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           [maggio 1893]


 Carissimo Signor Presidente,


 Con tutti i grande desiderio di salvare santificare l’anima mia e di santificare

salvare le altrui ho dato il mio modesto prezzo mio nome e xxcio obolo l’obolo

del povero Chierico alla cara Società di S. Vincenzo.

Ora veggo che la mia presenza Veggo

 Accuse disonori recenti vere o no, veggo che revidxxbbe la mia mi dolaxxno ogni

speranza mi consigliano a xxx parla a non intervenire alle conferenze adunanze per alcune

Domeniche in sino a che o l’innocenza splenda agli occhi di coloro che tanto mi affliggono

o il tempo almeno la mia presenza non sia piû nociva dannosa di alla conferenza come

all’Oratorio.

 Con ciò non variano d’un punto le mie convinzioni e né l[a] mia affezione: mia

verso la società de’ poveri e verso i confratelli.

 Paolotto ora fui, sono e spero in Dio sarò sempre.

 Preghi per me che sono tanto che [sono] molto afflitto ...

È la carità du Gesù e preghi la carità di S. Vincenzo che dia forza a pregare per chi

mi perseguita ad amare chi mi [mi] odia a benedire mille volte chi mille volte mi maledice.

 Preghi per me po misero scrivente che abban calunniato e abbandonato dagli uomini

porti porti la mia Croce son salga con Cristo il Calvario ed ai piedi del Cristo per lui

miseria di amo di morire d’amore per Lui e per le anime.

 La prego[prego] di gradiscare l’espressione della mia piû sincera stima.


           Ch. Luigi  di G. P. A.


[sul retro]


 Dall’itale plaghe - al piano lombardo

 Dal giogo settario - qual v’ha chi s’appaghi!

 S’accenda, s’infiamma - ne’ petti l’ardir

giustifi la Croce - aiuti sull’itale plaghe

 Giuriamo, o fratelli - salvarla o morir

 Fratelli giuriamo

 Risorgi libera - o prole donna invitto

 calpesta il xxxxxxx l’empio xxxxx i figli - che t’han trafitto

 Deh! sorgi, o Italia - e sorgi forte col Papa o morte.