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Dalla Rivista «La Madonna»

Anno II° - R o m a, 31 Marzo 1905 - N° 3


AL NOSTRO POSTO


 La lettera autografa a Sua Eminenza il Cardinale Svampa di Bologna

sui democratici cristiani autonomi è tale documento di sapienza e di fortezza d’animo

del Santo Padre che costituisce un’atto forse non più visto da cinquant’anni in qua,

e c’è da gloriarsi di essere Cattolici. Ed era così!

 Intendiamoci bene: sì, noi viviamo in un periodo di transizione dell’umanità!

 Avviene intorno a noi un rivolgimento radicale nella società,

nel metodo che i governi umani, nelle relazioni della vita umana.

 Queste mutazioni possonsi riassumere in una parola: è l’ora della democrazia,

della sovranità dei poteri popolari.

 Non è qui il luogo di esaminare la ragione filosofica di questa rivoluzione

o redenzione che vogliasi chiamare, ci basta di stabilire e di accettare

un fatto che non si può più mettere in discussione, e di esprimere la convinzione

che questo fatto non è l’opera del caso o del demonio ma si compie per disegno

della Divina Provvidenza: il Vangelo è il seme della redenzione dei popoli.

 Chiunque apra gli occhi deve riconoscere che il tempo dei governi così detti paterni,

per un po’ almeno, è finito e che, se in alcune parti del mondo incivilito

lottano qua e là per la loro esistenza, saranno di breve durata.

 L’America non ha più re.

 Finora la Chiesa trattò con le dinastie, oramai dovrà trattare con i popoli,

ma vuol trattare Lei coi popoli, e non ammette intermediari, né sempre lo potrebbe,

ed a ragione: i popoli conoscono Lei!

 Chi dà il battesimo ai popoli è la Chiesa: la Chiesa ha benedetti i Longobardi

e li ha fatti civili, ha benedetti i selvaggi e ne ha spezzate le catene: la redenzione viene

dalla Chiesa.

 Ora la democrazia si avanza, e la Chiesa, non temiamo, le saprà dare il battesimo,

Lei sola lo sa dare, Lei sola ha quanto è necessario all’alta e divina missione,

non chi a Lei si sottrae o ribella. Essa sola è sicura di battere le vie della Provvidenza,

e solamente seguendo Lei possiamo essere tranquilli che, sebbene queste vie possano

sembrarci oscure, sono sempre rette.

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 O chi sono costoro che pretendono di conoscere le vie della Provvidenza

nei momenti storici del mondo, e usurparsi la missione della Chiesa, e segnare i limiti

alla potestà del Vicario di Dio? Sono forse figli della Chiesa? Sono ancora figli

della Chiesa questi verbosi paladini delle classi lavoratrici e dei ceti umili

che ubblicamente gettano al Santo Padre l’insulto di volersi chiudere con ispirito settario

in una cerchia ristretta di veduta e di posizioni? Ah allora non ci voleva meno di tutta

l’energia di un Papa Pio X per smascherare l’ipocrisia di siffatti fratelli!

 Voi presenterete al Papa i vostri memoriali, le vostre proteste e il Papa le deporrà

nella mani di Dio e continuerà a pregare per voi, e non sarà solo a pregare,

perché non lascieremo mai di amarvi anche divisi e lontani; ma, e ricordatelo bene,

nessun figlio fu benedetto da Dio che ha insultato a suo padre!

 Voi siete nebbia e passate, il Papa resta!

 O miei antichi alunni, figli della Divina Provvidenza e amici, non basta più lavorare,

pregare e tacere, è giunta l’ora di prendere posizione netta - al nostro posto! - attivi, umili

e fedeli ai piedi della Chiesa e del Papa.


            Don Orione

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