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V055T059                                                                                V055P285


                                                Appunti sulla Bella Virtu'



      Vi e' un vizio - nec nominentur in vobis.

      Qual' e' questo vizio? E’ il vizio della disonesta'.


      Argomento e' scabroso difficile importantissimo    per trattarlo in

modo conveniente - parole di disinganno

      un esercito prima di dare l'assalto al nemico prepara il campo di

battaglia - appiana il terreno per facilitare il movimento dei cannoni

e dei soldati,atterra gli alberi per togliere ostacoli alle palle da

fucile e alla mitraglia. -

      questo vizio sta trincerato in molti cuori, tolgo ostacoli, tolgo

i pregiudizii .


      Le disonesta' non sono peccato - in cuore e a parole per propag. il

libertinaggio e indurre le persone di diverso sesso ad assecondare i

loro immondi desiderii.


      I pregiud. primo errore, I ostacolo dietro cui si nasconde la di-

sonesta'    bisogna atterrarlo.

      Non sono peccato?

      Osereste voi fare pubblicamente le disonesta' cui vi abbandonate

nelle tenebre, nelle solitudini, nelle stanze? - Oh no! e perche' no?.

      Cio' che non e' male si fa tanto in pubblico che in privato, e se

non osate in pubblico, capite che e' male; se dite o cercate di persua-

dervi del contrario, non e' la convinzione che parla in voi, e' la pas-

sione. E' un fatto la disonestà cerca le tenebre, dunque e' peccato.

      Come resta il vostro cuore? contento? no! rabbia, pena, avvilimento.

      E perche' cio' - le opere buone invece una limosina se le disonestà

diventano spine prova che sono opere cattive.    VI e IX Com. che proibi-

scono? la disonestà,. -    Non ammazzare,non rubare - peccano - un Com.

due Com. - Essa e' un peccato, - cos insegna la fede e il grido della

coscienza.

      Le disonesta' sono p. ma p. piccolo, che Dio perdona facilmente    cri-

mine pessimo - Nolite errare: neque adulteri neque molles regnum Dei

possidebunt.

      Nella disonesta' vi ha una specie che e' un delitto pessimo.

      E i teologi? Risp. la disonestà, propriamente    e strettamente presa

per parte della materia, e' sempre peccato mortale. - Chi ruba - chi

mangia di grasso, ma chi e' propriamente parlando, disonesto, no, egli

sia poco o molto disonesto, pecca sempre mortalmente se conosce e vuo-

le il male che fa.


                                                                                                V055P286


      Diluvio - pentapoli - quia omnis caro corruperat viam suam.

      Vi sono articoli del Codice penale che stabiliscono pene gravi.

      La Legge per punire certi atti di disonesta'.

      Gli antichi Egiziani, gli Arabi - Marco Aurelio ( Capidoglio )

      Erano pagani, avevano false religioni eppure.

      Leggi civili antiche e moderne - così gravi punizioni per una

mancanza piccola? - Ma questo non può dirsi ne' dei legislatori ne'

di Dio, dunque bisogna conchiudere - dunque?

      Mettiamo la verita' al suo posto, la dis, non solo e' peccato,

ma peccato gravissimo.


      Sono peccati e pecc. gravissimi, ma non tutte. Tali sono certe

azioni nefande, non i pensieri, i desiderii, le parole, gli atti

che non portano danno ad alcuno non sono che divertimenti da gio-

ventù.

      Cos parlano i disonesti per non essere disturbati nelle loro pas-

sioni.    Molti preg. molti ostacoli, una selva di alberi da atter-

rare. - E' vero vi sono peccati disonesti più gravi degli altri sia

per il danno sia per lo scandalo che portano, sia per la qualita' di

persone con cui si commettono, ma e' vero pure che sono peccato m.

      I pensieri disonesti acconsentiti

      I desiderii, quantunque non eseguiti risolve di fare una cosa in-

decente, ne viene impedito.

      I tratti, gli sguardi, le parole le liberta' veramente indecenti

e da solo e con altri e con persone dello stesso sesso e di diverso

sesso e con persone e con bestie

      Ecco: si pecca mortalmente -

               

      pensiero che rappresenta specie proprio disoneste, e quel pensiero

ama, e vuole fermarsi su quello per quella passione che porta alle

cose o persone che pensa, quantunque non faccia nulla ha gia' pecca-

to mortalmente. - Qui viderit mulierem


      Non si dica: sono peccati da gioventù: no, sono divertimenti da

demonio, - simili gatto e topo.

      Nel cuore vi e' la passione - si puo' peccare mortalmente con pen-

sieri, desiderii tratti.

      Valgono per quelli che non sono ammogliati - tutto e' lecito?

      Non e' vero che tra marito e moglie tutto sia lecito: molte cose

sono peccato mortale. Non e' vero che mediante il consenso recipro-

co siano leciti certi cambiam. di persone: questo e' adulterio.


                                                                                                V055P287


      Non e' lecito impedire il fine del    Matrimonio, che e' la prole

- questo e' gravissimo peccato. - E guai ai mariti che commettono

questo peccato. - Qui potest capere capiat - e chi non avesse capito

interroghi il Confessore e stia al suo giudizio.

      Se cos stanno le cose non e' possibile vivere castamente onesta-

mente - eppercio' tutti andranno all'inferno.

      No, molti vissero onest. tra i celibi e tra gli ammogliati, -

dunque la castita' e' possibile. - Iddio non comanda cose impossibi-

li, e da' la grazia secondo lo stato - riguardo all'andare all'in-

ferno 2/3 vi vanno per la vita disonesta. - E' possibile vincere la

passione dell'incontinenza.


      Sansone - terrore dei filistei - nel suo cuore penetro' un amo-

re illecito, una donna di Sorech, Dalila - egli divenne disonesto e

sentite dove andò a finire la sua forza straordinaria -

      legato con 7 corde di nervi freschi, diverrei debole come gli al-

tri - Sansone, i filistei ti sono addosso, rompe le corde come si

rompe un filo.

      Se fossi legato con funi    nuove.

      Se le treccie de' miei capelli fossero tenute con la tela ed

attaccati con un chiodo ficcato nella terra, io perderei la forza.

      Manifesta il segreto della sua forza - Se mi tagliassero i capel-

li.

      Si sveglia senza forza lo legano lo conducono a Gaza, lo metto-

no in prigione gli cavano gli occhi, gli fanno girare la macina.


      Sansone che perde la forza, la liberta', la vista e la vita per la

tresca - mette in bocca una parola di salutare spavento.

      Il dis. perde la salute, la liberta', la vista, perde il Paradi-

so. - Giovani snervati, fiacchi, deboli, macilenti, pallidi, - gio-

vani di anni, decrepiti di salute.

      E la forza? Entrate negli ospedali. - Oh quanti hanno perduto la

robustezza.

      Non guarisco più! Un giovane esemplare ha il vizio dei liquori, cad-

de in una grave malattia, si confessò:    chiamo' poi i comp.    la vita

scandalosa dell' osteria mi condusse poi la', in quei posti - io

muoio vittima del vizio disonesto.