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[Dal «Il Mattino d’Italia» - 26 Dicembre 1936 - pag. 5]


          [Buenos Ajres 24/XII/1936]


 LA PACE SIA CON VOI!

 Si allietino i cieli ed esulti la terra! - Ai pastori che vegliavano a guardia

del loro gregge, apparve l’Angelo del Signore, e disse: Vi annunzio il più grande gaudio:

oggi è nato a voi il Salvatore, che è il Cristo: Lo troverete, avvolto in poveri panni

deposto in presepio. E a lui all’Angelo si unirono schiere di celesti, e cantarono:

Gloria a Dio nell’eccelso dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà!

Chi Da quanti secoli il mondo sospirava la pace!

 Esultiamo, o fratelli, e cantiamo ancor noi con gli Angeli: Gloria... e pace!

 I pastori erano poveri, erano semplici e pî, onde ad essi apparve l’Angelo; e giunti

alla grotta di Betlemme, il loro cuore si intenerì davanti a Gesù Bambino!

 Il Signore parla agli umili, ai puri, ai semplici. I pastori erano uomini

di buona volontà, e gli Angeli chiamarono su di essi la pace.

 Ecco, è apparso il Salvatore e Dio nostro, il Messia! Erano migliaia di anni

che i popoli lo sospiravano: Lo sospiravano i Patriarchi e i Profeti;

Platone ne vaticinò la venuta.

 Virgilio aveva annunciato una nuova età, un nuovo ordine, un restauratore. -

Cristo è nato a salvare tutti gli uomini, e lo splendore divino di Lui rifulge oggi su di noi,

ristorati dalla sua grazia, innondati dalla sua Luce!

 Solo la sua grazia, la sua vita riempie i cuori e dà la pace!

 È nato Gesù, che darà il perdono ai nemici, vincerà il male col bene

e comanderà l’amore a tutti: Gesù, l’Autore della vita, il Redentore del mondo,

il Largitore d’immortalità. Adoriamolo, o fratelli, adoriamolo!

E che tutta l’universa terra l’adori, e lo ami e inneggi a Cristo,! Dio d’amore -

Cantiamo al Signore un cantico nuovo e tutta la nostra vita sia un cantico d’amore a Dio

e al prossimo, - poiché la misericordia del Signore è discesa più ampia del mare e dei cieli:

terra e mare e cieli sono un nulla davanti alla carità infinita di Cristo. -

 O Dio grande e buono Dio onnipotente ed eterno, che per noi ti sei fatto Bambino

e ci allieti coll’annuale festività del Natale, purifica la nostra vita mediante i celesti Misteri:

edifica in noi il regno del tuo santo amore e delle soavissima pace: dirigi le nostre volontà

al bene e le nostre azioni secondo il tuo beneplacito.

 Fa, o Signore, che camminiamo sempre pel diritto cammino, sotto il tuo sguardo

e ai piedi della tua Chiesa, in umiltà semplicità ed esultanza. Gesù Bambino, Gesù dolce,

Gesù amore!

 Noi ti vogliamo amare e servire in carità grande e in santa letizia, sempre contenti

per la beata speranza, amando e vivendo delle cose umili e poveri, come tu, Gesù,

ci ha insegnato. Vogliamo far del bene sempre, far del bene a tutti o Gesù, benedicendo

sempre e non maledicendo mai! Aiutaci o Signore!

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 O Gesù, che sei ancora e sei sempre in mezzo a noi, senti il bisogno

che abbiamo di Te, in questa ora del mondo.

 Vedi o Gesù, che noi periamo! Salvaci ancora una volta! Dà ai poveri, agli operai,

alle masse proletarie e dà ai ricchi la tua luce di verità e di giustizia, la tua carità,

quella carità che è vita, fratellanza e salvezza: che nulla chiede e tutto dà: che sola,

che sempre unisce ed edifica in Cristo per la vita del tempo e per la vita dell’eternità.

Fa sentire a tutte le genti che, sopra tutti gli umani interessi, opinioni, passioni e parti

si leva il Vangelo e col Vangelo si leva il grande Padre delle anime e dei popoli,

«il dolce Cristo in terra»: col Vangelo si levano i Vescovi, che ne sono i maestri,

posti dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa di Dio.

 E il Vangelo è fede, è amore universale, è civiltà: è il codice della verità

della giustizia e della pace. O Signore, fa comprendere che solo ispirandosi all’Evangelo

la Società non fracasserà, ma avrà ordine, pace e progresso.

 E come ci stringi a Te e alla tua Chiesa, così stringici ognor più tra di noi

e alla nostra Italia, che amiamo e che vogliamo forte, onorata e gloriosa.

Fa che, lavoratori del pensiero e del braccio, su questa generosa terra Argentina, noi italiani siamo tutti per uno e uno per tutti. E che ci rendiamo sempre più degni della cavalleresca

ospitalità che qui ci è data, e della inobliabile Patria nostra: degni della sua fede,

delle sue tradizioni, delle sue antiche e recenti grandezze.

 In questa sacratissima Notte e all’alba del 1937, noi deponiamo ai tuoi piedi, o Gesù,

tutti i nostri cuori e i voti più fervidi e più santi di cattolici, di italiani, per il nostro grande

Papa Pio XI: concedi a Lui, o Signore, piena salute, lunghi e felici anni di vita

a bene del mondo: proteggi e conforta la tua Chiesa!

 O Cristo Gesù, noi ti preghiamo per il Re e Imperatore Vittorio Emanuele III,

nostro augusto Sovrano: Ti preghiamo per l’Uomo provvidenziale che regge le sorti

del nostro Paese, e lo guida nella via dell’onore e della gloria.

 Nel tuo Nome, o Cristo Signore, noi salutiamo col più grande entusiasmo e orgoglio

nazionale, il nuovo Impero Romano: noi sentiamo, o gran Dio, la missione di pace

e di cristiana civiltà che oggi Tu hai dato alla nuova Italia, chiamata a spezzare le catene

di ogni servitù, ad unificare le genti a camminare alla testa dei popoli per la salute

e i destini del mondo.

 Ed ora la benedizione di Dio, la più ampia benedizione natalizia,

discenda sopra di Voi, o Italiani, Amici e fratelli miei, fratelli di fede, fratelli di sangue,

e venga a Voi la pace di Cristo nel Regno di Cristo! Siate tutti e siate sempre benedetti! -

benedette le vostre anime, benedetti i vostri passi, benedetto il vostro lavoro,

e benedette siano le vostre care Famiglie!

 O gran Dio, benedici noi e benedici l’Italia!

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