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+ Riservata
Rev.mo Monsignore,
Messina, 19 / XII [19]09
La sua del 6 / XII [19]09 mi ha fatto veramente pena,
benché da tempo presentissi che non poteva andare a finire in modo diverso.
E quantunque mi si dicesse che ella ne assumeva la direzione, pure,
dopo
lunga preghiera, ho sentito che dovevo presso cotesta
cotesto Autorità
ecclesiastica
Autori,
l’unic arciprete, l’unic
e per lui alla Curia vescovile, declinare da tempo
ogni
responsabilità, e lo ciò
feci per lettera raccomandata.
Creda
Ella, Monsignore, che
prima di giungere a questo ho molto,
con
l’ajuto di Dio, e vorrà comprenderà quanto abbia
sofferto prima di giungere a questo,
per
venire a quella determinazione ho
dovuto fare un grande sforzo, ma in coscienza
dovetti farlo.
Pregherò ogni dì nella S. Messa per lei, che nostro Signore la ajuti,
e spero che la Madonna SS. le farà speciali grazie, e, dopo, grandi conforti.
A don Placido che mi scriveva anche lui oggi di ritornare,
ho risposto che a Sanremo o a Tortona sarà di buon grado ricevuto e curato da fratello.
Crede lei sia in grado di poter fare viaggio?
Sarei disposto subito a Tortona, perché, ora a Sanremo vedo che non potrò metterlo.
A Tortona poi c’è una Casa tranquilla dove già sono due canonici della Cattedrale
e i novizì, e se non altro, morrà tra di noi.
Coraggio, ven.mo Monsignore, vita boni religiosi Crux est
dice il «De Imitatione»; ma dopo vengono le consolazioni di Dio.
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