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Fine dell’Oratorio Festivo


 Fine dell’Oratorio festivo è di tattenere la gioventù nei giorni di festa con piacevole

ed onesta ricreazione, dopo avere assistito alle funzioni di chiesa e ad istruzioni morali

e religiose.

 Si vuol trattenere la gioventù nei giorni di festa, perché si hanno specialmente

di mira i giovanetti operai, i quali, nei giorni festivi soprattutto, vanno esposti

a grandi pericoli morali; non sono però esc[l]usi gli studenti, ma questi formeranno

una sezione a parte.

 Vi sarà una piacevole ed onesta ricreazione, atta veramente a ricreare,

non ad opprimere: Non sono pertanto permessi quei giuochi, salti, corse e qualsiasi modo

di divertirsi in cui vi possa essere compromessa la sanità o la morale.

 Non a caso abbiamo detto dopo aver assistito alle funzioni di chiesa

e ad istruzioni morali e religiose, poiché l’istruzione religiosa e morale è lo scopo primario; il resto è accessorio e come allettamento ai giovani a farli intervenire.

 [Non ometterà però la Direzione dell’Oratorio di fare quanto le sarà possibile

per imprimere nelle menti dei giovinetti quei principi educativi di educazione civile,

che possono ingentilire il loro spirito, e concorrere a farne buoni cittadini, utili alla famiglia e alla patria.]

 L’Oratorio è posto sotto la protezione di S. Luigi Gonzaga perché patrono

della cristiana gioventù, ed anche perché coloro che intendono dedicarsi

all’Oratorio festivo si propongano questo Santo per modello nella purezza e carità

della vita e dei modi che sono le fonti onde derivano i frutti che si sperano dall’Oratorio -

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