappresenta. - Più Dio trova un' anima libera, e più la fa sua.

      Qui vos audit me audit    -    qui vos spernir, me spernit.

      nei    Superiori il Signore: haec dicit Dominus: Dio parla nel

Superiore.

      Servire Deo, regnare est - S. Greg. Magno -

      San    Bonavventura: tota religionis perfectio in propriae volun-

tatis abdicatione consistit ( Sp, discip. ).

      Non si faceva che il voto di obbedienza - Il fondatore il morte:

fate il voto di obbedienza, in esso troverete tutto. Sant' Agosti-

no: l' ubbidienza è la madre di ogni virtù - Visione di Matilde -

e San Gregorio, essa produce tutte le virtù e ci aiuta a conservarle.

Essa è come il sale che da' sapore e conserva le sostanze, -    e co-

s l' ubbidienza alle nostre azioni. Vir obediens    loquetur victo-

ria - anche l' inazione, il riposo ha merito. -    I Santi.

      Subditi estote propter conscientiam.


      Imitazione di    Cristo: Qui se subtrahere nititur ab obedientia,

ipse se subtrahit a gratia.

      obbedienza intera senza riserva ( sacrificio della volonta'

dell' intelletto ).

      Lo Spirito Santo ci dice    di non fidarci della nostra prudenza:

ne innitaris prudentiae tuae.

      pronta    allegra    ilare.    hilari animo - guai a colui che nel ser-

vizio di Dio è guidato da tristezza e necessita': ex tristitia et

necessitata. -    nulla domandare    -    nulla rifiutare



      L' ubbidienza deve essere pronta, senza ritardo    -    umile, cioè

senza investigare il perchè o il per come ci è comandato questo o

quello    -    costante, non qualche volta solo, ma continuamente e

sempre    cioè in tutto quello che il Superiore ci comanda, piaccia

o non piaccia ubbidire sopranaturalmente, cioè per amore di Dio e

per fare la volonta' di Dio.

      Sta bene poi che sia cordiale, lieta, puntuale.


      San Bernardo: "" Fidelis oboediens nescit moras, ignorat tardi-

tatem,    fugit crastinum. - Non conosce indugi, ignora ogni tardan-

za, rifugge dal procrastinare, - altrimenti, dice Sant' Ignazio di

Lojola, la sua ubbidienza non sarebbe intera, ma a meta'    e mista

di disobbedienza.    Bisogna ubbidire quanto alla sostanza e quanto

al tempo con


                                                                                                V055P267


      "E' martire senza spargimento di sangue    chi porta giulivo il

giogo dell' obbedienza". (Simon. Cass. lib. IV cap. I )

    "Se noi obbediremo ai nostri    Superiori, Iddio obbedirà alle

nostre orazioni ( S. Greg. )

      Ove regna l' obbedienza non può mancare veruna virtù.

                                                                      (    San    Tommaso    )

      Ama il Suprtiore come tuo padre, dice San Gerolamo. (Epist. IV)

      Un permesso estorto, non Š permesso, ma una violenza.

                                                                          ( Bernard. in Epist. ).

      Che se uno obbedisce quando gli vengon comandate cose ardue, dif-

ficili, la sua obbedienza tocca l' eroismo. --



      Il fare le cose che ci piacciono e tornano di gradimento, è se-

condare la propria volonta'.

      La vera ubbidienza che ci rende cari a Dio ed ai Superiori con-

siste nel fare di buon animo qualunque cosa ci sia comandata dalla

S. Sede, dalle nostre costituzioni o dai nostri Superiori medesimi.

Consiste altres nel mostrarci più che arrendevoli anche nelle co-

se più difficili e contrarie al nostro amor proprio, e nel compier-

le coraggiosamente, ancorchè ci costi pena e sacrificio.

      In questi casi l' ubbidienza è più difficile, ma assai più meri-

toria, e ci conduce al possesso del Regno de' Cieli, secondo queste

parole del    Divin Redentore: Il Regno dei cieli si acquista con la

forza, ed è preda di coloro che si fanno violenza"".

      Cos' scriveva Don    Bosco.    Del resto è chiaro che senza forza

d' animo, non c' è virtù.

        Se voi eseguirete l' ubbidienza nel modo suindicato, io vi pos-

so accertare nel nome del    Signore che passerete in    Congregazione

una vita veramente    tranquilla e felice.    Ma nello stesso tempo de-

vo dirvi che dal giorno in cui vorrete fare non secondo l' ubbidien-

za, ma secondo vostro genio e la vostra volonta',    da quel giorno

voi comincierete a non trovarvi più contenti del vostro stato. E se

si trovano in    Congregazione dei malcontenti e di coloro cui la vi-

ta di    Comunita' riesce di peso, si osservi bene e si vedra' che

ciò proviene dalla mancanza d' ubbidienza e soggezione della pro-

pria volonta', - o perchè essi fanno come Giuda, fanno borsa, e

nascondono del danaro, contrariamente al giuramento e al voto di

obbedienza e di poverta'.


                                                                                                V055P268


      Quale cosa più ingiusta quanto il voler essere ubbidito dagli in-

feriori e ricusare di obbedire ai    Superiori? (S. Agost. libro XIV)

      San Gregorio ( lib. II in I reg. II ) dice : "La vera obbe-

dienza non va a scrutare l' intenzione dei    Superiori, non fa veru

na distinzione di precetti; chi apprese a perfettamente ubbidire

non vuol giudicare".

      L' obbedienza è migliore del sacrificio delle vittime; e con ra-

gione la si preferisce ai sacrificii: nei sacrifizii si immola le

altrui carni, ma con l' obbedienza si sacrifica la propria volonta'.

                                                ( San Gregorio lib. XXXI - Moral )

      Chi mormora contro i proprii Superiori, da' a dividere di pren-

dersela contro    Colui da cui il    Superiore medesimo ha ricevuto la

sua autorita'. - Greg. M. Lib. XXII Moral. c. XVII -

    "Chi sa veramente obbedire non attende l' ordine, quando gli è

noto il volere del    Superiore". (S. Bonavv.ra in spec. c. IV)



      annientandoci per l' amore di Cristo

      La cecita' dell' obbedienza e la santa cecita' stessa della Fe-

de, e la Fede in pratica, a cui si può applicare il detto del Si-

gnore: beati qui non viderunt et crediderunt.

      E l' obbedienza, benchè pienissima, non è mai cieca, voglio di-

re che non è oscurita', tenebra, miseria intellettuale, no.

      L' obbedienza, che nel linguaggio dei Santi dicesi cieca, e' in

realta' illuminatissima, della più alta luce di    Dio, nulla vi ha

di più illuminato della obbedienza cieca.

      Nulla di più errato che credere o mostrare di credere che si

predichi l' assurdo, che si imponga ai sudditi di non vedere mai

i possibili sbagli del    Superiore, l' inopportunita' di certi or-

dini che non sia lecito vedere le cose e le situazioni da un pun-

to diverso: nulla di più    falso



      sono ad esortarvi    a quella santa obbedienza che ha per fonda-

mento la fede nella    Divina    Provvidenza, e l' obbedienza religio-

sa che vede nel    Superiore la stessa persona di Gesù    Cristo, e non

considera punto le qualita' umane nè se il comadno sia ragionevo-

le, ma se sia ragionevole l' obbedienza.

      Se si pone per motivo dell' obbedienza la ragionevolezza    del

comando, l' obbedienza Š distrutta.

      Riguardando nel    Superiore il Signore e Dio nostro Gesù Cristo


                                                                                                V055P269


si obbedisce sempre, e a tutti i Superiori, qualunque sieno; e se

i Superiori fossero anche, per se stessi, di molto inferiori al lo-

ro posto, difettosi e tanto per esprimermi - pur dispregievoli, si

acquisterebbe un merito più grande e si sarebbe più sicuri di    obbe-

dire a Dio. I difetti dei    Superiori rendono infinitamente più me-

ritoria e cara a Dio l' obbedienza dei sudditi.

      Il Superiore è l' interprete della volonta' di Dio. E in tutte

le cose non si scorge peccato




            Il voto di obbedienza ci assicura di fare in ogni cosa la san-

ra volonta' di Dio.

      Abbiate dunque ben radicati nel cuore sentimenti profondi di ve-

nerazione, amore e rispetto verso i    Superiori, siccome quelli che

vegliano al vostro bene, responsabili innanzi a    Dio, alla Chiesa

e alla Patria dell' anime vostre e della vostra vita.

      E quelli stessi che nelle Case esercitano qualche autorità si ri-

cordino che devono mostrarsi loro ubbidienti e rispettosi.

      Niuno si permetta mai di biasimare le disposizioni dei Superiori,

o criticare le loro azioni..................................



     14)    nostra dipendenza umile, spontanea e tutto amore: la vera

obbedienza è fervorosa, non vuol languore.

      E il nostro sacrificio dev' essere un olocausto grato a Dio, de-

ve essere ilare bello, perfetto pieno: disposti piuttosto a morire

che a disubbidire: i veri figli della    Divina    Provvidenza devono

essere vittima con    Cristo: sacrificio di noi fino alla morte; e

ciò che ci immola come    Isacco dev' essere il ferro dell' obbedien-

za



      Guai a quelli che cercano sfuggire all' obbedienza, mettendo avan-

ti pretesti suggeriti dall' amor proprio o dal demonio: Qui se sub-

thahere nititur ab obedientia, ipse sùbtrahit a gratia:    chi cerca

sottrarsi alla obbedienza si sottrae alla grazia, dice l' Imi-

tazione di Cristo.